ManuelaBarton ha scritto:Esistono due grandi verità:
la prima è che mi dispiace di chi ancora si illude che il voto universitario valga ancora qualcosa... (ovviamente dipende da facoltà a facoltà per carità, un buon medico, senza ottime basi teoriche non sarà mai un buon medico).
Ma prendiamo la mia facoltà ad esempio, economia, avere il 110 e lode e non saper minimamente come mettere in atto un domani ciò che si è studiato è totalmente inutile. Le aziende non guardano il voto, ma ti studiano tramite dei test per vedere quanto tu sia adatto o meno a quel lavoro.
ManuelaBarton ha scritto:La seconda è che se vuoi laurearti in tempo, devi essere disposto a rinunciare ad una parte di te, purtroppo è così e l'ho costatato a mie spese.
Reggere un fidanzamento - amicizie - università e pretendere anche di laurearsi in tempo, almeno nel mio caso è stato impossibile, e piano piano ho messo sempre di più da parte le uscite con gli amici per stare a casa a studiare..
Purtroppo "no pain no gain" è proprio vero, dai 19 anni ai 25 la reputo la fase più brutta e più stressante della vita, l'università è un qualcosa che ti distrugge dentro e neanche te ne accorgi..
ManuelaBarton ha scritto:Focalizzarsi sul voto, in una società che richiede prontezza e giovinezza, a mio parere non è la scelta migliore. Poi ovviamente ognuno gestisce la sua vita in base a quello che crede, ai suoi valori. Io non riesco mai ad attaccarmi al mero voto, se non per la sopravvivenza, credo sempre che trovare un'applicazione pratica in ciò che si studia, sia molto più gratificante che prendere 30 e lode ad un esame e non saper fare nulla a livello pratico..
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