26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda navigatore » 26/07/2015, 02:29

Nella notte tra il 25 e il 26 Luglio 1956, il transatlantico italiano Andrea Doria, orgoglio italiano, fu speronato dal mercantile svedese Stockolm, e affondò a poche miglia dall'isola di Nantucket, mentre era diretto a New York, da cui il mercantile proveniva.
C'era nebbia . L'urto fu tremendo . Lo Stockolm entrò nella pancia del Doria quasi a 90° sul lato destro, e lo squarcio aumentò poi in lunghezza poiché il Doria era in moto, sicché la prua del mercantile , rinforzata per la navigazione tra i ghiacci, aprì il fianco del nostro transatlantico come una scatola di sardine. Morirono una cinquantina di persone, di cui alcune anche dello Stockolm.
Il Doria cominciò a imbarcare acqua dalla falla, che la fece inclinare sul fianco destro quasi subito di parecchi gradi, quasi una ventina, il che rese impossibile la messa in mare delle lance di salvataggio situate sul lato sinistro. Ma fortunatamente quelle sul lato destro erano ammainabili senza grossi problemi, e grazie anche alle navi intervenute in soccorso , tra cui principalmente il transatlantico Ile de France, si poterono salvare tutti i sopravvissuti alla collisione.

Molto si discusse , in vari processi, sulle responsabilità dei rispettivi equipaggi. Furono riconosciuti vari errori, fatti sia dagli italiani che dagli svedesi. Gli italiani , e soprattutto il comandante, furono accusati di non aver ottemperato alle norme di navigazione contro gli "abbordi in mare" , perché all'ultimo momento il comandante ordinò di virare tutta a sinistra (le norme prescrivono di virare a destra in determinati casi) . Ma dopo tanti processi, accuse, infamie e calunnie, si è riconosciuto in tempi recenti che in sostanza buona parte della colpa fu del terzo ufficiale di coperta svedese, il quale aveva male interpretato l'indicazione datagli dal radar, ritenendo che la scala delle distanze fosse impostata su valori molti più grandi di quella effettiva : sembra che la scarsa illuminazione del ponte comando gli avesse impedito di rendersi conto della posizione della manopola della scala delle distanze.
Poi i processi terminarono, e ci furono accordi economici tra le parti. Rimase la coscienza turbata di molti galantuomini, tra cui in particolare quella del comandante italiano.

Non metto link, su internet si trovano quanti siti si vuole , dove è documentato il naufragio. Mi limito a segnalare una questa trasmissione televisiva di Alberto Angela.

A quell'epoca, i mezzi di informazione erano scarsi. Una sola rete televisiva in Italia trasmise la notizia e qualche servizio con riprese della nave che affondava. Io non avevo la televisione in casa, ero un bambino di 11 anni.
Ma lessi con dolore tutti i giornali che ne parlarono. E piansi, come solo un bambino può fare.
L'avevo vista in porto da vicino, qualche tempo prima. Era un divertimento andare al porto e passeggiare in banchina accanto alle grandi navi.
La fiancata ti sembra vicina, sembra che puoi toccarla ….ma è distante dalla banchina. È alta fino al cielo, e fino al cielo arriva il fumaiolo. LA muraglia si estende enorme, avanti e indietro, esclude buona parte dell'orizzonte, ti sembra una eternità percorrere la banchina per tutta la lunghezza….

E fu allora che decisi che avrei fatto ciò che poi ho fatto . Volevo costruire , da grande, una nave inaffondabile. Ma purtroppo mi sono successivamente reso conto che la nave inaffondabile non esiste, pur rispettando tutte le norme tecniche, anzi pur andando molto al di là delle richieste minime di progetto e costruzione dettate dalle norme.

Il ricordo in me si è affievolito, ma non cancellato. Ci sarà sempre, finchè campo.
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda mazzarri » 27/07/2015, 23:19

Che bel post! Mi sono ricordato di qquando girando in mare con un mio amico in gommone lui era molto spaventato perche c era mare grosso e continuava a ripetere ad alta voce "il gommone e una barca inaffondabile"
mazzarri
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda navigatore » 28/07/2015, 09:08

Grazie Mazzarri!

Ho postato solo dei miei ricordi, purtroppo certi ricordi non si tramandano più, ma alcuni eventi meriterebbero di essere richiamati alla memoria ovvero di essere portati all'attenzione , soprattutto dei giovani .

