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Sintesi
Copertina del libro
Manuale gratuito di storia dell'arte per il V anno della secondaria di secondo grado: Impressionismo, Postimpressionismo, le Avanguardie, l'architettura del XX secolo. Manuale ad uso degli studenti del V anno con licenza Creative Commons BY.

Emozioni d'Arte, Storia dell'Arte dal realismo ai giorni nostri, è un pratico ebook dedicato agli studenti dei licei, impegnati nel ripasso di Storia dell'Arte, materia d'esame della terza prova scritta degli esami di maturità e del colloquio orale. Una sintesi completa del programma di Storia dell'arte svolto nell'ultimo anno dei licei, concepito per un veloce ripasso e un'esauriente preparazione nelle settimane precedenti alla maturità. L'autore, mettendo a disposizione del lettore la sua espe-rienza decennale di docente, analizza e spiega, in modo chiaro e conciso, i concetti fondamentali dell'arte degli ultimi 150 anni, dal Realismo ottocentesco di denuncia, all'arte Moderna annunciata da Manet, fino all'arte contemporanea. Una risorsa ideale per snellire il carico di studio dei maturandi alle prese con il ripasso di tutte le materie dell'ultimo anno delle scuole superiori.

Raffaele Renna è docente di Disegno e Storia dell'Arte al liceo scientifico "Banzi" di Lecce, laureato in Psicopedagogia, diplomato in pittura alla Statale d'Arte di Lecce, autore del libro "Perché ci innamoriamo" edito da Il Punto d'Incontro di Vicenza, 2004, per il quale ha avuto tre recensioni su RAI 2 ed è stato ospite sul palco del "Maurizio Costanzo Show". Nel 2011 ha pubblicato anche "Dio crea e uccide" edito da Boopen. Altri articoli sono stati pubblicati sulla rivista "La Macchina del Tempo" e sul mensile di psicologia "Psychologies Magazine". Numerosi sono i suoi interventi in trasmissioni TV e radiofoniche. è astrofilo e divulgatore scientifico di astronomia nei licei, è musicista e compositore, vincitore del "Premio Rino Gaetano" per autori di RAI UNO (1998)
Estratto del documento

26

Emozioni d’Arte

R. Renna -

notare il fatto che il rapporto tra due termini successivi si avvicina

che è il rapporto della sezione aurea:

progressivamente a 0,618…

1 : 2 = 0,5 2 : 3 = 0,6667 3 : 5 = 0,6

5 : 8 = 0,625 8 : 13 = 0,6154 13 : 21 = 0,6190

21 : 34 = 0,6176 34 : 55 = 0,6182 55 : 89 = 0,6179

La sezione aurea in natura. Diversi tipi di conchiglie (esempio

famoso è quella del Nautilus) hanno una forma a spirale naturalmente

sviluppata secondo i principi della sezione aurea.

E’ recente lo studio secondo il quale i

La sezione aurea in astronomia.

pianeti interni distano rispetto al Sole (Mercurio, Venere, Terra, Marte)

e quelli esterni distano rispetto a Giove (Saturno, Urano Nettuno

Plutone) nelle proporzioni descritte proprio dalla successione di

Fibonacci, mentre la distanza fra Marte e Giove (confini dei due

blocchi) è pari ad un decimo di quella fra il Sole ed il decimo e ultimo

più importante corpo astrale del Sistema Solare: Plutone.

La sezione aurea in musica. Inoltre i seguenti rapporti: …

1/1; 2/1; 3/2; 5/3; 8/5; 13/8; 21/13; 34/21; 55/34, 89/55; 144/89

i cui valori decimali approssimati sono: …

1; 2; 1,5; 1, 666; 1,6; 1,625; 1,615; 1,619; 1,617; 1,6181; 1,6180

corrispondono agli intervalli musicali: 27

Emozioni d’Arte

R. Renna -

unisono = 1; ottava = 2; quinta = 1,5; sesta maggiore = 1,666; sesta

minore = 1,6 in cui gli ultimi sono complementari degli intervalli di

terza minore e maggiore.

La sezione aurea in neurobiologia. Roger Penrose, fisico, matematico

e filosofo britannico ha scoperto che i microtubuli neuronali fanno

registrare un’organizzazione interna secondo la serie di Fibonacci,

ovvero, la sezione aurea. I resoconti sono descritti in un suo famoso

libro “Ombre della mente” ed. Rizzoli, del 1994.

