Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda jitter » 19/01/2015, 17:13

Ciao Andrea, scusami se non tu ho risposto dopo averti chiesto le tue idee.

Дэвид ha scritto:Lo sforzo maggiore è guardare video su youtube e usare i pennarelli digitali al posto del gesso. Insomma le potenzialità sono infinite ma poco sfruttate--->fosse per me le toglierei e tornerei ai gessetti.


In effetti ci si riferisce genericamente a "prodotti digitali", ma ce ne sono una grandissima varietà. Alcuni sono fatti malissimo, altri hanno buone potenzialità. Se ti riferisci ai video su youtube ti capisco!
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda siddy98 » 26/01/2015, 14:44

Nessuno degli insegnanti di matematica che ho avuto fanno usare il libro di testo, se non come eserciziario. Onestamente la trovo una cosa assolutamente controproducente: ci sono miei compagni di classe che dopo aver saltato una spiegazione perché assenti, o perché non l'hanno compresa, si tuffano direttamente sugli esercizi assegnati, e vi lascio immaginare i risultati (e magari incolpano pure il professore di essere incompetente...).
Un'unica eccezione che ho visto fino ad ora è la mia professoressa di fisica, che quasi non fa fare esercizi e compiti scritti, ma solo interrogazioni orali sulla teoria, e quindi tutti a studiare dal libro di testo :D (per fortuna lei è un caso più unico che raro)

Per quanto riguarda le altre materie, in genere usiamo i libri, ma più per le cose che l'insegnante ha spiegato in classe o ha detto di voler sapere, che come approfondimento.
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda xAle » 21/02/2015, 23:21

Premessa: Studente all'ultimo anno di superiori, liceo scientifico.

Fino a questo punto dell'anno avrò aperto il libro di matematica forse una decina di volte. Non perchè non abbia voglia di studiare (anzi) ma proprio perchè è controproducente. Vi illustrerò brevemente quello che voglio dire

1. Ogni buon insegnante dovrebbe dare un'esauriente spiegazione in classe, se si è attenti e si prendono appunti il libro può servire solo per puntualizzare qualcosa. Per capirci se il tuo insegnante ti spiega solo il teorema di La Grange non dimostrandolo, non pretenderà mai che tu lo sappia fare o almeno non nelle conoscenze basilari.

2. La suddivisione in capitoli. Sinceramente trovo la disposizione del mio libro orrenda. Non ti permette di avere un buon quadro di insieme ma ripete e riprende i concetti nei vari capitoli creando solo sconpiglio

3. Le enormi risorse disponibili sul web. Tramite una breve ricerca trovai e stampai cerca 200 esercizi svolti sui vari tipi di limiti (furono di grande aiuto). L'insegnante non può dedicare metà lezione alla correzione di esercizi altrimenti si arriverebbe a fine anno con metà programma ancora da svolgere

4. Gli errori. Forse saranno nuove edizioni... mah spero possano rimediare per le generazioni future

5. Espansioni online. Non le voglio nemmeno commentare

In generale trovo molto più interessante navigare in internet, leggendo vari "articoli" sullo stesso argomento con la possibilità in qualsiasi momento di richiamare un concetto precedente. Mi sono ritrovato molte volte in classe a sentire dopo mesi qualche conseguenza di una cosa precedentemente vista che però il libro aveva deciso di non approfondire per non so quale oscuro motivo.
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda mathbells » 22/02/2015, 00:21

Ciao Alex, grazie per l'intervento. Faccio alcune osservazioni, a difesa del libro, sui punti da te esposti:

1) sono d'accordo, ma il problema sta in quel condizionale "dovrebbe ". Non sempre il prof spiega e non sempre lo fa bene. In questi casi, il libro è una guida indispensabile.

2) non so che libro hai...in genere non è così

3) il web è una risorsa fantastica, ma bisogna sfruttarla con attenzione e senso critico, selezionando le fonti autorevoli: sai bene che si trovano tante porcherie. Un libro ti garantisce contenuti controllati e scritti da persone competenti.

4) nessuno è perfetto. Comunque, anche se qualche errore può esserci, non invalidano certo l'integrità dell'intero libro

5) tranne qualche eccezione, sono d'accordo con te.

In generale, la mia idea è che i libri di testo sono poco sfruttati, purtroppo. L'insegnante deve spiegare, certo, ma il testo va studiato e meditato a fondo, perché in genere permette un maggiore approfondimento e una maggiore organicità.

