friction ha scritto: Non credo che chi produce i libri delle superiori abbia questo obiettivo in mente, altrimenti avrebbe la decenza di eliminare riquadrini, riquadretti, titolini e titoletti colorati e stampare in b/n... non so tu, ma io farei fatica a mantenere la concentrazione per ore su un libro tutto colorato...
Io non mi trovo d'accordo. L'abbellimento grafico, anche attraverso il colore, non mi pare inversamente proporzionale alla qualità del contenuto, e non vedo come esso possa interferire negativamente con l'efficacia dell'esposizione. Anzi, pensa che mi stavo proprio chiedendo se i libri di matematica, anche per l'università, potrebbero essere migliorati attraverso un uso didattico e strategico del colore. Non intendo un uso "infantile" del colore, naturalmente; e didattico non vuol dire "per deficienti", ma semplicemente per chi apprende. Per fare un esempio, io nelle dimostrazioni a volte non trovo immediato riconoscere a colpo d'occhio termini equivalenti, e allora mi capita di colorarli, così quando ci torno sopra li ritrovo subito. O se sostituisco x a y, li coloro allo stesso o modo. Non è la stessa cosa che colorare il titolo (e comunque, non ci trovo niente di strano nell'"estetica" dell'impaginazione).
Insomma, non ci trovo nulla di "disonorevole" nell'utilizzare strategie di facilitazione all'apprendimento. In un certo senso apprezzo alcuni docenti americani, che non si "vergognano" di essere il più didattici possibile. Il non volerlo essere, a volte, lo trovo inutilmente snob (ora parlo in generale, non mi riferisco a questa discussione sulla grafica).
Ma ti deconcentra la distrazione estetica, o la trovi semplicemente inutile? da inutile a controproducente c'è un bell'abisso...