girandola.jpg“Dov’è la matematica? Dove la si può concretamente incontrare? Nei libri, difficili, spesso incomprensibili ai più, che le sono dedicati? Nelle teste più brillanti che li hanno pensati? Nelle realizzazioni più strabilianti che ne sono derivate?[…] La sua presenza è in realtà percepibile dentro la nostra vita di tutti i giorni, dentro le nostre città e le nostre case.” BERTOLINI M. et al., Matemilano.

INTRODUZIONE

 

La geometria, come la matematica, non è una disciplina chiusa nelle regole di un libro, ma è percepibile nella realtà quotidiana; il punto di partenza del suo insegnamento diventa dunque l’esperienza concreta.

Occorre che conoscenze e abilità non risultino imposizioni formali ma, attraverso l’integrazione del sapere con il saper fare, rappresentino vere conquiste intellettuali. Invitare a scoprire la geometria nell’esperienza di tutti i giorni (nella natura, negli oggetti, nelle composizioni architettoniche, nell’arte) significa pensare a percorsi dai contenuti adeguati, realizzati in contesti efficaci, presentati con un linguaggio adatto, integrati con il contributo di altre discipline e, in particolare, sostenuti dall’idea che non si impara geometria se non si fa geometria.

La mia esperienza di tirocinio è stata guidata dal desiderio di presentare fatti e situazioni geometricamente ricche perché fossero i bambini stessi a costruire il concetto di simmetria su cui il percorso verteva. La realtà voleva essere punto di partenza e punto di arrivo, perché i bambini, dopo aver operato con oggetti concreti, immagini e figure geometriche, tornassero a riconoscere il concetto astratto nel loro mondo. Mentre i libri di testo il più delle volte affrontano la simmetria richiedendo all’alunno di completare figure su un piano quadrettato dove è tracciato unicamente l’asse verticale, il percorso voleva tentare di comunicare che la simmetria è intorno a noi: tutto dipende da come e cosa si vuole guardare!

La simmetria non è solo in un disegno di una farfalla stilizzata e un po’ squadrata sul libro, ma la si scopre in una collina che si rispecchia in un lago immobile, nella piuma colorata di un pavone, nel cerchione dell’auto del papà.

Il percorso voleva anche diventare occasione per rispondere ad alcune domande relative a come i bambini percepiscono la simmetria. Per questo si è pensato di sfruttare le potenzialità offerte dalla comunicazione per immagini derivanti dalla loro grande varietà e dal potere di coinvolgimento: esse spiazzano, richiamano il vissuto di ognuno di noi, alludono e rinviano ad altro, affascinano (non sono forse belle le immagini geometriche? E non c’è forse geometria nelle immagini belle?).

Alcune domande hanno guidato la scelta delle diverse immagini su cui i bambini avrebbero lavorato per estrapolare il concetto di simmetria le cui risposte, un domani, potrebbero essere utili per chi vorrà progettare un percorso didattico simile.

– E’ vero, come affermano alcune ricerche in campo psicologico, che i bambini percepiscono con più facilità la simmetria verticale?

– Nella ricerca della simmetria i bambini considerano il colore?

– E’ più facile riconoscere la simmetria in figure geometriche perfette o in immagini reali non precise?

– Nella scoperta della simmetria si osserva la figura nella sua globalità o vengono presi in considerazione i particolari?

– Uno sfondo non neutro confonde la ricerca della simmetria della figura in primo piano?

– Come si comporta un bambino di fronte ad immagini che possiedono innumerevoli simmetrie? E ad immagini che non hanno alcuna simmetria?

Dal punto di vista metodologico si voleva utilizzare una didattica di tipo attivo, che avrebbe previsto la partecipazione in prima persona di tutti gli alunni in quanto soggetti attivi e costruttori delle proprie conoscenze.

Chiedere ai bambini di mettersi in gioco concretamente con oggetti significativi dal punto di vista geometrico, di lavorare in gruppo e di partecipare ai momenti di discussione che avrebbero seguito le attività proposte, significava anche voler coinvolgere e motivare all’apprendimento.

Io e l’insegnante abbiamo ricoperto più ruoli:

quello di osservatore che annota le frasi più significative dei bambini, in modo da sviluppare successivamente la discussione in classe e intervenire, se necessario, con domande-stimolo per superare eventuali momenti di empasse; di mediatore che potenzia le conoscenze possedute dal bambino arricchendole di nuovi concetti;

di regolatore che guida la comunicazione e le relazioni;

di facilitatore che rende significativo l’apprendimento. L’obiettivo era trasformare la classe in un laboratorio dove alunni e docenti facessero esperienza concreta di geometria guidando i bambini senza fornire nozioni o soluzioni pronte e aiutandoli a porsi in un atteggiamento di ricerca per abituarsi a ragionare, a sperimentare e a costruire un sapere comune e condiviso.

INDICE

CAPITOLO 1. PERCEZIONE E SIMMETRIA 
     1.1 La percezione: teoria e modelli
     1.2 Lo sviluppo percettivo
          1.2.1 La percezione nell’infanzia
          1.2.2 La percezione nella fanciullezza
          1.2.3 Conclusioni
     1.3 Il senso dell’ordine
          1.3.1 La percezione della simmetria
          1.3.2 Simmetria e asimmetria
     1.4 La simmetria
          1.4.1 Un modulo che si ripete
          1.4.2 Diversi tipi di simmetria
          1.4.3 Modelli concreti per parlare di simmetria

CAPITOLO 2. LA METODOLOGIA
     2.1 L’alunno come soggetto attivo nell’apprendimento
          2.1.1 Dewey e il discente attivo
          2.1.2 Piaget e la costruzione attiva del sapere
     2.2 Il ruolo dell’insegnante
          2.2.1 Vygotskij e la Zona di Sviluppo Prossimale
          2.2.2 Feuerstein e la mediazione dell’apprendimento
     2.3 L’apprendimento cooperativo
          2.3.1 Alcune basi teoriche
          2.3.2 Il lavoro di gruppo: vantaggi e problemi
          2.3.3 Organizzare il lavoro di gruppo

CAPITOLO 3. IL CONTESTO
     3.1 La scuola
     3.2 La classe
     3.3 Progetto e obiettivi

CAPITOLO 4. IL PERCORSO
     4.1 Per iniziare
     4.2 Dalla realtà alle immagini del reale
          4.2.1 1a attività – Una foglia e un’arancia
          4.2.2 2a attività – Dall’oggetto alla sua impronta
          4.2.3 3a attività – La linea magica
          4.2.4 4a attività – Assi di simmetria visibili e invisibili
          4.2.5 5a attività – La realizzazione di figure simmetriche
          4.2.6 6a attività – Alla ricerca degli assi di simmetria
          4.2.7 7a attività – Alla ricerca delle rotazioni
     4.3 Dalle immagini del reale alle figure geometriche
         4.3.1 8a attività – La verifica con i segnali stradali
         4.3.2 9a attività – La simmetria delle figure geometriche
     4.4 Dalle figure geometriche alla realtà

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

 Scarica la tesi Toccare per vedere, l’apprendimento della geometria con gli occhi e con le mani

Commenti

commenti