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Materie Interessate: matematica, fisica, geogrefia astronomica, latino, inglese e arte.
Dalle prime due definizioni di ricava che:
• Dato
dove V è il volume di una sfera di raggio r, π =3/4 del volume di una sfera di raggio 1.
,
• Dato
dove S è la superficie di una sfera di raggio r, π =1/4 della superficie di una sfera di raggio
1.
COME TROVARE
Il metodo Montecarlo
Se si traccia un cerchio inscritto esattamente in un quadrato e si lanciano delle freccette
sul bersaglio, tra quelle che toccano il bersaglio una quantità pari a π /4 si troverà nel
cerchio. Lanciando una grande quantità di freccette, si troverà quindi
un’approssimazione di π /4 e quindi anche di p.
Simulazione: http://polymer.bu.edu/java/java/montepi/MontePi.html
STORIA DI π
Il simbolo " π " per la costante di Archimede è stato introdotto nel 1706 da William Jones
quando pubblicò A New Introduction to Mathematics. La notazione diventò standard
dopo che la utilizzò Eulero. In entrambi i casi p è la prima lettera di perimetros, che
significa 'misura attorno' in greco.
Cronologia di :
• 20º secolo AC: i Babilonesi usavano 3+1/8 per p
• 20º secolo AC: gli Egizi (Papiro di Rhind) usano p = (16/9)2
• 12º secolo AC: i Cinesi usano 3 per p
• 434 AC: Anassagora tenta la quadratura del cerchio con riga e compasso
• 3º secolo AC: Archimede scopre che 223/71 < p < 22/7, e trova inoltre l'approssimazione
p = 211875/67441.
• 20 AC: Vitruvio usa 25/8.
• Bibbia: p=3 (Antico Testamento).
• 2º secolo: Tolomeo usa p = 377/120.
• 5º secolo: Zu Chongzhi scopre che 3.1415926 < p < 3.1415927.
• 9º secolo: Al Khwarizmi usa 3.1416.
• 1220: Fibonacci usa il valore 3.141818.
• 1596: Ludolph van Ceulen calcola 35 cifre di p.
• 1706: Machin, 100 cifre.
• 1734: Adottato da Eulero, l'uso del simbolo p si diffonde..
• 1761: Johann Heinrich Lambert prova che p è un numero irrazionale.
• 1775: Eulero ipotizza che p possa essere trascendente.
• 1844: Strassnitzky calcola fino a 200 cifre.
• 1853: Rutherford, 440 cifre.
• 1874: Shanks, 707 cifre, di cui 527 sono corrette.
• 1882: Ferdinand von Lindemann dimostra che p è trascendente.
• 1999: Kanada e Takahashi, 206.158.430.000 cifre (record più recente).
FORMULE CHE RIGUARDANO
Geometria
• La circonferenza di un cerchio o di una sfera di raggio r: C = 2 π r
• L'area di un cerchio di raggio r: A = π r2
• L'area di un'ellisse di semiassi a e b: A = π b
• Il volume di una sfera di raggio r: V = (4/3) π r3
• La superficie di una sfera di raggio r: A = 4 π r2
• Il volume di un cilindro di altezza h e raggio r: V = (π r2 ) h
• L'area della superficie di un cilindro di altezza h e raggio r: A = ([π r2] 2 ) + ([2 π r] h )
• Angoli: 180 gradi equivalgono a π radianti
Analisi
Formula di Leibniz:
Il problema di Basel :
La funzione di Riemann :
Teoria dei numeri
• La probabilità che due interi scelti a caso siano primi fra loro è di
• Il numero medio di modi in cui è possibile scrivere un intero positivo come somma di due
.
quadrati perfetti è
• Il numero di primi presenti nell'intervallo compreso tra 0 e n è denotato con π (n)
Fisica
Forza di Coulomb =
Legge di Biot-Savart : B =
2.3
C’è una relazione tra queste due costanti in matematica?
Abbiamo analizzato le due costanti, come nascono, da cosa derivano e che uso ne facciamo
nella matematica e nelle scienze. Ma esiste una relazione tra queste due costanti
fondamentali?
i = costante =
= - 1
y = vale π :
Quando la
Conclusione:
Questa è una relazione tra numeri fondamentali il cui significato intrinseco non è di
immediato percepibile ma è comunque dimostrato che c’è una relazione. Tutta da
interpretare!