Ho inviato questo messaggio tramite smartphone. Scusatemi per eventuali refusi, mancanza di formattazione o eccessiva sintesi.
Teoria della Pizza: (F=farina; A=acqua; L=lievito; S=sale)
\(\displaystyle F=p\frac{\pi}{4}nd^2h\,\,;\quad A=\frac{8}{11}F\,\,;\quad L=\frac{1}{55}F\,\,;\quad S=\frac{1}{40}F\)
p=0,224 $g$/$cm^3$ = costante universale della pizza; n=numero di pizze; d=diametro in cm; h=spessore in cm.
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda jitter » 23/02/2015, 00:03

xAle ha scritto: Espansioni online. Non le voglio nemmeno commentare


Mi pare che il fronte "contro" le espansioni online e a favore del cartaceo sia compatto. Ma sono proprio così da buttare le espansioni digitali? Non ho mai sentito nessuno che le usa con profitto. Mi chiedo se sia per una scelta dell'insegnante, per una sorta di "tradizionalismo", di fedeltà al libro, o perché proprio non sono efficaci. Sono prodotti in via di sviluppo e sperimentazione: appunto, mi chiedo se si tratta di una sperimentazione destinata a fallire oppure se entreranno nella "cultura didattica". Ai posteri l'ardua sentenza. ;-)
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda @melia » 23/02/2015, 14:26

io, in realtà, le espansioni on line le uso, soprattutto quelle del docente, ci sono approfondimenti, prove scritte, attività per il recupero. Non so esattamente che cosa c'è per gli studenti oltre a qualche esercizio, ma non ci faccio molto affidamento perché so che chi dovrebbe utilizzarle ha sempre la connessione che non va, il computer rotto, la stampante in disuso.
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda friction » 01/03/2015, 23:28

mathbells ha scritto:In generale, la mia idea è che i libri di testo sono poco sfruttati, purtroppo. L'insegnante deve spiegare, certo, ma il testo va studiato e meditato a fondo, perché in genere permette un maggiore approfondimento e una maggiore organicità.

Non credo che chi produce i libri delle superiori abbia questo obiettivo in mente, altrimenti avrebbe la decenza di eliminare riquadrini, riquadretti, titolini e titoletti colorati e stampare in b/n... non so tu, ma io farei fatica a mantenere la concentrazione per ore su un libro tutto colorato... senza contare che questi elementi grafici inutili, uniti al tipo di carta, spesso rendono difficile evidenziare/appuntare a matita il libro. Un libro in bianco e nero magari sarà più triste, ma ha il vantaggio di essere più personalizzabile da parte dello studente e più neutro nella lettura. O forse ho gusti strani? :-D
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda jitter » 02/03/2015, 00:21

friction ha scritto: Non credo che chi produce i libri delle superiori abbia questo obiettivo in mente, altrimenti avrebbe la decenza di eliminare riquadrini, riquadretti, titolini e titoletti colorati e stampare in b/n... non so tu, ma io farei fatica a mantenere la concentrazione per ore su un libro tutto colorato...

Io non mi trovo d'accordo. L'abbellimento grafico, anche attraverso il colore, non mi pare inversamente proporzionale alla qualità del contenuto, e non vedo come esso possa interferire negativamente con l'efficacia dell'esposizione. Anzi, pensa che mi stavo proprio chiedendo se i libri di matematica, anche per l'università, potrebbero essere migliorati attraverso un uso didattico e strategico del colore. Non intendo un uso "infantile" del colore, naturalmente; e didattico non vuol dire "per deficienti", ma semplicemente per chi apprende. Per fare un esempio, io nelle dimostrazioni a volte non trovo immediato riconoscere a colpo d'occhio termini equivalenti, e allora mi capita di colorarli, così quando ci torno sopra li ritrovo subito. O se sostituisco x a y, li coloro allo stesso o modo. Non è la stessa cosa che colorare il titolo (e comunque, non ci trovo niente di strano nell'"estetica" dell'impaginazione).
Insomma, non ci trovo nulla di "disonorevole" nell'utilizzare strategie di facilitazione all'apprendimento. In un certo senso apprezzo alcuni docenti americani, che non si "vergognano" di essere il più didattici possibile. Il non volerlo essere, a volte, lo trovo inutilmente snob (ora parlo in generale, non mi riferisco a questa discussione sulla grafica).

