Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 26
progettazione antisismica e contratto di locazione Pag. 1 progettazione antisismica e contratto di locazione Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
progettazione antisismica e contratto di locazione Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
progettazione antisismica e contratto di locazione Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
progettazione antisismica e contratto di locazione Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
progettazione antisismica e contratto di locazione Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
progettazione antisismica e contratto di locazione Pag. 26
1 su 26
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: progettazione antisismica e contratto di locazione

Autore: Moro Daniele

Descrizione: tale tesina illustra le problematiche della progettazione antisismica e il contratto di locazione attraverso il progetto "alternanza scuola/lavoro" svolto dalla mia classe. nb: non ho allegato i diari di bordo che cito nella tesina, poichè in questo m

Materie trattate: Scienze Della Terra, Tecnologia Delle Costruzioni, Estimo

Area: tecnologica

Sommario: Scienze della Terra, il terremoto, Tecnologia delle Costruzioni, normativa riguardante la progettazione antisismica, nozioni sul Calcolo agli Stati Limite, progetto alternanza scuola/lavoro, estimo, contratto di locazione

Estratto del documento

Moro Daniele Tesina Interdisciplinare 07 Luglio 2009

contenuto in profondità esce improvvisamente alla superficie terrestre, dove peraltro già esso è presente in

certa misura perché la produzione di radon è continua, aumentando la locale concentrazione di radon con

improvvisi picchi o "spifferi". Il fenomeno è allo studio per la più o meno realistica possibilità di realizzare

un sistema di previsione a breve termine, e con sicurezza accettabile, dei terremoti, tramite una rete ampia

sul territorio di rivelatori di radon.

La tematica è stata oggetto in Italia di discussioni e polemiche fuori dall'ambito scientifico, a seguito del

Terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009 in quanto Giampaolo Giuliani, un tecnico di laboratorio non

laureato, aveva sostenuto nelle settimane precedenti l'imminenza di una disastrosa scossa che si sarebbe

verificata a suo dire in marzo, a grandi linee in quella stessa regione, sulla base di aumentate emissioni di

Radon. 2.2. ATTUALE SITUAZIONE NORMATIVA IN CAMPO ANTISISMICO

Ora che ho descritto brevemente il terremoto traccio una sintetica illustrazione del panorama normativo

italiano in merito al calcolo strutturale in zona sismica, approfondendo successivamente le norme tecniche

per le costruzioni del 2008.

Dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002, la Protezione Civile ha incaricato un gruppo di esperti

di redigere le "Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l'adeguamento sismico degli edifici", oggetto

dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (in breve OPCM) n. 3274/03, successivamente più

volte integrata e modificata.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (oggi Ministero delle Infrastrutture), allo stesso tempo, si è

occupato della stesura delle "Norme Tecniche per le Costruzioni" (NTC), di cui al D.M. 14/09/2005

pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23/09/2005. Con l'entrata in vigore del suddetto D.M., i criteri di

progettazione dell'OPCM n. 3274 del 20/03/2003 (e successive modifiche ed integrazioni) sarebbero dovuti

diventare solo dei riferimenti per il conseguimento degli obiettivi di sicurezza sismica fissati nelle NTC.

In effetti, queste ultime sono compiutamente entrate in vigore solo lo scorso 1 gennaio 2008, in quanto con

la pubblicazione su Gazzetta Ufficiale è iniziata una fase di sperimentazione/monitoraggio, con una finestra

temporale di 18 mesi, durante la quale era prevista una coesistenza con le vecchie norme (D.M. 09/01/'96,

D.M. 16/01/'96). Tale periodo avrebbe dovuto concludersi il 23 aprile 2007; tuttavia una proroga ha poi

spostato il termine della scadenza al 31 dicembre 2007 con l'obiettivo di consentirne alla Commissione di

monitoraggio una completa ed efficace revisione del testo che, approvato il 14 gennaio del 2008 dal

Ministro Di Pietro e pubblicato su G.U. il 4 febbraio 2008, è entrato in vigore il 5 marzo 2008. Esso ha

sostituito definitivamente il precedente emanato nel 2005 a partire dal 1 luglio 2009.

