Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda Zilpha » 09/02/2012, 13:21

menale ha scritto: ognuno deve essere libero di compiere la propria scelta Liberamente

Non dimentichiamo però che nella maggior parte delle nostre scelte, anche quando crediamo di essere completamente liberi, siamo condizionati da tanti fattori: la famiglia, l'ambiente che ci circonda, gli amici che frequentiamo, il posto dove viviamo... e tutte le informazioni che riceviamo dal "mondo esterno".
Per cui, secondo me, il discorso di natopigro, per quanto condivisibile su certi aspetti, lascia un pò il tempo che trova....
Non sempre la droga è una scelta libera e consapevole...
Detto ciò, in questo post credo nessuno abbia affermato " le droghe fanno bene" e a dire il vero siamo andati anche molto OT :D
Ad ogni modo, se la domanda è "le anfetamine aumentavano le capacità intellettive di Erdos?", credo nessuno di noi possa confermarlo nè negarlo...
http://www.youtube.com/watch?v=JBMEgNtqGNE
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Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda menale » 09/02/2012, 14:35

Zilpha ha scritto:Ad ogni modo, se la domanda è "le anfetamine aumentavano le capacità intellettive di Erdos?", credo nessuno di noi possa confermarlo nè negarlo...

Sintesi suprema di tante dolce speculazione.
Zilpha ha scritto:Non dimentichiamo però che nella maggior parte delle nostre scelte, anche quando crediamo di essere completamente liberi, siamo condizionati da tanti fattori

Ritorna al discorso del relativismo di cui sopra. :smt023
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Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda nato_pigro » 09/02/2012, 15:06

Zilpha ha scritto:Non dimentichiamo però che nella maggior parte delle nostre scelte, anche quando crediamo di essere completamente liberi, siamo condizionati da tanti fattori: la famiglia, l'ambiente che ci circonda, gli amici che frequentiamo, il posto dove viviamo... e tutte le informazioni che riceviamo dal "mondo esterno".
Per cui, secondo me, il discorso di natopigro, per quanto condivisibile su certi aspetti, lascia un pò il tempo che trova....

1) Essere condizionati non significa non essere liberi, se mi spingi il concetto di "libertà" alle soglie del determinismo allora possiamo evitare di discutere. Se mi dici che sono condizionato da "tutte le informazioni che riceviamo dal "mondo esterno"", bè, ti do ragione; ma io non lo chiamo "non essere libero" bensì "crearmi una mia opinione".
2) Non mi pare di aver detto che la scelta del drogarsi o meno è una scelta sempre presa in completa libertà, ho detto che, per quanto mi riguarda, è una scelta che credo di (/ ambisco a) prendere coscientemente e liberamente e che vorrei che nessuno mi mentisse in nome del "bene" e del "giusto".

Zilpha ha scritto:Ad ogni modo, se la domanda è "le anfetamine aumentavano le capacità intellettive di Erdos?", credo nessuno di noi possa confermarlo nè negarlo...

Credo che nessuna opinione valga di più di quella di Erdos stesso. Ammesso che l'aneddoto citato sia vero (ma non c'è motivo per dubitarlo) egli ci ha detto chiaramente che utilizzare anfetamine lo aiutava nel suo lavoro. Non vedo come si possa pretendere di saperne più di lui sul suo stesso rendimento.

PS: menale, ma come fai a dare sempre ragione a tutti? :)
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Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda menale » 09/02/2012, 16:37

nato_pigro ha scritto:PS: menale, ma come fai a dare sempre ragione a tutti?

Non "do ragione a tutti", condivido parte dei ragionamenti condotti, allorquando c'è una logica che li guida. Difatti ho criticato il discorso intrapreso da theras; ed ora non concordo di certo con questa tua osservazione/critica.
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Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda theras » 09/02/2012, 19:48

