Prendete un comune foglio di carta quadrettata, e con una penna tracciate a mano libera una pista qualsiasi, con una linea di partenza ed una di arrivo. Non ha alcuna importanza che nel tracciare la pista seguiate le righe o le colonne della quadrettatura, e che il percorso abbia sempre la stessa larghezza. Se preferite potete tracciare anche un percorso chiuso in modo che la linea di partenza coincida con quella di arrivo, oppure un percorso intrecciato, o infine se siete perfezionisti, potete riprodurre il tracciato di una delle piste classiche della formula uno.
Immaginiamo per esempio di aver tracciato la pista sopra, e di giocare con un amico, il percorso nostro è quello verde, e quello del nostro amico è quello nero. Le mosse non sono stabilite dal lancio di dadi o da un altro dispositivo casuale, ma sono liberamente determinate da ciascun giocatore rispettando i punti seguenti:
1) Ogni mossa viene determinata tracciando un pallino sulla intersezione di una quadrettatura, ed unendo con un segmento questo pallino con quello della mossa precedente.
2) Il punto iniziale con cui si inizia la corsa deve essere diverso per ciascun giocatore.
3) Supponendo (vedi figura a fianco) di aver già effettuato una mossa dal punto 1 al punto 2, la mossa successiva può essere effettuata o nel punto 3 (ripetendo così le modalità della mossa precedente) oppure, simulando una accelerazione o un rallentamento, in uno degli otto punti immediatamente adiacenti, ed indicati in grigio nella figura. La scelta è assolutamente libera. Dopo qualche prova ci si accorgerà che per effettuare una curva occorre prevedere in tempo una graduale decelerazione ed un cambiamento di direzione, altrimenti si finisce inesorabilmente fuori pista.
4) I punti di ciascuna mossa e i relativi segmenti che li uniscono devono sempre essere interamente contenuti entro il tracciato della pista.
5) Due auto non possono occupare lo stesso punto nello stesso istante: ciò equivarrebbe ad uno scontro fra le auto.
Vince la gara chi taglia per primo il traguardo.
Nella prima figura si può notare come l’auto verde raggiunga il traguardo dopo 15 mosse e seguendo un percorso piuttosto regolare. L’auto nera invece prende la prima curva troppo larga e quando la gara finisce si trova nella posizione 15, ancora molto lontana dal traguardo. Inoltre, se avesse proseguito ancora fino al raggiungimento del traguardo, avrebbe sbandato pericolosamente durante le mosse 17 e 18, evitando per un pelo di finire fuori strada, e riuscendo a completare il percorso in 22 mosse.
Il gioco è stato liberamente tratto da un articolo di Martin Gardner di circa trentacinque anni fa.
ci ho giocato per anni durante le ore di lezione noiose, con il mio compagno di banco, Giovanni, che me lo propose. Era l’unico gioco che lui voleva fare, fatto di logica, gli altri giochi per lui erano banali ed infantili…. ora Giovanni è ordinario di matematica alla Normale..
bello ce l’ha fatto il nostro prof
Questo e un gioco che faccevo negli anni 80. E’ sempre bello perchè ti obbliga a guardare sempre più avanti.
Vorrei far notare che non si può partire in quinta, si parte in prima e si scala, io ci giocavo!
Non avete spiegato il testacoda: quando il punto 3 dell’esempio viene a trovarsi fuori dal percorso, si torna sul punto 2 o uno dei punti adiacenti e sulla base di questo segmento si trova un nuovo punto 3.
@Marco
No, è impossibile finire in 5 mosse! Prendi come esempio l’immagine postata sopra… Ora prova ad immaginare di tracciare una prima mossa che parte dalla linea verde (partenza) e finisce circa 12 quadretti più sopra. Bene, hai già fatto un bel pezzo di strada, ma la seconda mossa? Considerando che deve essere la stessa della prima, con uno spostamento massimo di un quadretto, finiresti inesorabilmente fuori pista.
Per questo stesso motivo è impossibile percorrere dei rettilinei interi con una riga sola: non ci sarebbe spazio per rallentare, devi per forza procedere gradualmente!
Gioco fantastico, comunque… :-)
Bel Gioco! :D
Sembra un gioco interessante, tuttavia non capisco una cosa: non bastano 4-5 mosse per finire il gioco? Perché il giocatore verde impiega così tanto per terminare la corsa?
Cioè, non mi pare chiara la spiegazione, magari sono io che non comprendo…
NON AVEVO ANCORA VENT’ANNI ALLORA, ERO MATRICOLA IN FISICA ED UN GIORNO IN AULA QUALCUNO PORTO’ LA NOVITA’. PENSO FOSSE IN UNA RUBRICA DI GIOCHI CHE MARTIN GARDNER CURAVA SU SCIENTIFIC AMERICAN. HO GIOCATO PER CIRCA UN ANNO CON I COMPAGNI DI STUDI, SI POTEVANO FARE TORNEI, CI SI DIVERTIVA CON POCO. ERA APPENA USCITO ‘SPACE INVADERS’, MA COSTAVA 100 LIRE A PARTITA, TROPPO PER STUDENTI SPIANTATI. BEI RICORDI.