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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: "Il Peso della Leggerezza"

Autore: Laura Lo Presti

Descrizione: cosa ci rivela la leggerezza? esemplice frivolezza o superficialità ? si può vivere unesistenza costellata esclusivamente di doveri che ci impediscono di raggiungere la felicità ?ma senza doveri e responsabilità  si può essere davvero tutt

Materie trattate: Letteratura Italiana , Filosofia, Fisica, Chimica Nucleare, Letteratura Greca, Letteratura Latina

Area: umanistica

Sommario: INDICE 1)Io scelgo la leggerezza: la sconfitta del peso a)la leggerezza del pensiero nella letteratura: -Italo Calvino.Lezioni americane-la leggerezza -Dante Alighieri e la Divina Commedia. (La leggerezza della beatitudine e il peso del peccato.) - Aldo Palazzeschi: Luomo di fumo e Il codice di Perelà  - Alessandro Manzoni: Adelchi e la morte di Ermengarda nella filosofia: - Friedrich Nietzsche: Contro lo Spirito di gravità , Le tre metamorfosi, leterno ritorno b)la leggerezza fisica - Lucrezio e il De rerum natura -il modello atomico - le quattro forze fondamentali (la debolezza della forza gravitazionale a livello microscopico) b)una strana leggerezza nella tragedia Medea vv473-476 2)Io scelgo il peso: la sconfitta della leggerezza a)il peso dellessere -linsostenibile leggerezza dellessere Milan Kundera -Letica del dovere e della responsabilità : Kant: la morale del dovere-per-il-dovere Sartre: il peso della libertà  b)il peso delluniverso -la forza gravitazionale universale -la forza di gravità  a livello interplanetario 3)EPILOGO <<Si dovrebbe vivere con il peso e il dovere o con leggerezza e libertà ?>> (Milan Kundera, Linsostenibile leggerezza dellessere) Un finale aperto: I tubi di Newton: corpo leggero e un corpo pesante cadono alla stessa velocità  sul suolo. Chimica nucleare: barioni e leptoni insieme per la materia. Umberto Saba: I pesi della madre e la leggerezza del padre Mio padre è stato per me lassassino (Due razze in antica tenzone) Il dubbio di Dante

Estratto del documento

LICEO CLASSICO “G. MELI”

IL PESO DELLA LEGGEREZZA

Percorso multidisciplinare

Realizzato da Laura Lo Presti

ANNO SCOLASTICO 2008-2009

Il Peso della Leggerezza

prendi la sabbia fra le tue mani lisce,

“Se

le apri delicatamente

e scorre

una cascata d'oro dalle tue dita

affusolate,

rimarrà sospeso qualche granello fra le tue mani,

ora

ruvide,

sulla tua pelle.

Se soffi la polvere sullo scaffale della vita,

o passi un dito ballerino per sfiorarlo,

rimarranno piccoli residui fra le tue mani,

ora

grigie,

sulla tua pelle.

Se fai le bolle di sapone,

e le segui mentre volano

sul cielo

e si rincorrono

tra i muri dell’aria

ma poi un sussulto,

l'acqua ricade,

e qualche goccia insaponata

precipita,

rimarranno flebili ombre d'acqua fra le tue mani,

ora

bagnate,

sulla tua pelle.

Questa è la leggerezza?

Se svuoti d'aria il tuo corpo

per permettere ad un palloncino

di volare,

di raggiungere le stelle,

e d'un tratto quel rosso

più non vedi,

rimarrà solo il ricordo fra le tue mani,

ora

sole,

sulla tua pelle.

Questa è la leggerezza?

Eppure che fatica nel soffiare,

che debolezza nel corpo,

che vertigini!

La pelle consumata.

“Un chicco di grano, cadendo, non produce alcun rumore. Un sacco di

grano invece si.

Come può una somma di silenzi dare origine ad un rumore?”

(paradosso di Zenone)

Allora la leggerezza ha un peso?

