L’Ocse ha invitato l’Italia a investire in educazione di qualità al fine di fermare la dispersione scolastica e dimezzarla entro il 2020. In tale direzione si era e si è mossa l’amministrazione centrale che ha individuato alcune modalità di intervento tra cui: 1. Seguire il cammino dei singoli studenti con modalità individualizzate; 2. Introdurre nuovi ambiti e strumenti di lavoro quali LIM – CLIL – TIC – Elearning – Ebook; 3. Affidare alle università il compito di formare i nuovi docenti1; 4. Certificare le competenze2; 5. Valutare il lavoro delle scuole3. Sono interventi “sparpagliati”: non esiste strategia; l’origine del problema non è stata individuata proprio come ai tempi di Alessandro Magno quando i lacci e i lacciuoli occultavano la soluzione del nodo gordiano; la sfida posta dall’incertezza dell’ambiente in cui vive la scuola non è stata accolta4.
Enrico Maranzana, La professionalità docenti: un campo inesplorato, giugno 2012
Ebook? Ma dove sono? Nei sogni di chi non vive la scuola da studente. Tutti noi lo desideriamo ma siamo ancora lontani da una scuola completamente digitalizzata.
CENSURA DI MUSSOLINIANA MEMORIA!
Perché non è stato pubblicato il mio commento? Non mi sembrava ne offensivo e ne fuori tema, solamente un po’ critico. Si, ma forse le critiche non sono ben accolte.
“… l’uso costante del laboratorio…” ?!
Averlo un laboratorio! Averla una LIM! Ma con questi tagli che ci sono di continuo, ci si viene ancora a raccontare le favole?