La maggior parte dei progettisti che, fino al 31 dicembre 2007, per la verifica ed il calcolo delle strutture ha

continuato ad applicare, avendone facoltà, il metodo tradizionale alle tensioni ammissibili secondo quanto

fissato dal noto D.M. 09/01/1996 "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture

in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche" e il D.M. 16/01/1996 "Norme

tecniche per le costruzioni in zone sismiche", ha potuto continuare ad applicarlo per l'intero periodo

transitorio (fino a giugno 2009) del nuovo D.M. 14/01/2008. Di fatto le regole di progettazione legate alla

filosofia del metodo agli stati limite erano già presenti nelle precedenti norme (utilizzato principalmente

per la costruzione di grandi opere), però come metodo alternativo alle tensioni ammissibili; contrariamente 6

Moro Daniele Tesina Interdisciplinare 07 Luglio 2009

all'OPCM e alle nuove NTC-2008 che, recependo le indicazioni delle norme europee (Eurocodici strutturali),

impongono come unico metodo di verifica quello agli stati limite.

Sulla base di queste normative sono stati introdotti alcuni concetti molto importanti come pericolosità

sismica e il rischio sismico.

2.2.1. LA PERICOLOSITÀ SISMICA

La pericolosità sismica di un territorio è

rappresentata dalla frequenza e dalla forza

dei terremoti che lo interessano, ovvero

dalla sua sismicità; essa viene definita

come la probabilità che in una data area ed

in un certo intervallo di tempo si verifichi

un terremoto che superi una soglia di

intensità, magnitudo o accelerazione di

picco (PGA) di nostro interesse.

Gli studi di pericolosità sismica vengono

utilizzati nelle analisi di sito, ovvero nelle

valutazioni della pericolosità di un’area

ristretta, al fine di localizzare opere critiche

dal punto di vista della sicurezza, del

rischio o dell’importanza strategica (come

centrali elettriche, installazioni militari, o

ospedali). Valutare la pericolosità, in

questo caso, significa stabilire la

probabilità di ricorrenza di un terremoto di

magnitudo (o PGA) superiore al valore di

soglia stabilito dagli organi

politici/decisionali, portando dunque

all’eventuale scelta di aree diverse.

Soprattutto negli ultimi anni, questi studi

sono stati impiegati nelle analisi territoriali

e regionali finalizzate a zonazioni (classificazione sismica) o microzonazioni. In quest’ultimo caso, la

valutazione della pericolosità comporta l’individuazione delle aree che, in occasione di una scossa sismica,

possono essere soggette a fenomeni di amplificazione. Infatti, il terremoto determina effetti diversi in

funzione delle condizioni geologiche e geomorfologiche locali, fornendo utili indicazioni per la

pianificazione urbanistica. 7

Moro Daniele Tesina Interdisciplinare 07 Luglio 2009

N.B.:il (PGA) è la misura dell'accelerazione del terremoto,ossia l'intensità di un

Peak ground acceleration

terremoto in una singola area geografica. Il PGA si può misurare in (l'accelerazione di gravità) o, più

g

correttamente anche se usato con meno frequenza, in m/s².

Con l'ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20

marzo 2003, in base al valore massimo del

PGA misurato o prevedibile, il territorio

italiano è suddiviso in quattro zone

sismiche:

• - E' la zona più pericolosa,

Zona 1

dove possono verificarsi forti

terremoti. Comprende 725

comuni.

0.25g < PGA ≤ 0.35g

• - Nei comuni inseriti in

Zona 2

questa zona possono verificarsi

terremoti abbastanza forti.

Comprende 2.344 comuni

0.15g < PGA ≤ 0.25g

• - I Comuni interessati in

Zona 3

questa zona possono essere

soggetti a scuotimenti modesti.

Comprende 1.544 comuni

0.05g < PGA ≤ 0.15g

• - E' la meno pericolosa. Nei

Zona 4

comuni inseriti in questa zona le

possibilità di danni sismici sono

basse. Comprende 3.488 comuni

PGA ≤ 0.05g

2.2.2. RISCHIO SISMICO

Il rischio sismico è determinato da una combinazione della pericolosità, della vulnerabilità e

dell’esposizione ed è la misura dei danni che, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di

antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti), ci si può attendere in un dato intervallo di

tempo.