Buonasera a tutti!
Scusate il ritardo,ma è un periodo che lotto col tempo tiranno:
se poi ci mettiamo che ieri,
dopo aver scritto per più di mezz’ora la risposta su quest’argomento che tanto è OT quanto mi stà a cuore,
m’è caduto il collegamento mentre inviavo un post che stupidamente non avevo salvato,
potete meglio giustificare questa mia mancanza..
Partiamo da un punto,ora:
ma davvero qualcuno pensa che io voglia indossare la mascheraccia orribile del censore?
Solo perché ho tenuto a ricordare che,
per provar a far scoprire ad un figlio la parte migliore di sé in modo che possa scegliere tra essa e l’oscurità che al contempo esiste in ogni animo umano,
ogni genitore deve versare litri di sudore,lacrime e non so quale sostanza prodotta in modo endogeno quando ci si preoccupa legittimamente per la propria prole,
mentre ad un qualunque spacciatore,
generalmente “dotato” d’un sistema morale il cui fetore non è commisurabile neanche con gli escrementi più putridi,
bastano quasi sempre pochi centilitri di merda per spazzare via quella potenziale Bellezza costruita con fatica?
Và bene che avevo già scelto di non usare la grazia di Zilpha per affermare che Libertà e droga sono una contraddizione in termini,e che persisterò in tale stile per tutto il post ed anzi lo rincarerò,
ma non esageriamo:
il libero Arbitrio è sacro anche per me,tanto che provo a difender quello che,con tutta probabilità,
perderebbe un adolescente che stia pensando di passare dal rito d’arrotolar qualche canna,
“allegro” quanto stupido
(le risate provocate dal T.H.C. costano proprio quei neuroni che permettono di ricordare ogni dettaglio d’un bel pomeriggio con i compagni d’adolescenza,
e rendono dunque più complicato tornarci con la memoria nei momenti,sempre dietro quel bastardo Angolo,
in cui la Vita ti chiederà un pò di sollievo dalle sofferenze connaturate alle nostre Esistenze ..),
a provare un po’ di M.D.M.A. o cloridrato di cocaina al prossimo rave o Sabato in cui erba ed alcool,
guarda un po’,non basteranno più per uno sballo di qualità..
Detto allora da subito,a chi di dovere,che un’abbondante limonata non ha mai ucciso né instupidito nessuno
(al limite gli ha provocato un po’ di stipsi,
e questa credo sia,insieme alla pigrizia che tutti scopriamo davanti allo spremiagrumi,
una ragione fondamentale del successo commerciale dell’innocua aspirina :) :wink: ),
andiamo a fare un po’ d’onesta informazione sulle droghe:
iniziamo con l’evidenziare che ogni civiltà ad oggi conosciuta ha avuto frequentazioni,spesso intime,
con l’istinto ad usare sostanze,più o meno naturali,per superare i limiti psicofisici dell’essere umano,
e pure in questo un motivo ci sarà anche se non amo dirlo..
Ma non è certo quello l’unico istinto che l’essere umano,con le eccezioni in senso opposto che sono inevitabili,
ha imparato a tenere a bada nel corso della sua evoluzione culturale;
un altro tra essi,opinabile per quanto sia,è quello dei maschi della nostra specie ad assicurarsi la riproduzione fecondando quante più femmine possibili,
al quale ha rinunciato presumibilmente per essersi accorto che,
se non si legava ad una d’esse in modo il più possibile stabile,troppo spesso la sua prole non sopravviveva:
s’è insomma cercata,nel corso della Storia,una mediazione tra l’istinto e la reale perpetuazione della specie,
ed è nato quel concetto culturale che chiamiamo Famiglia e che,
ancora una volta con le numerose e tragiche eccezioni connaturate a quei mammiferi con la tendenza a sopravvalutarsi che gli esseri umani siamo,
generalmente associamo a qualcosa di solare ed indispensabile..
Poi però,ammettiamolo,se avessimo certezza che non s’arriverà presto tardi in un baratro morale e fisico premendo quel fantomatico bottone di cui leggevo,
molti lo userebbero senza problemi
(ed io tra essi,cosa che d’altronde faccio ogni volta che mi concedo la piccola felicità d’un ragionamento matematico profondo,più spesso altrui che mio,
con la certezza che non peggiorerà le mie possibilità percettive negli altri campi della Vita e che anzi le migliorerà un po’ ):
ma cosi non è,a questo stato della storia biologica dell’essere umano,
e dunque quel bottone,se proprio vogliamo premerlo,ad oggi sono gli stupefacenti con i loro tremendi “contro”..
Parliamo d’uno d’essi,per dualità con qualche ipotesi sui “pro” che già è stata fatta:
sapete perche gli eroinomani provano tremendi dolori allo stomaco,
quando son costretti all’astinenza per una ragione o l’altra?
La risposta a questa domanda,per chi non la dovesse conoscere
(e non mi rivolgo solo ai partecipanti a questo thread..),è semplice:
il cervello d’un sobrio,quando è in atto la sua digestione,induce il sistema endocrino a rilasciare endorfine,
in modo da compensare il dolore legato all’azione dei succhi gastrici sulle pareti intestinali,
le quali sono però chimicamente simili agli oppiacei e,quasi immediatamente,
traggono in inganno l’organo preferito da Erdos,
diventando a loro volta il bottone che lo induce a premere quel bottone..
E qui mi fermo,anche se esempi simili potrei portarne a più non posso
(amenità tipo,che so,la ragione degli istinti omicidi o dell’anoressia sessuale nei consumatori di quella droga compulsiva che è la cocaina..),
altrimenti corro il rischio di dover legger ancora che voglio censurare la libertà di droga;
concetto che è un ossimoro,piaccia o meno,e questa verità è tra le poche a non esser relative,
com’è noto a chiunque abbia avuto,per una ragione o l’altra,a che fare con un consumatore in vita sua:
ognuno d’essi è passato da una lunga fase di uso “occasionale”,
durante la quale era convinto di poter tenere sotto controllo i rischi del suo desiderio di sperimentare,
ed ognuna di queste storie,oltremodo frequenti,è una sconfitta per tutti.
Saluti dal web.
P.S.
La ricerca di Erdos migliorata dalle anfetamine?
Mah..davanti ad ipotesi del genere continuo a ricordare Maradona che dice a Kusturica:
“Se ho fatto da cocainomane quel che ho fatto su un campo di Calcio,
vi rendete conto di cosa v’ho fatto perdere per quella mia debolezza?”
(Maradona by Kusturica,Kusturica,Spagna-Francia,2008)..
E' meglio non amare troppo la Matematica:
è più Lei a dover amare te.
Renato Caccioppoli(attribuito).
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Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda menale » 10/02/2012, 11:33

