da vict85 » 29/08/2015, 22:43
Il nocciolo della questione di Luca Lussardi è che lo studio degli scritti latini è il continuo rimaneggiamento di testi che sono lì da almeno 1500 anni (seppur le continue riscritture medioevali potrebbero aver cambiato qualche parola qua e là). Per certi versi non c'è nulla di veramente nuovo da scoprire, e anche se ci fosse sarebbe difficile da distinguere dalla mera opinione. Queste opinioni puoi fartele tranquillamente da solo leggendoti i testi per conto tuo. Un po' più difficile è fare comparazioni filologiche dei manoscritti medioevali, ma non sono sicuro che tu stia cercando questo tipo di ricerca.
La matematica, la fisica e le scienze in genere sono in continuo mutamento. In matematica sono state fatte più scoperte nello scorso secolo che in tutti i secoli precedenti messi insieme, compresi ovviamente i greci e i latini. Ci sono argomenti che attualmente si studiano in triennale, che i professori di matematica che andranno in pensione quest'anno non hanno mai studiato o che hanno visto come argomenti nuovi. La chimica, la biologia e la fisica non sono da meno. Studiarle e lavorarci è un'esperienza emozionante. Insomma hai a che fare con un mondo in continuo mutamento e sempre pronto a sorprenderti.
Detto questo l'uomo moderno richiede un numero sempre maggiore di conoscenze scientifiche per riuscire a fare scelte consapevoli e ponderate sul mondo che ci circonda. Queste conoscenze non possono certo venire dai greci o i latini, che questo tipo di problemi non li avevano. Non dico certo che la cultura umanistica, nella sua interezza, dovrebbe essere trascurata, ma che la cultura scientifica dovrebbe avere un peso molto maggiore di quello attuale.
Inoltro trovo che ci siano ambiti umanistici ben più emozionanti dello studio degli scritti latini; la linguistica per esempio. Ma anche la storia, la filosofia, la geografia, la filologia, l'antropologia culturale, la sociologia e le scienze politiche. Insomma devo ammettere che hai selezionato l'ambito umanistico che trovo meno interessante (e tutto sommato anche meno utile). Però non sono io a dover scegliere.
Come ho detto in precedenza, non ha senso farle entrambe. Devi scegliere tu in base alle tue preferenze personali, tieni conto che puoi sempre cambiare alla fine del primo anno. Sinceramente ti consiglio matematica, anche perché chi lo sa se tra 10 anni si studierà ancora latino al liceo.
Vorrei comunque farti notare che la lingua non è fissata nel tempo, ma che anzi è un “organismo” in continuo mutamento. Le regole grammaticali e lessicali dello scritto sono certamente più refrattarie al cambiamento, ma la grammatica italiana è certamente ben più della grammatica latina con qualche modifica.