In Italia, possiamo attribuire alla pericolosità sismica un livello medio-alto, per la frequenza e l’intensità dei

fenomeni che si susseguono. La Penisola italiana, però, rispetto ad altri Paesi, come la California o il

Giappone, nei quali la pericolosità è anche maggiore, ha una vulnerabilità molto elevata, per la notevole

fragilità del suo patrimonio edilizio, nonché del sistema infrastrutturale, industriale, produttivo e delle reti 8

Moro Daniele Tesina Interdisciplinare 07 Luglio 2009

dei servizi. Il terzo fattore, l’esposizione, si attesta su valori altissimi, in considerazione dell’alta densità

abitativa e della presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al mondo.

L’Italia è dunque un Paese ad elevato rischio sismico, inteso come perdite attese a seguito di un terremoto,

in termini di vittime, danni alle costruzioni e conseguenti costi diretti e indiretti.

Un edificio localizzato in una regione di alto pericolo sismico è a più basso rischio se essa è costruita

secondo i principi dell'ingegneria sismica. D'altra parte, un edificio in mattoni localizzato in una regione con

una storia di minore sismicità, su un terreno soggetto a frane, può essere ad alto o a più alto rischio.

2.2.3. NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI 2008

Le NTC 2008 definiscono i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni, nei riguardi

delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilità, anche in

caso di incendio, e di durabilità. Esse forniscono quindi i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che

devono essere utilizzate nel progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e, più in

generale, trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere.

Secondo i principi fondamentali di tale normativa le opere e le componenti strutturali devono essere

progettate, eseguite, collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista

utilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezza previsto dalle presenti

norme. P

er questo, secondo le nuove NTC, il Committente ed il Progettista, di concerto, sotto la loro

responsabilità nei riguardi della pubblica incolumità, debbono dichiarare nel progetto la vita utile nominale

della struttura. La scelta di questa importante caratteristica – che rappresenta un significativo

cambiamento rispetto alle precedenti norme di legge sulle costruzioni in c.a. – è facilitata dalla Tabella 2.4.I

nel testo originale delle NTC unitamente alle indicazioni del paragrafo 2.4.2.

In presenza di azioni sismiche, con riferimento alle conseguenze di una interruzione di operatività o di un

eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise in classi d’uso così definite:

- edifici agricoli e costruzioni con presenza solo occasionale di persone.

Classe d’uso I:

- include le normali

Classe d’uso II:

costruzioni viarie o ferroviarie la cui

eventuale interruzione non provoca

situazioni di emergenza, le costruzioni

per industrie con attività non pericolose,

edifici e costruzioni con normali

affollamenti, costruzioni senza funzioni

pubbliche e sociali di rilevante

importanza.

- include costruzioni con

Classe d’uso III:

affollamenti significativi in esercizio, reti

ferroviarie e viarie le cui interruzioni

possono provocare situazioni di 9

Moro Daniele Tesina Interdisciplinare 07 Luglio 2009

emergenza, industrie con attività pericolosa per l’ambiente.

- Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla

Classe d’uso IV:

gestione della protezione civile in caso di calamità; industrie con attività particolarmente pericolose per

l’ambiente; reti viarie, ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il mantenimento delle vie di

comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico; dighe connesse al funzionamento di acquedotti e

a impianti di produzione di energia elettrica; strutture di importanza strategica o pericolosità eccezionale

(ad es. il MOSE a Venezia o il Ponte sullo Stretto di Messina o depositi per rifiuti radioattivi).

L

e costruzioni devono avere, quanto più possibile, struttura iperstatica caratterizzata da regolarità

in pianta e in altezza. Se necessario ciò può essere conseguito suddividendo la struttura, mediante giunti, in

unità tra loro dinamicamente indipendenti.

Per quanto riguarda gli edifici, una costruzione è se tutte le seguenti condizioni sono

regolare in pianta

rispettate:

a) la configurazione in pianta è compatta e approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni

ortogonali, in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze;

b) il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta è inferiore a 4;

c) nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze supera il 25 % della dimensione totale della

costruzione nella

corrispondente

direzione;

d) gli orizzontamenti

possono essere

considerati

Dettagli
Publisher
26 pagine