Il peso ha una sua leggerezza?

<<Che cosa dobbiamo

scegliere:

Peso o leggerezza?>>

(Milan Kundera,”L’insostenibile leggerezza dell’essere”)

"Te ne vai leggero se non hai niente; ma la ricchezza è un peso più leggero."

Johann Wolfgang Goethe (1749-1832),

INDICE

Io scelgo la leggerezza: la sconfitta del peso

1)

a)la leggerezza del pensiero…

…nella letteratura:

-Italo Calvino.”Lezioni americane-la leggerezza”

-Dante Alighieri e la “Divina Commedia”.

La leggerezza della beatitudine e il peso del peccato.

- Aldo Palazzeschi: L’uomo di fumo e “Il codice di Perelà”

- Alessandro Manzoni: ”Adelchi” e la morte di Ermengarda

…nella filosofia:

- Friedrich Nietzsche: “Contro lo Spirito di gravità”, “Le tre

metamorfosi”, “l’eterno ritorno”

b)la leggerezza fisica

- Lucrezio e il “De rerum natura”

-il modello atomico

- le quattro forze fondamentali (la debolezza della forza

gravitazionale a livello microscopico)

b)una strana leggerezza …

…nella tragedia

Medea vv473-476

Io scelgo il peso: la sconfitta della leggerezza

2)

il peso dell’essere

a)

-“l’insostenibile leggerezza dell’essere” Milan Kundera

-L’etica del dovere e della responsabilità:

Kant: la morale del dovere-per-il-dovere

Sartre: il peso della libertà

b)il peso dell’universo

-la forza gravitazionale universale

-la forza di gravità a livello interplanetario

3)EPILOGO

<<Si dovrebbe vivere con il peso e il dovere o con

leggerezza e libertà?>>

(Milan Kundera, ”L’insostenibile leggerezza dell’essere”)

Un finale aperto :

I tubi di Newton: corpo leggero e un corpo pesante cadono alla

stessa velocità sul suolo.

Chimica nucleare: barioni e leptoni insieme per la materia.

Umberto Saba: I pesi della madre e la leggerezza del padre

“Mio padre è stato per me l’assassino”

(“Due razze in antica tenzone…”)

Il dubbio di Dante…

PREAMBOLO

Nella società in cui viviamo oggi la leggerezza sembra essere divenuta una costante irrinunciabile.

Più si avvertono, soffocanti, i pesi della vita (la famiglia, il lavoro, le malattie, il disagio

generazionale ,le guerre) più si tenta di trovare una via di fuga verso tutto ciò che passa e non dura

e ci garantisce la nostra libertà.

(Canta cosi Giorgio Gaber:

<< Hop, hop, hop

com’è misteriosa la leggerezza

hop, hop, hop

è una strana cosa, è una carezza

che non vuoi

hop, hop, hop

butta via il dolore, la pesantezza

hop, hop, hop

cerca di inventare la tua leggerezza

e volerai. )

>>

Ad esempio alla precarietà dell’esistenza delle tribù dovuta a siccità, malattie, influssi maligni, lo

sciamano rispondeva annullando il peso del suo corpo, trasportandosi in volo in un altro mondo

dove poteva trovare le forze per modificare la realtà.

Nel Medioevo dove la donna sopportava il peso più grave di una vita di costrizioni, le streghe

volavano di notte sui manici delle scope e anche sui veicoli più leggeri come spighe o fili di paglia.

E oggi? www.lyricsmania.com/ ]

Aerei, dirigibili, grattacieli che solleticano il cielo, viaggi interstellari , macchine sempre più veloci

,modelle e sportivi, le antiche e attuali pratiche dello yoga, bit che si rincorrono come saette nei

computer contribuiscono ad accrescere nel nostro immaginario l’idea della leggerezza.

Ma cosa ci rivela questa leggerezza?

E’ semplice frivolezza e superficialità?

