Messaggioda Cozza Taddeo » 05/12/2008, 15:18

matemix ha scritto:
Cozza Taddeo ha scritto:
matemix ha scritto:e se è tutta la classe? con un paio di eccezioni?

Le eccezioni vanno avanti, gli altri si fermano.



tu prova a fare lezione in una classe con trenta elementi e solo un paio di eccezioni attenti, mentre gli altri fanno di tutto... compreso un caos da non sentire nemmeno tu stessa la tua voce... che anche se in linea di principio potrei esser d'accordo con te... (ebbene si, potrebbe capitare anche questo... :wink: ) all'atto pratico sarebbe impossibile seguire questa linea di pensiero...

Sarebbe un problema solo per le classi prime perché poi alle classi successive sarebbero ammesse solo le "eccezioni" e quindi si riuscirebbe a fare lezione in modo ottimale. Sono convinto che dopo qualche anno con questo regime il numero delle "eccezioni" comincerà a salire.

Capisco che è una politica che dovrebbe adottare l'intero istituto e non il singolo insegnante ma non vedo altra strada per rimediare alla situazione attuale.
"Fra tutte le mie esperienze scolastiche, la traduzione dal latino è stata l'attività piú vicina alla ricerca scientifica." L. L. Cavalli-Sforza

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Messaggioda Lord K » 05/12/2008, 16:16

Si migliorerebbero inoltre, con il crescere delle eccezioni, anche le performance di diplomati e via via le performance dei laureati....
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Messaggioda matemix » 05/12/2008, 18:05

Cozza Taddeo ha scritto:
matemix ha scritto:
tu prova a fare lezione in una classe con trenta elementi e solo un paio di eccezioni attenti, mentre gli altri fanno di tutto... compreso un caos da non sentire nemmeno tu stessa la tua voce... che anche se in linea di principio potrei esser d'accordo con te... (ebbene si, potrebbe capitare anche questo... :wink: ) all'atto pratico sarebbe impossibile seguire questa linea di pensiero...

Sarebbe un problema solo per le classi prime perché poi alle classi successive sarebbero ammesse solo le "eccezioni" e quindi si riuscirebbe a fare lezione in modo ottimale. Sono convinto che dopo qualche anno con questo regime il numero delle "eccezioni" comincerà a salire.


intanto il mio problema è in quinta... la conversazione è interessante... ma in realtà quando ho aperto il topic io speravo anche in qualche consiglio pratico da parte di qualcuno che magari si fosse trovato in circostanze analoghe...
matemix
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Messaggioda matemix » 05/12/2008, 18:33

Cozza Taddeo ha scritto: Sono convinto che dopo qualche anno con questo regime il numero delle "eccezioni" comincerà a salire.
Capisco che è una politica che dovrebbe adottare l'intero istituto e non il singolo insegnante ma non vedo altra strada per rimediare alla situazione attuale.


Mi dispiace ripetermi, ma non sono d'accordo... c'è un'immensa differenza tra quello che la scuola dovrebbe essere; tra quello che si pensa dovrebbe essere; è quello che è realmente...
Innanzitutto è un organo che per funzionare realmente dovrebbe essere veramente valorizzato, dal governo, dalla società, dalle famiglie... ora come ora la situazione è veramente assurda... le scuole sono in mano a dirigenti che se sei fortunato sono persone in gamba che fanno seriamente il loro lavoro, ma diversamente, non sostengono i loro insegnanti il che rende inpossibile la gestione della disciplina, pensa poi dei contenuti... insegnanti sballottati qua è là con un sistema di precariato su cui nemmeno mi soffermo a disquisire perchè non basterebbe una vita a descriverlo... ragazzi che non sono quasi mai bocciati a scuola dell'obbigo.. perchè se no non si capisce che trauma gli bloccherebbe la crescita... genitori che devono mandare avanti i loro figli ad ogni costo... e ragazzi che vogliono tutto e subito e che se sono bocciati, ricevono il motorino lo stesso...classi piene di ragazzi, tagli in continuazione al personale anche a quello di sostegno... e ora si parla di scuole come fondazioni... credo proprio che non è solo la bocciatura l'unica strada... specie ora che se hai meno di un tot di alunni chiudono proprio l'istituto...
è vero che ci sono stati sprechi... ma finchè si parlera di scuola come "voce del bilancio" non saranno gli insegnanti a poterla cambiare... anzi già il caso del maestro unico alle elementari è emblematico... dicono che il modulo di tre insegnati ha reso la nostra scuola elementare tra le migliori d'europa..eppure... guarda un pò cosa vanno a tagliare?...
matemix
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Messaggioda Cozza Taddeo » 09/12/2008, 08:26

matemix ha scritto:Innanzitutto è un organo che per funzionare realmente dovrebbe essere veramente valorizzato, dal governo, dalla società, dalle famiglie... ora come ora la situazione è veramente assurda... le scuole sono in mano a dirigenti che se sei fortunato sono persone in gamba che fanno seriamente il loro lavoro, ma diversamente, non sostengono i loro insegnanti il che rende inpossibile la gestione della disciplina, pensa poi dei contenuti... insegnanti sballottati qua è là con un sistema di precariato su cui nemmeno mi soffermo a disquisire perchè non basterebbe una vita a descriverlo... ragazzi che non sono quasi mai bocciati a scuola dell'obbigo.. perchè se no non si capisce che trauma gli bloccherebbe la crescita... genitori che devono mandare avanti i loro figli ad ogni costo... e ragazzi che vogliono tutto e subito e che se sono bocciati, ricevono il motorino lo stesso...