3. Le costanti in Fisica
3.1 La costante
Il flusso (indicato con il simbolo Φ) è una proprietà di ogni campo vettoriale; si
riferisce ad una ipotetica superficie che può essere chiusa o aperta. Per un campo
elettrico il flusso è il numero di linee di forza che attraversano la superficie.
Per quanto riguarda le superfici chiuse, vedremo che è positivo se le linee di forza
sono, ovunque, dirette verso l’esterno, negativo se dirette verso l’interno.
L’importanza del concetto “flusso del campo elettrico” sta nel fatto che la legge di
Gauss, una delle quattro equazioni fondamentali dell’elettromagnetismo è espressa in
termini di esso.
La legge di Gauss, che si applica a ogni superficie chiusa ipotetica (chiamata superficie
gaussiana), stabilisce una relazione tra il flusso attraverso la superficie e la carica
totale q racchiusa dalla superficie. Essa è :
Questo integrale di superficie implica che la superficie in questione deve essere divisa
, che per ogni elemento deve essere valutata la
in elementi infinitesimi di area
quantità scalare e che si deve effettuare la somma di tali quantità per l’intera
superficie. Il circoletto sovrapposto al segno di integrale indica che la superficie di
integrazione è chiusa.
la carica q nell’equazione è la carica totale, tenendo conto del suo segno algebrico,
per cui se una superficie racchiude cariche uguali e di segno opposto, il flusso è
zero. Cariche esterne alla superficie non contribuiscono al valore di q, né d’altra parte
questo valore dipende dalla posizione delle cariche all’interno della superficie.
La legge di Coulomb può essere ricavata dalla legge di Gauss con considerazioni di
simmetria. Applicando la legge di Gauss ad una carica puntiforme isolata q, come
mostrato nella figura,
sebbene la legge di Gauss sia valida per una superficie qualsiasi, in una superficie
sferica di raggio r, col centro nella carica, è possibile estrarre più facilmente
informazioni. Il vantaggio di questa superficie è che per motivi di simmetria E deve
essere perpendicolare ad essa e deve avere lo stesso modulo in tutti i punti della
superficie.
Nella figura sia E che dS, in ogni punto della superficie gaussiana, sono diretti
radialmente verso l’esterno; l’angolo tra i due vettori è 0 e la quantità diviene
.
semplicemente
Poiché E è costante in tutti i punti della superficie sferica può essere trasportato fuori
dal segno di integrale dando
,
dove l’integrale è l’area della superficie sferica. Questa equazione dà
L’equazione dà il modulo del’intensità di campo elettrico E in ogni punto che si trova a
distanza r da una carica puntiforme isolata q.
Supponiamo di porre una seconda carica puntiforme nel punto in cui è stato
calcolato E. Il modulo della forza agente su essa è :
Combinata con l’equazione del campo elettrico dà :
che è la legge di Coulomb. Cosi abbiamo dedotto la legge di Coulomb dalla legge di
Gauss con sole considerazioni di simmetria.
La legge di Gauss è una delle equazioni fondamentali dell’elettromagnetismo riportata
nelle equazioni di Maxwell.
Sperimentalmente si trova il valore della costante = 8,854 ed è chiamata
costante dielettrica nel vuoto.
3.2
La costante
Parlando del campo magnetico sono famosi due fenomeni di questo campo con il
campo elettrico:
La forza esercitata da un campo magnetico su una carica in movimento o su un
conduttore percorso da corrente e il momento esercitato su un dipolo magnetico.
Il secondo fenomeno riguarda la generazione di un campo magnetico da parte della
corrente che attraversa un conduttore o da parte di cariche in movimento. La scoperta
che le correnti producono eggetti magnetici fu fatta da Oersted nel 1820.
La relazione quantitativa fra il campo magnetico B e la corrente i è , nota
come legge di Ampère. Ampère essendo un sostenitore del punto di vista dell’azione e
distanza, non formulò in termini di campi i suoi risultati; questa formulazione fu fatta
per la prima volta da Maxwell. La legge di Ampere includendo una importante
estensione di essa fatta successivamente da Maxwell, è ima delle equazioni
fondamentali dell’elettromagnetismo.
La permeabilità magnetica nella legge di Ampère ha il seguente valore :
= .