Si può vivere un’esistenza costellata esclusivamente di “doveri” che ci impediscono di raggiungere

la felicità?

(Il povero Atlante era felice di portare sulle proprie spalle il peso del mondo?)

Ma senza doveri e responsabilità si può essere davvero tutti più leggeri e felici?

(O l’incoscienza rischia di farci volare troppo vicini al sole e di bruciare le nostre ali, come Icaro?)

Il mio percorso è pronto a rispolverare il volto della “leggerezza” e del suo nemico- fratello “peso”

nella storia dell’uomo e delle sue manifestazioni privilegiate : letteratura, filosofia, scienza.

Perché?

Forse per scoprire come l’uomo sia irrimediabilmente condannato a scegliere in ogni attimo della

sua esistenza tra desideri opposti: vita e morte,bene e male,ragione e follia…peso e leggerezza.

La sua è una bidimensionalità irriducibile, ineliminabile.

E allora:

<<Che cosa dobbiamo scegliere:

Peso o leggerezza?>>

Credo, dunque, sia giusto scegliere entrambi…

Vediamo che cosa accadrebbe se scegliessimo la leggerezza:

scelgo la leggerezza: la sconfitta del peso

1)Io

Così come per Gaber, anche per Italo Calvino, uno dei più originali scrittori del nostro Novecento,

la scelta della leggerezza è fondamentale. Dedica, infatti, la prima delle “lezioni americane”

all'opposizione leggerezza-peso, dichiarando di sostenere le ragioni della leggerezza. Il suo lavoro

di scrittore è stato infatti una sottrazione di peso; egli ha cercato di togliere peso soprattutto alle

strutture del racconto e del linguaggio per cercare di frantumare i pesi dell’esistenza.

Scrive invero: <<Forse stavo scoprendo solo allora la pesantezza, l’inerzia, l’opacità del mondo:

qualità che s’attaccano subito alla scrittura,se non si trova il modo di sfuggirle. In certi momenti

mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra: una lenta pietrificazione più o meno

avanzata a seconda delle persone e dei luoghi, ma che non risparmiava nessun aspetto della vita.

Era come se nessuno potesse sfuggire allo sguardo inesorabile della Medusa.>>

Aggiunge: <<Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza,

penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio[…].Nell’universo infinito della letteratura

s’aprono sempre altre vie da esplorare, nuovissime e antichissime. Le immagini di leggerezza che

io cerco non devono lasciarsi dissolvere come sogni dalla realtà del presente e del futuro>>.

Ad esempio una via d’esplorare antichissima per ricercare la nostra immagine positiva di leggerezza

è il di Lucrezio: <<E’ la

De rerum natura prima grande opera di poesia in cui la conoscenza del

mondo diventa dissoluzione della compattezza del mondo, percezione di ciò che è infinitamente

minuto e mobile e leggero. Lucrezio vuole scrivere il poema della materia ma ci avverte subito che

la vera realtà di questa materia è fatta di corpuscoli invisibili. La più grande preoccupazione di

Lucrezio sembra quella di evitare che il peso della materia ci schiacci. Egli sente il bisogno di

permettere agli atomi delle deviazioni imprevedibili dalla linea retta, tali da garantire la libertà

tanto alla materia quanto agli esseri umani>>.

D’altronde ogni ramo della scienza sembra voglia dimostrarci che il

mondo si regge su entità sottilissime: come i messaggi del DNA, gli

impulsi dei neuroni, i quarks, i neutrini vaganti nello spazio

dall’inizio dei tempi…Così come gli atomi.

Si considera l’atomo l’unità più piccola e indivisibile della materia,

dal greco “atomòs”, indivisibile, risalente alla dottrina dei filosofi

Leucippo Democrito ed Epicuro.

E’ la più piccola parte di ogni elemento presente in natura che ne conserva le caratteristiche

chimiche.

Il modello atomico previsto da John Dalton è un autentico trionfo della leggerezza.

