_antoniobernardo
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Io ammetterò certamente come empirico, o scientifico, soltanto un sistema che possa essere controllato dall'esperienza. Queste considerazioni suggeriscono che come criterio di demarcazione (tra scienza e non-scienza) non si deve prendere la 'verificabilità' ma la 'falsificabilità' di un sistema.

In altre parole: da un sistema scientifico non esigerò che sia capace di esser scelto, in senso positivo, una volta per tutte; ma esigerò che la sua forma logica sia tale che possa essere messo in evidenza, per mezzo di controlli empirici, in senso negativo: un sistema empirico deve poter essere confutato dalla esperienza".

Popper,K.R. (1902 - 1994), Logica della scoperta scientifica.

"Il mio problema è: come cresce la nostra conoscenza? La mia soluzione è uno schema tetradico molto semplificato del metodo di eliminazione per prove ed errori:
P1--->TP--->EE--->P2
P1 denota qui il problema dal quale partiamo e può trattarsi di un problema pratico o teorico;

  • TP è una teoria provvisoria che proponiamo per risolvere il problema;
  • EE denota un processo di eliminazione degli errori, attraverso controlli critici, o un processo di discussione critica;
  • P2 denota infine i problemi coi quali concludiamo: i problemi che emergono dalle discussioni e dai controlli.

L'intero schema indica che partiamo da un problema pratico o teorico. Tentiamo di risolverlo creando una teoria provvisoria come nostra soluzione: questa è la nostra prova. Sottoponiamo poi la nostra teoria al controllo, tentando di falsificarla: questo è il metodo critico di eliminazione degli errori. Il risultato di tutto questo è l'emergere di un nuovo problema P2 (o magari di svariati nuovi problemi). Il progresso compiuto, o la crescita della nostra conoscenza, può normalmente essere stimato in base alla distanza tra P1 e P2, e sapremo allora se abbiamo fatto qualche progresso. In breve il nostro schema dice che la conoscenza parte da problemi si conclude con problemi (se mai si conclude)." La conoscenza e il problema corpo mente.

"Questa ... è la via più sicura per la perdizione intellettuale: abbandonare i problemi reali per i problemi verbali ... La degenerazione delle scuole filosofiche è a sua volta la conseguenza della credenza erronea che si possa filosofare senza esservi spinti da problemi che sorgono al di fuori della filosofia ... I problemi filosofici genuini sono sempre radicati in urgenti problemi esterni alla filosofia, e scompaiono se tali radici deperiscono ... Tali radici vengono facilmente dimenticate dai filosofi che studiano la filosofia invece di essere costretti a ricorrere ad essa dalla pressione dei problemi non filosofici " La ricerca non ha fine.

“Quel che conta non sono i metodi o le tecniche, ma una certa sensibilità ai problemi e un'ardente passione per essi; o, come dicevano i Greci, la dote naturale di provare meraviglia ... Possiamo dire che la nostra conoscenza si accresce man mano che procediamo da vecchi problemi a nuovi problemi per mezzo di congetture e di confutazioni, per mezzo della confutazione delle nostre teorie, o più in generale, delle nostre previsioni e attese”. Congetture e Confutazioni: la crescita del sapere scientifico.

Il primo pensiero di Popper, tratto dalla Logica della scoperta scientifica, è una presa di posizione in favore della falsificazione e discende dalla sua critica all'induzione, al principio di causa ed effetto e al principio di verificabilità dei positivisti logici (a favore dell'induzione vedi Bacone; contro Hume ). popper.png

Anche nelle organizzazioni quando si vuole sottoporre a controllo una ipotesi, candidata a spiegare certi eventi, si tenta di verificarne la validità effettuando degli esperimenti (ad esempio simulazioni, test di mercato, sondaggi, uso di prototipi ecc.); se un certo numero di esperimenti dà risultati concordi con quelli della ipotetica teoria questa viene accettata come valida: "... una teoria è la rete che noi gettiamo per catturare il mondo".

Popper mette però in guardia contro conclusioni affrettate: per quanto grande il numero delle verifiche fatte non si può mai essere certi della bontà di una congettura. Meglio sarebbe tentare di falsificare l'ipotesi, basterebbe infatti un solo caso negativo per confutarla definitivamente, d'altro canto quanti più test essa dovesse superare tanto più risulterà corroborata e potrà così ritenersi valida almeno sino a prova contraria. Albert Einstein, che aveva ben compreso l'importanza della falsificazione, scriveva: 'Nessuna sperimentazione potrà mai provare che ho ragione. Un singolo esperimento può da solo dimostrare che ho torto'.

Il secondo pensiero di Popper è specificatamente rivolto al problem-solving; l'importanza di questo tema è da lui ribadita nel seguente passo anch'esso tratto da La Conoscenza e il problema corpo mente: "... asserisco che tutti gli organismi affrontano problemi, e sono sempre problem-solving - anche quando si dorme si è problem-solving. Quando sto tranquillamente seduto come adesso, ci sono centinaia di muscoli attivi nel mio corpo che, attraverso una sorta di metodo per prova ed errore e retroazione (vedi Wiener), mi impediscono di andare troppo a destra e troppo a sinistra e così mi tengo dritto".

L'importanza del problem solving e dello schema tetradico (P1--->TP--->EE--->P2) per le organizzazioni è ben descritto dallo stesso Popper: "Il problema originario di Henry Ford era 'come possiamo fornire trasporti adeguati ai vasti spazi degli Stati Uniti?' . Questo era il suo P1. Egli propose la teoria: 'costruendo un auto economica'. Questo portò attraverso variate prove ed errori a un nuovo problema: 'come possiamo fornire le strade e i parcheggi necessari per le nostre automobili ?'. Il problema originario P1 era il problema del trasporto. Il nuovo problema P2 è il problema del traffico".

Il terzo pensiero, tratto dalla raccolta La ricerca non ha fine è anch'esso centrale per una pratica del problem solving. In polemica con Wittgenstein, che pensava di poter ridurre tutti i problemi ad aspetti o giochi linguistici, Popper ha sostenuto che esistono problemi reali alla cui soluzione la filosofia può dare contributo concreto. Forse questo può spiegare il successo di Popper al di fuori della filosofia, in particolare tra gli scienziati, i trader e coloro che prendono decisioni.

Nella vita delle organizzazioni le trappole dei problemi verbali, del linguaggio e della cattiva comunicazione non saranno mai sufficientemente considerate. Pensare però di ridurre tutti i problemi ai pur importanti problemi linguistici appare a chi scrive estremamente riduttivo. Nelle imprese e nei loro progetti esistono, oltre ai problemi di comunicazione, quelli connessi con lo scopo del lavoro, i relativi rischi, i tempi di realizzazione, i costi da sostenere, gli standard di qualità desiderati, gli approvvigionamenti e i contratti da gestire, le risorse umane e la valorizzazione del capitale intellettuale e in generale la sostenibilità economica, sociale e ambientale delle strategie di lungo periodo. Tutto questo va ben oltre i problemi di linguaggio e di comunicazione.