Funzione "localmente uniformemente lipschitziana"

Messaggioda Plepp » 20/04/2014, 16:20

Salve ragazzi,
sto studiando i Teoremi di Cauchy-Lipschitz di esistenza ed unicità (per e.d.o. del primo ordine in forma normale). La versione "globale" vista a lezione è la seguente.
Sia $I\subseteq RR$, $(x_0,y_0)\in I\times RR^n$ e $f:I\times RR^n\to RR^n$. Si supponga che
1. $f$ sia continua;
2. per ogni intervallo compatto $J\subseteq I$, esiste $K\ge 0$ tale che
\[\forall x\in J,\ \forall y,z\in \mathbb{R}^n,\qquad \|f(x,y)-f(x,z)\|\le K\|y-z\|\tag{L}\]
(si dice che $f$ è localmente uniformemente lipschitziana rispetto alla seconda variabile). Allora il problema di Cauchy
\[
\begin{cases}
y'=f(x,y)\\
y(x_0)=y_0
\end{cases}\qquad (x\in I)
\]
ammette un'unica soluzione.

Girovagando per il web ho notato che le ipotesi non sono "standard", ma variano a seconda dei gusti e dell'esigenze dell'autore. In particolare, ho visto utilizzare diverse "varianti" dell'ipotesi 2, quasi sempre espresse dicendo che $f$ è localmente lipschitziana in $y$, uniformemente rispetto a $x$.

Questione: leggendo la $("L")$, attribuirei senza pensarci troppo entrambi gli avverbi localmente ed uniformemente alla variabile $x$, anziché associare il primo alla $y$ ed il secondo alla $x$, come mi pare di capire che si faccia. Sbaglio? :?

Nella versione "locale", si suppone $f$ continua in un aperto $U\subseteq RR\times RR^n$ ed ivi localmente uniformemente lipschitziana (rispetto alla seconda variabile), questa volta intendendo che $\forall (x_0,y_0)\in U$, esistono $r,\rho>0$, $K\ge 0$ tali che1 $[x_0-r,x_0+r]\times \bar{B}(y_0;\rho)\subseteq U$ e
\[\forall x\in [x_0-r,x_0+r],\ \forall y,z\in \bar{B}(y_0;\rho),\qquad \|f(x,y)-f(x,z)\|\le K\|y-z\|\]
Qui la situazione mi sembra diversa: pare che il localmente sia riferito ad entrambe le variabili, e che l'uniformità stia ancora solamente nella $x$.

Ho visto bene o dico fesserie? In ogni caso, mi chiedo perché mai utilizzare lo stesso nome per due proprietà non poco diverse :roll:

Grazie anticipate :D

Note

  1. Con $\bar{B}(y_0;\rho)$ denoto la palla chiusa di centro $y_0$ e raggio $\rho$.
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Re: Funzione "localmente uniformemente lipschitziana"

Messaggioda dissonance » 20/04/2014, 20:55

:-D :-D :-D

Chi ha tenuto il corso? Francesco Altomare, vero?

:-D :-D :-D
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Re: Funzione "localmente uniformemente lipschitziana"

Messaggioda Plepp » 22/04/2014, 10:53

dissonance ha scritto::-D :-D :-D

Chi ha tenuto il corso? Francesco Altomare, vero?

:-D :-D :-D

Inconfondibile eh? :P
Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
La parte sulle equazioni differenziali non mi sta piacendo molto: troppa "filosofia", troppa (finta) attenzione ai dettagli, e poca sostanza. :? Tu che già c'hai combattuto, mi consiglieresti qualche testo in particolare per integrare? Per ora utilizzo il Fusco-Marcellini-Sbordone e do qualche occhiata a queste note.


EDIT. Aggiungo: perché richiedere, nella versione locale, che l'ipotesi di "lipschitzianità" sia soddisfatta intorno a ogni punto $(x_0,y_0)$ di $U$? :?
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Re: Funzione "localmente uniformemente lipschitziana"

Messaggioda dissonance » 22/04/2014, 11:50

Altomare è un esteta, ama l'eleganza nella presentazione matematica e ha preparato delle lezioni molto curate. Per l'esame, ti conviene studiare le dimostrazioni come le ha fornite lui. Non sono male, anzi, sono una bella lezione di stile: cerca solo di non bloccarti troppo sull'ordine degli avverbi "localmente" e "uniformemente". :-)

Come libri, al tempo dell'esame io usai il libro di Fusco-Marcellini-Sbordone, che però su questo argomento non mi ha mai convinto del tutto. Tempo dopo ho scoperto la vecchia edizione del Pagani-Salsa, che ha un bellissimo capitoletto sulle equazioni differenziali, da cui ho attinto parecchie volte. Mi dicono però che il riferimento standard sia il vecchio classico di Coddington e Levinson. L'ho sfogliato in seguito e mi è piaciuto moltissimo, ma temo che sia una presentazione non molto compatibile con quella di Altomare.

Tieni presente che fuori dall'esame e nella realtà, la cosa più utile del teorema di esistenza e unicità è proprio la dimostrazione, che è molto flessibile e si adatta alle situazioni più disparate. Conviene impararla bene nei casi più semplici, in cui magari la funzione \(F\) è globalmente Lipaschitziana o addirittura lineare. Generalizzare è più facile che ricordare teoremi complicati con ipotesi a chili.
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