@theras-Se ben ci pensi, quando si eccede tutto rende una dipendenza e palesa tutti i suoi effetti negativi e "maligni". Tante cose conducono gli uomini a sputare (chiedo scusa per il termine "un po' spinto") sulla loro stessa dignità, almeno per come la si intende classicamente. Tengo a sostenere che divergono completamente la mia strada e quella delle "sostanze stupefacenti", ma non di certo perché mi sia stata "inculcata" dall'alto una lezione per una personale idea secondo la quale i limiti li si superano portando alla luce le potenzialità recondite del nostro "essere umani".
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Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda albertobosia » 10/02/2012, 13:38

ma scusate, se pure si fosse drogato tutta la vita, che problema ci sarebbe?
chi di noi può affermare, in piena onestà, di essere sicuro di raggiungere gli stessi risultati con un trattamento del genere?
studente di matematica a torino

assioma di tolkien: esiste un unico anello parzialmente ordinato tale che ogni altro anello totalmente ordinato è suo sottoanello.
formulazione equivalente: esiste un unico anello per incatenarli tutti.

post225595.html#p225595 ;)
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Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda menale » 11/02/2012, 11:49

albertobosia ha scritto:ma scusate, se pure si fosse drogato tutta la vita, che problema ci sarebbe?

Personalmente nessuno, ha utilizzato "sollecitatori" per portare alla luce quelle potenzialità recondite del nostro cervello di cui parlavo in precedenza.
albertobosia ha scritto:chi di noi può affermare, in piena onestà, di essere sicuro di raggiungere gli stessi risultati con un trattamento del genere?

Dovresti solamente provare le anfetamine per averne una prova o controprova.
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Re: Paul Erdos e le anfetamine...

Messaggioda andrew.cgs » 11/02/2012, 14:50

Non penso che le anfetamine influissero sul "rendimento matematico" di Erdős perché gli permettevano di aprire la propria saggia mente (cit.) sbloccando "aree bonus" del proprio cervello. Considerando che nell'ultimo periodo della sua vita (dopo la morte della madre) aveva cominciato a lavorare alla matematica diciotto ore al giorno, credo che gli servissero più che altro da "ricostituente mentale".
Non mi addentro nel discorso droghe sì droghe no per ovvi motivi, dico solo che mi pare palese, moralismi vari a parte, che il problema stia solamente nella dipendenza (di cui per altro Erdős ha dimostrato di non soffrire, come già raccontato in precedenza). Poi ognuno fa quel che vuole, finché non influisce negativamente sugli altri.
Andrew
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