Ma ti deconcentra la distrazione estetica, o la trovi semplicemente inutile? da inutile a controproducente c'è un bell'abisso...
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda gabriella127 » 02/03/2015, 01:03

jitter ha scritto:
friction ha scritto: Non credo che chi produce i libri delle superiori abbia questo obiettivo in mente, altrimenti avrebbe la decenza di eliminare riquadrini, riquadretti, titolini e titoletti colorati e stampare in b/n... non so tu, ma io farei fatica a mantenere la concentrazione per ore su un libro tutto colorato...

... mi stavo proprio chiedendo se i libri di matematica, anche per l'università, potrebbero essere migliorati attraverso un uso didattico e strategico del colore. Non intendo un uso "infantile" del colore, naturalmente; e didattico non vuol dire "per deficienti", ma semplicemente per chi apprende. Per fare un esempio, io nelle dimostrazioni a volte non trovo immediato riconoscere a colpo d'occhio termini equivalenti, e allora mi capita di colorarli, così quando ci torno sopra li ritrovo subito. O se sostituisco x a y, li coloro allo stesso o modo. Non è la stessa cosa che colorare il titolo (e comunque, non ci trovo niente di strano nell'"estetica" dell'impaginazione).
Insomma, non ci trovo nulla di "disonorevole" nell'utilizzare strategie di facilitazione all'apprendimento. In un certo senso apprezzo alcuni docenti americani, che non si "vergognano" di essere il più didattici possibile. Il non volerlo essere, a volte, lo trovo inutilmente snob (ora parlo in generale, non mi riferisco a questa discussione sulla grafica).

Ma ti deconcentra la distrazione estetica, o la trovi semplicemente inutile? da inutile a controproducente c'è un bell'abisso...


Io non sono uno studente, ma ho studiato, come uno studente, libri di matematica. Ma vale anche per altre materie. Per me i colori, la 'distrazione estetica', sono controproducenti. Hai una stimolazione visiva che interferisce con il tuo pensiero, provo le cose che dice friction. Una cosa è colorare le cose da sé, se lo si trova utile, una cosa è l'imposizione esterna. Ciò che leggo lo devo organizzare secondo i miei principi, non passivamente con i colori e i riquadretti stampati. Sono naturalmente cose soggettive. Io, paradossalmente, ho una memoria fortemente visiva, e il colore mi rende difficile, perché mi crea confusione, proprio quel memorizzare 'fotografando' la pagina, ciò che è scritto nella pagina, in primo luogo le formule.
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Re: Il libro di testo: chi è costui?

Messaggioda friction » 02/03/2015, 01:11

jitter ha scritto: Per fare un esempio, io nelle dimostrazioni a volte non trovo immediato riconoscere a colpo d'occhio termini equivalenti, e allora mi capita di colorarli, così quando ci torno sopra li ritrovo subito. O se sostituisco x a y, li coloro allo stesso o modo. Non è la stessa cosa che colorare il titolo (e comunque, non ci trovo niente di strano nell'"estetica" dell'impaginazione).

Penso che evidenziare, sottolineare, cerchiare e scrivere brevi appunti sia parte del processo di apprendimento: se qualcun altro lo fa al posto tuo tu sicuramente fai meno fatica, ma credo che facendo lo sforzo da te impari di più e meglio; in questo senso può essere anche controproducente. Poi comunque ognuno ha un modo di ragionare diverso, e avere i passaggi logici di un altro evidenziati graficamente sul libro potrebbe diventare anche molto fastidioso. Comunque di solito quando studio una dimostrazione mi doto di un foglio di carta (bianco) e lavoro su quello, al più se ci sono dei passaggi "scontati" per l'autore (di solito ce ne sono!) o punti che trovo particolarmente delicati mi scrivo un breve appunto accanto (da quel che ricordo molti editori dei licei usano una carta che sembra "plastificata" e risulta molto difficile scriverci sopra, oppure vedi punto ii. sotto).
jitter ha scritto:Ma ti deconcentra la distrazione estetica, o la trovi semplicemente inutile?

    i. mi trovo meglio a leggere su bianco che su verde/giallo/rosa/azzurro;
    ii. trovo scomodo evidenziare su uno sfondo già colorato, e se si scrive qualcosa a matita sullo sfondo colorato e poi si cancella di solito viene fuori una roba indecente :twisted:
    iii. se passi parecchie ore sopra a un libro tutto sfondini e titoletti colorati dopo un po' inizi a rotolare sul pavimento :shock:
    (iv.) dal punto di vista estetico trovo molto più elegante il nero su bianco1, sarò snob :-D

Note

  1. Dopotutto è un evergreen, non so se mi spiego :-D
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