Non posso che essere d'accordo con te.

Un singolo insegnante da solo non può far niente. Un intero istituto però sí.
Non credo ci siano suggerimenti pratici per far sbocciare la voglia di studiare a gente che è arrivata in quinta senza colpo ferire. Uno studente pensa: "Sono arrivato fin qua col minimo sforzo, perché dovrei cambiare adesso, mica mi bocceranno in quinta?!". Come dargli torto?

Per chiudere il cerchio.
L'altro giorno hanno consegnato il compito alla ragazza che mi ha detto che sabato e domenica ci si riposa: ha preso 3.
Venerdí mattina hanno consegnato il compito al ragazzo che si impegna: ha fatto tutto il compito corretto, 8 e 1/2.

Stessa scuola, stesso prof., stesse capacità di base ma impegno diverso.

In bocca al lupo per il tuo lavoro! :)
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Messaggioda matemix » 09/12/2008, 14:52

Cozza Taddeo ha scritto:In bocca al lupo per il tuo lavoro! :)


crepi! (più che il lupo...la pigrizia :wink: )
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Messaggioda giammaria » 31/12/2008, 22:47

A proposito di quanto può o deve fare un insegnante, vorrei dire la mia personale esperienza: all'inizio del liceo, ero diligente e amavo tutte le materie; alla sua fine, continuavo ad essere diligente ma ne odiavo alcune. Poiché il passare dei decenni non ha modificato questo sentimento, ritengo che quei miei professori si siano macchiati di colpa grave e plaudo a te, Matemix,che cerchi di evitare lo stesso errore. Se il problema si presenta in una sola classe, probabilmente non è dovuto a te; se invece è più diffuso, consiglio qualche modifica nei metodi didattici e forse ti possono essere utili alcuni suggerimenti. Li scrivo qui, nell'ordine in cui mi vengono in mente; naturalmente dovrai modificarli un po', per adattarli alla tua personalità.

Consigli pratici
- senza strafare, vivacizzare le lezioni: un episodio curioso, una battuta, una frase colorita o simili. Se gli allievi sperano di divertirsi, stanno più attenti
- coinvolgere al massimo gli allievi, con rapidi esercizi su quanto appena spiegato o con domande (meglio se non all'intera classe) sui metodi possibili o sull'esattezza di quanto detto. Per meglio incentivare i ragazzi, si può studiare un metodo per la valutazione di queste risposte; è allora bene prenderne apertamente nota , anche se poi se ne terrà pochissimo conto
- se un allievo interviene spontaneamente, trovare il modo di lodarlo anche se ha detto un'enorme fesseria. Esempio: “Hai fatto bene a sollevare il problema, perché ci permette di confrontare due argomenti. Quello che tu dici sarebbe giusto se... ma non si applica qui perché...”
- evitare frasi del tipo “Lo dice la regola” e spiegare invece i motivi della regola
- nelle spiegazioni, preferire la chiarezza all'eleganza e magari anche all'esattezza; si potrà poi tornare a correggere le imprecisioni. Due trucchetti: abbondare nel ripetere la stessa parola (no a sinonimi e pronomi) e ricordare quali frasi sono state fraintese, per evitarle in futuro
- chiarire bene cosa si pretende dagli allievi ed esigere che lo facciano: la severità (purché non eccessiva) non spegne l'amore per la materia, anzi spesso lo aiuta. Un'eccezione: se non si ha la fermezza di esigere, è meglio non chiedere, perché i ragazzi disprezzano i deboli
- i giovani (e non solo loro) tendono ad identificare il contenuto di un insegnamento con il suo insegnante: è quindi necessario curare la propria immagine. Devono considerarvi una persona da rispettare ed obbedire, ma sensibile alle loro effettive esigenze (non ai capricci)
- mai scoraggiarsi: i ragazzi sono ostinati e se hanno deciso che la matematica non gli piace continueranno a sostenerlo a lungo, anche quando non è più vero. Inoltre è improbabile ma possibile che una classe sia veramente formata da allievi anti-matematica e il loro professore deve consolarsi pensando che ha fatto del suo meglio.

Che intervento lungo! Scusatemi “... ma se toccano - dov'è il mio debole...”
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Messaggioda franced » 03/01/2009, 14:20

giammaria ha scritto:...
Che intervento lungo! Scusatemi
...



Quanti consigli!

Non è da poco che insegni, vero?
Francesco Daddi

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Messaggioda giammaria » 03/01/2009, 21:56

Vero. Invecchiando viene però a mancare l'energia indispensabile, quindi largo ai giovani, e aiutiamoli il più possibile.
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Messaggioda franced » 03/01/2009, 22:47

giammaria ha scritto:Vero. Invecchiando viene però a mancare l'energia indispensabile, quindi largo ai giovani, e aiutiamoli il più possibile.


Io personalmente non ho molta esperienza.
Insegno solo da 3 anni e mezzo nelle scuole superiori.
Prima avevo fatto per due anni le esercitazioni (sempre di matematica) all'università, ma avere una classe del liceo
è un'altra cosa: all'università non c'è il registro, le interrogazioni, la lezione per casa da controllare, i genitori...
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