Innanzitutto grazie per la sua velocissima risposta. Le illustro più nello specifico quello a cui avevo pensato. Partendo dalla, già citata, "Tragedy of commons" volevo sviluppare il mio percorso. La volevo presentare riprendendo un esempio presente all'interno di "
Playing for Real: A Text on Game Theory - Ken Binmore" a partire da pagina 26. Grazie all'uso di grafici e alla facile intuibilità dell'esempio potrei riuscire a coinvolgere, spero, l'intera commissione. Inoltre darei prova di usare le mie conoscenze di "analisi" per risolvere un problema concreto. Leggendo poi l'articolo di
Garrett Hardin avevo pensato di collegarla all'inquinamento, argomento da poco anche affrontato in classe (
http://eesc.columbia.edu/courses/v1003/ ... ommons.pdf pagina 3). L'ultimo collegamento invece riguarda la crisi del '29, scaturita proprio dal fatto di lasciare il mercato il più "libero" possibile e di non interferire con esso sulla scia della visione di Adam Smith.
Estratto del libro sopra citato
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
https://www.dropbox.com/s/rfaifwwzbdnzw1a/TragedyofCommons.pdf?dl=0
Spero che non ci siano problemi nella condivisione di queste poche pagine
Grazie ancora per tutto l'aiuto che mi state dando
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Edit 31/03/2015
Aggiungo la presentazione più dettagliata del mio percorso
Titolo:
Una scienza del bene comune: “The Tragedy of the Commons”Materie affrontate
• Matematica:
Analisi e Teoria dei Giochi• Storia:
La crisi del ‘29• Scienze:
l’inquinamentoPer “The Tragedy of the Commons”, in italiano reso come “la tragedia dei beni comuni”, si intende una situazione in cui diversi individui utilizzano un bene comune per interessi propri e nella quale i diritti di proprietà non sono chiari e quindi non è garantito il fatto che chi trarrà benefici dall'uso della risorsa ne sosterrà anche i costi. Il nome deriva da un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Science” nel 1968 dal biologo Garrett Hardin. E’ doveroso anche precisare che il termine tragedia è qui usato nella sua accezione greca cioè una situazione che non presenta alcuna soluzione ottimale.
La teoria verrà esposta in primo luogo con l’uso di un facile esempio che verrà poi modellizzato matematicamente. Tramite grafici intuitivi e semplici considerazioni di analisi matematica si arriverà a dimostrare la tesi. Un ulteriore conferma verrà data da un esempio di applicazione del famoso “Dilemma del prigioniero” (modellizzatto tramite la teoria dei giochi) alla situazione introdotta. Si passerà dunque alle possibili soluzioni del problema anche esse esposte utilizzando la teoria dei giochi.
Lo sfruttamento eccessivo e deteriorante di un bene comune riguarda soprattutto il problema dell’inquinamento. L’immissione incondizionata, poiché conveniente nella maggior parte dei casi, di agenti inquinanti all’interno dei nostri “commons” per eccellenza (atmosfera, oceani, parchi naturali ecc) rappresenta un problema urgente e attuale, anche in vista dei nuovi accordi internazionali che verranno stipulati durante l’Expo Milano 2015.
La necessità di porre un freno ai comportamenti scorretti e dannosi ha costretto lo Stato ad impegnarsi direttamente nella gestione dell’economia abbandonando la visione di Adam Smith per cui il mercato è governato da “una mano invisibile”. Se tutti noi pensiamo al nostro bene individuale questo in ultima analisi corrisponderà al bene comune. E’ facile capire come questa teoria presenti degli aspetti fallaci e di come un economia di stampo eccessivamente liberista abbia portato sull’orlo della crisi una delle grandi potenze di inizio novecento: gli Stati Uniti. In questo contesto analizzerò la crisi del ’29 evidenziando cause effetti e provvedimenti presi.
<<Ci può essere un grande incendio nella nostra anima, ma nessuno viene mai a scaldarsi a esso, e i passanti vedono solo un filo di fumo>> Vincent Van Gogh