da consec » 27/08/2016, 19:58
Siano $a$, $b$ e $c$ tre rette parallele e indichiamo con $a$ la retta compresa tra le altre due. Sia $A$ un punto qualsiasi appartenente alla retta $a$ e siano $B$ e $C$ le intersezioni rispettivamente con le rette $b$ e $c$ della perpendicolare ad $a$ passante per $A$. Distinguiamo quindi due casi.
Se $AB=AC$, allora siano $K$ e $T$ due punti sulle rette $b$ e $c$ tali che l'angolo $K\hatAT$ sia di $60°$ e che la retta $a$ sia la bisettrice dell'angolo. Allora il triangolo $AKT$ è isoscele e ha un angolo di $60°$, dunque è equilatero.
Se $AB!=AC$, allora siano nuovamente $K$ e $T$ due punti sulle rette $b$ e $c$ tali che l'angolo $K\hatAT$ sia di $60°$. Affinché il triangolo sia equilatero, deve essere che $AK$=$AT$. Allora, chiamando $\alpha=B\hatAK$ e $\beta=C\hatAT$, deve valere che $\alpha+\beta=(2\pi)/3$ e, poiché i triangoli $BAK$ e $CAT$ sono rettangoli, deve valere che $(AB)/cos\alpha=(AC)/cos\beta$ ossia $cos\beta/cos\alpha=(AC)/(AB)$. Inoltre, poiché $K$ e $T$ devono giacere sulle due rette $b$ e $c$, allora abbiamo come ulteriore vincolo che $\beta+\pi/3>pi/2 = \beta>\pi/6$ e $beta<\pi/2$. Scrivendo queste condizioni sotto forma di funzioni, e ponendo $(AC)/(AB)=q$, otteniamo il seguente sistema:
$\{(\alpha=(2\pi)/3-\beta),(\alpha=arccos((cos\beta)/q)),(\pi/6<\beta<\pi/2):}$
Notiamo che possiamo sempre supporre $q>1$, in quanto, se fosse il contrario, ci basterebbe esprimere $\beta$ in funzione di $\alpha$ e non viceversa per ricondurci in questo caso (le altre condizioni sono simmetriche rispetto a uno scambio di variabili). La disuguaglianza di $q$ è stretta perché il caso $AB=AC$ ($q=1$) l'abbiamo già discusso in precedenza.
Vogliamo dimostrare che, nel nostro intervallo di riferimento $x in (\pi/6, \pi/2)$, è sempre possibile determinare due angoli con somma fissata a $(2\pi)/3$ e i cui coseni stanno tra loro in un rapporto dato. A tale scopo, mostriamo che i grafici delle due funzioni (che sono continue nella nostra striscia di dominio) $f(x)=(2\pi)/3-x$ e $g(x)=arccos((cosx)/q)$ si incontrano in un punto $AA q > 1$.
$f(x)=(2\pi)/3-x$
$f'(x)=-1 => f'(x)<0 AA x in (\pi/6, \pi/2)$
Dunque la funzione $f(x)$ è strettamente decrescente. Poiché $f(\pi/6)=\pi/2$ e $f(\pi/2)=\pi/6$, la funzione assumerà tutti i valori compresi tra $\pi/2$ e $\pi/6$.
$g(x)=arccos((cosx)/q)$
$g'(x)=-1/(sqrt(1-(cos^2(x)/q^2)))*(-(sen(x))/q)$ $=>$ $(sen(x))/(sqrt(q^2-cos^2(x)))$
Poiché $q^2>q>1$ e $cos^2(x)<1$, la derivata è sempre positiva in $x in (\pi/6, \pi/2)$, dunque la funzione è monotona crescente.
$g(\pi/6)=arccos((sqrt(3))/(2q))$. Poiché $1<q<+infty$, allora l'argomento dell'arcocoseno è compreso tra $sqrt(3)/2$ e $0$, e quindi $\pi/6<g(\pi/6)<\pi/2$ e $g(\pi/2)=arccos(0/q)=\pi/2$.
Poiché $f(\pi/6)>g(\pi/6)$ e $f(\pi/2)<g(\pi/2)$ e in virtù della decrescenza [crescenza] di $f(x)$ [$g(x)$], allora esisterà un punto $P(x_0;y_0)$ (e di conseguenza una coppia di angoli $\alpha$ e $\beta$) che risolve il sistema e quindi verifica le ipotesi del problema. Tale punto, che è la radice dell'equazione trascendente $(2\pi)/3-x-arccos((cosx)/q)=0$, si può ricavare tramite tecniche di approssimazione come per esempio il metodo di bisezione nell'intervallo $x in (\pi/6, \pi/2)$.