Ci si potrebbe domandare perché nella legge di Coulomb è una quantità misurata,
nella legge di Ampère è una quantità assegnata. La risposta è che l’ampere,
mentre
che è l’unità di misura internazionale per la corrente i nella legge di Ampère, è definita
con una tecnica di misura (elettrodinamometro) che sfrutta forze esercitate da campi
. In effetti l’intensità di
magnetici, nella cui espressione comprare questa costante abbia
corrente che stabiliamo di definire pari a un ampere è scelta in modo tale che
esattamente il valore sopra riportato. Nella legge di Coulomb d’altra parte le quantità
, il cui valore si ottiene uguagliando
F, q ed r sono misurate in modo indipendente da
i termini di sinistra e di destra della legge di Coulomb, senza che sia possibile alcuna
arbitrarietà.
3.3
le equazioni di Maxwell.
La teoria del campo elettromagnetico del fisico scozzese James Clerk Maxwell rappresenta un
esempio molto notevole di come la matematica da sola possa costituire la base e il punto di
partenza di un’intera teoria fisica.
Secondo Maxwell una carica elettrica non agisce direttamente su altre cariche per mezzo di
forze di Coulomb, ma modifica lo spazio (che per Maxwell è ancora l’etere) attraverso delle
onde di perturbazione che viaggiano a velocità finita e costante. Queste onde rappresentano
una variazione del campo elettrico; questa variazione genera un campo magnetico, anch’esso
variabile, che produce a sua volta un nuovo campo elettrico ancora variabile, ecc. Di qui la
generazione a catena di campi elettrici e magnetici, e quindi di onde elettromagnetiche, che
risultano propagarsi alla stessa velocità della luce.
Questo modello intuitivo trova una coerente traduzione matematica nelle quattro formule
fondamentali dell’elettromagnetismo, le prime due sul flusso del campo elettrico
) teorema di Gauss, e del campo magnetico ), la terza sulla circuitazione del
,
campo elettrico (legge di Faraday-Neumann) e la nuova equazione formulata da
Maxwell sulla circuitazione del campo magnetico.
Partendo dalla legge di Faraday,
Maxwell ipotizza un’espressione formalmente analoga:
Tale espressione però non può essere corretta per ragioni dimensionali e inoltre deve essere .
accorpata al teorema delle circuitazione di Ampere, la circuitazione di Ampère è :
esprime la corrente di spostamento, ) è la variazione del flusso del campo
attraverso la superficie
elettrico che avviene nel intervallo di tempo infinitesimo
prescelta.
Sia ha cosi che la circuitazione è chiamata Il
4ª equazione di Maxwell.
significato di questa formula è speculare a quello della legge di Faraday. Quest’ultima sta
a significare che un campo magnetico variabile genera un campo elettrico (diverso dal
campo elettrico tradizionale, quello generato da cariche statiche, in quanto non
conservativo).
Analogamente, la quarta equazione di Maxwell dimostra che un campo elettrico variabile
è responsabile della formazione di un campo magnetico. E’ facile intuire, a questo punto,
che campo magnetico ed elettrico variabili si producono a vicenda.
Dalla teoria di Maxwell si deducono importanti conclusioni circa la natura delle onde, delle
particelle e soprattutto della luce.
è un’invariante dell’equazione, essendo e delle
In particolare, il prodotto
costanti, e ha le dimensioni del reciproco del quadrato di una velocità; tale velocità vale:
e sostituendo i valori delle costanti e si ha:
Ovvero la velocità c della luce nel vuoto, che viene così confermata essere una costante,
invariante in qualsiasi sistema di riferimento e indipendente dalle velocità reciproche dei
sistemi di riferimento.
La luce è effettivamente un’onda e ciò che oscilla è il campo elettromagnetico. Questa
teoria unifica diversi fenomeni riguardanti il campo elettrico e altri riguardanti il campo
magnetico, fenomeni che in apparenza sembrerebbero indipendenti.
L’ipotesi di Maxwell è stata formulata su basi puramente teoriche, senza il supporto di
dati empirici e senza lo stimolo di risultati sperimentali in contrasto con le teorie
esistenti, come invece è accaduto in altre situazioni; si può dire che l’idea che spinge
Maxwell a pensare una formula “simmetrica” alla legge di Faraday non sia altro che un
puro “gioco intellettuale”.
4.Come le Informazioni nascono, come viaggiano