E non con dei filmacci tipo "Titanic" , una vera e propria "pulp fiction" da cassetta! Quando andai a vederlo, non potei fare a meno di sorridere dentro di me, di fronte a certe ….cassate siciliane ! Qualcosa di vero c'era, ma non tutto.
L'unica cosa bella che ricordo di quel film è la canzone cantata da una splendida Celine Dion!

Eh no, neanche un gommone è inaffondabile, purtroppo, anche se è compartimentato internamente. Naturalmente dipende da quanti compartimenti stagni subiscono eventualmente una falla. Può darsi pure che ciò che resta del gommone non vada a fondo, ma è inservibile!

Così è anche in una nave da passeggeri. Si studia in fase di progetto, e si realizza in fase di costruzione, una accurata compartimentazione stagna dell'interno, mediante paratie stagne. Ma se , supponiamo , in fase di progetto si stabilisce che la nave debba essere a due, o anche tre, "compartimenti allagabili" , e si piazzano le paratie stagne , munite ovviamente di porte stagne tenute normalmente aperte nella vita di tutti i giorni , e poi la falla subita dalla nave interessa un maggior numero di compartimenti….la compartimentazione non è servita . Come pure, se al momento dell'incidente le porte stagne non vengono chiuse, buonanotte !

Che vuol dire : "nave a due compartimenti allagabili" ? Vuol dire che con due compartimenti adiacenti riempiti d'acqua, in comunicazione col mare, in qualunque posizione essi si trovino lungo la nave, essa è in grado di sopravvivere, cioè di rimanere a galla e di rimanerci in condizioni di stabilità sufficienti per poter evitare il capovolgimento e per poter consentire operazioni di salvataggio….Ma se un iceberg o uno scoglio o un'altra nave apre il fianco o il fondo come una scatoletta di sardine, aumentando il numero di compartimenti che imbarcano acqua, c'è poco da fare.

È materia affascinante, lunga e complessa, regolamentata da rigide norme internazionali recepite e applicate dalle società di controllo e classificazione delle navi….

Gli studenti di ingegneria navale una volta facevano a mano (con macchinette addizionatrici…!) i calcoli di stabilità e compartimentazione . Oggi esistono robusti programmi computerizzati.

I tempi cambiano. LE navi pure. Ma il mare , le sue leggi, le leggi della fisica, sono immutabili.

Grazie ancora del commento !
Ultima modifica di navigatore il 29/07/2015, 21:58, modificato 1 volta in totale.
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda mazzarri » 28/07/2015, 20:11

Figurati dal tuo post traspare grande amore e passione per il mare la navigazione e la costruzione di barche. Il mio amico e stato preso in giro per anni prr questa affermazione anche perche dopo questa sua iniziazione e diventato fotografo subacqueo quindi il mare l ha poi vissuto soprattutto sui gommoni che tanto lo spaventavano. Forse piu che inaffondabile voleva dire "irrovesciabile" ma anche li andavamo a discutere... ciao
mazzarri
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda ralf86 » 29/07/2015, 03:08

grazie Nav del piacevolissimo post :smt023
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda navigatore » 29/07/2015, 08:39

Grazie a te Ralf per l'attenzione. :D
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda Camillo » 29/07/2015, 08:59

Io avevo visitato la Andrea Doria nel porto di Genova poco prima che affondasse !!!
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda navigatore » 29/07/2015, 20:32

Grazie anche a te Camillo.
Io mi ricordo che qualche anno dopo visitai la nave gemella Cristoforo Colombo, era una visita scolastica…il ricordo è fievole, ma non potrò dimenticare la bellezza e la grandiosità di quello che ci fecero vedere. Soprattutto incuriosiva noi ragazzi il ponte di comando, con tutte quelle sconosciute apparecchiature...
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda Faussone » 29/07/2015, 21:17

Condivido anch'io il pensiero espresso da altri: sono sempre belli questi post in cui traspare la passione per il proprio lavoro e la genesi di tale passione.. ;-)

Come disse poi Primo Levi (da un suo personaggio il mio nickname è tratto) una delle componenti importanti che ci permette di vivere bene è avere la fortuna di poter svolgere un lavoro soddisfacente, come credo sia stato il caso di navigatore.
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Re: 26 Luglio 1956 : naufragio!

Messaggioda navigatore » 29/07/2015, 21:43

Non posso non ringraziare anche te , caro Faussone !

Ma come sai la vita , anche quella lavorativa, non è sempre tutta rose e fiori !

È la vita….punto e basta!
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