In tale definizione suppongo che punto limite, termine mai definito ( ) nel testo ed usato qui e là per diverse cose che direi in generale non coincidenti (apparentemente punto di accumulazione, punto di aderenza, punto che è limite di una sottosuccessione), sia da intendersi nel senso di punto di accumulazione. Giusto?un insieme $M$, appartenente a uno spazio topologico $T$ [...] precompatto (o spazio $T$ relativamente compatto) se la sua chiusura in $T$ è compatta. Analogamente, $M$ si dice precompatto numerabile in $T$ se ogni sottoinsieme infinito $A\subset M$ ha almeno un punto limite (che può appartenere o meno a $M$).
Tuttavia il Kolmogorov-Fomin (nella traduzione italiana e nell'originale russo, mentre la trad. inglese del Silverman definisce limit point come punto di accumulazione) mi sembrerebbe usare il termine punto limite prevalentemente nel senso di punto di aderenza. Sarà mica che la definizione di precompattezza numerabile del sottoinsieme $M\subset T$ come "ogni sottoinsieme infinito $A\subset M$ ha almeno un punto di accumulazione (che può appartenere o meno a $M$)" e "ogni sottoinsieme infinito $A\subset M$ ha almeno un punto di aderenza (che può appartenere o meno a $M$)" siano equivalenti?
$\infty$ grazie per ogni delucidazione!
EDIT: mi era scappato un "$T$" fuori contesto all'inizio: cancellato.