Esso afferma infatti :

-la materia è fatta di atomi piccolissimi, indivisibili e indistruttibili

-gli atomi di uno stesso elemento sono tutti uguali tra loro

-gli atomi di elementi diversi si combinano tra loro in rapporti di numeri interi e piccoli, dando così

origine a composti

gli atomi non possono essere né creati né distrutti

-

-gli atomi di un elemento non possono essere convertiti in atomi di altri elementi.

La materia dunque non è continua, ma formata da particelle microscopiche e leggerissime.

Il nostro peso non è altro che una somma perenne di leggerezze.

Ma non ci si ferma qui.

Un atomo è costituito da un nucleo interno composto da protoni e neutroni e da un certo numero di

elettroni(pari a quello dei protoni, se l’atomo è neutro).

Ma non è finita.

Nel 1932 il chimico nucleare Anderson scoprì grazie all’utilizzo di una camera a nebbia l’esistenza

di particelle simili agli elettroni ma con carica opposta che denominò positroni (un positrone ha

carica elettrica pari a +1 e spin di ½ e la stessa massa dell’elettrone. Quando un positrone si

annichila con un elettrone la loro massa viene convertita in energia,sotto forma di due fotoni ad

altissima energia nella banda dei raggi gamma).

Ecce l’antimateria!

Un vero e proprio scacco al peso.

Nel 1955 Chamberlain, Owen, Fermi scoprirono l’antiprotone, una particella dell’antimateria

analoga al protone, con massa e spin uguali e carica elettrica opposta (gli antiprotoni hanno vita

breve, perché ogni collisione con un protone causa l’annichilazione di entrambe le particelle con un

rilascio di energia).

Da allora sono state scoperte numerose altre particelle grazie all’utilizzo di particolari macchine,gli

acceleratori, il cui scopo è quello di produrre fasci di ioni atti a colpire particelle più pesanti per

liberarne delle altre.

Oggi la materia viene di fatto suddivisa in due grandi categorie:

ADRONI e LEPTONI.

L’adrone è una particella che sente la forza

nucleare forte. Non è una particella fondamentale

ma composta da fermioni (quark e antiquark di 6

tipi) e bosoni come i gluoni.

La famiglia degli adroni è ulteriormente divisa in

3 sottogruppi:

-barioni (dal greco “barùs” pesante) formati da 3

quark come i protoni e i neutroni e gli

iperoni.(mentre i nucleoni sono costituiti solo da

due tipi di quark, up e down,gli iperoni hanno al

loro interno quark più pesanti come strange, charm

e bottom).

-barioni esotici, incluso il pentaquark

da coppie quark-antiquark come pioni e kaoni.

-mesoni formati Il leptone (dal greco “leptòs” leggero) si ritiene sia

una particella puntiforme, ovvero non ulteriormente

divisibile. I leptoni non subiscono interazioni forti e

sono suddivisi in tre famiglie:

elettroni, muoni e particelle tau e i loro rispettivi

neutrini.

I primi tre hanno carica negativa e massa differente. I

neutrini non hanno carica elettrica e sono dotati di

una massa piccolissima.

Anche dentro la leggerezza scopriamo dunque

inevitabilmente uno scontro tra leggerezza e peso, tra leptoni e barioni.

Ma siccome sosterremo le ragioni della leggerezza per il momento è utile sottolineare un altro

aspetto.

Le forze che uniscono tali particelle sono di 4 tipi, come previste dal modello Standard e in ordine

decrescente di intensità esse sono: l’interazione nucleare forte, l’interazione nucleare debole,

l’elettromagnetismo e la gravità.

L’interazione nucleare forte agisce come una potentissima colla e assicura la coesione fra protoni e

neutroni all’interno dei nuclei atomici; l’interazione nucleare debole si esercita tra leptoni o leptoni

e quark ed è responsabile del decadimento radioattivo di alcune particelle mentre

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