La sezione aurea sulla tartaruga. I numeri delle varie parti della sua

corazza sono i seguenti:

5 sono le parti della colonna centrale; 8 quelle a fianco (in tutto 13);

infine 21 sono le parti della parte perimetrale. Quindi il tutto segue la

serie di Fibonacci, ossia: 5, 8, 13, 21. 28

Emozioni d’Arte

R. Renna - CAPITOLO 1

L’IMPRESSIONISMO

Il mondo visto con un occhio fuori e un occhio dentro

dell’arte moderna

Le premesse

Tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento,

l’arte si esprime in uno scenario culturale molto complesso, e per certi

versi contraddittorio, caratterizzato com’è:

1) dalla parentesi del Neo-classicismo, dovuta al teorico prussiano

Johann Joachim Winckelmann e favorita dal razionalismo rappresen-

tativo di matrice illuminista;

2) dall’altra parentesi del Romanticismo che rappresenta il mondo delle

emozioni e la vita del sentimento.

All’interno stesso di quest’ultimo movimento si afferma, a partire dalla

caduta di Napoleone (1815), la tendenza realista, che si spoglia così

dell’enfasi celebrativa del culto dell’Imperatore e concepisce invece

l’artista come partecipe, a tutti gli effetti, dei problemi esistenziali e

della vita quotidiana.

Il primo ad aprire l’epopea del quotidiano e dell’arte moderna è Gustave

Courbet, socialista impegnato, che nel Manifesto del Realismo del 1855

pone già le basi di un’arte di denuncia e di ribellione, che si realizza

talvolta con un linguaggio aggressivo e provocatorio come ne

“L’origine del mondo”

Il Realismo, in arte, parte da motivazioni sociali e culturali legate a una

nuova concezione dell’uomo nel suo rapporto con la realtà e con gli

altri simili. Da qui una nuova e più diretta attenzione dell’artista nei

confronti della storia e delle problematiche intrinseche. 29

Emozioni d’Arte

R. Renna - “L’origine del mondo” (1866)

Courbet,

Ciò comportò anche una sorta di distanza da parte degli artisti di

frontiera nei confronti dei salotti intellettuali e borghesi che continua-

vano a prediligere lo stile classico-tradizionale, indifferente, nei

contenuti, agli aspetti più inquietanti del vivere quotidiano. Uno

“L’angelus”

straordinario esempio in questo senso è di Jean-François

Millet. Esperienze parallele in Italia si registreranno tra i frequentatori

“Caffè Michelangelo” a Firenze (che oggi non c’è più),

dello storico

ossia quelli che poi saranno chiamati macchiaioli.

L’arte moderna. “arte moderna”, si deve

Quando si usa il termine

chiarire rispetto a che cosa e rispetto a quale periodo di riferimento è

“moderno”. Ad esempio, se il riferimento è rispetto all’arte antica

(l’arte greco-romana), l’arte moderna comincia dopo il medioevo e

quindi con il Rinascimento, anche alla luce della scoperta delle leggi

della prospettiva, avvenuta per opera di Filippo Brunelleschi, che

costituì una vera e propria rivoluzione nell’ambito delle possibilità di

rappresentazione della realtà. Questo nuovo strumento scientifico, a

segnò di fatto l’inizio di una

disposizione degli artisti rinascimentali,

nuova epoca.

Da un punto di vista più recente, noi intendiamo come arte moderna

quella compresa tra gli anni Sessanta dell’800 (periodo di transizione

anni Settanta del ‘900, quando si

tra romanticismo e realismo) e gli

comincerà a parlare d’arte post-moderna o arte contemporanea.

Con questo termine si vuole definire lo stile e la concezione dell'arte

propri di quell'epoca e, più in generale, le espressioni artistiche che

30

Emozioni d’Arte

R. Renna -

esplicitano una sorta di «rifiuto» per la tradizione e di apertura alla

sperimentazione. Gli artisti moderni aprirono una nuova fase di

sperimentazione di nuove forme visive, affermando nuovi criteri di

guardare alla natura, usando nuovi materiali e dando una nuova

funzione all'arte. A periodi più "realisti" (sia per le tecniche adottate che

per i soggetti scelti) si alternano periodi più "simbolisti" o "espre-

sionisti", fino all'astrazione.

Le premesse di una svolta epocale

Tra i primi artisti che cominciano a usare un proprio linguaggio senza

ricorrere alla tradizione sono Camille Corot, Eugene Delacroix

Constable e Turner.

Un evento significativo che avvierà la svolta impressionistica avvenne

nel 1863 quando Napoleone III inaugurò il Salon des Refusés (Il

“salone dei rifiutati”), concepito proprio per accogliere le opere escluse

dai Salons ufficiali. “Le

In quella circostanza Édouard Manet partecipò con il quadro

(“Colazione sull’erba”),

Déjeuner sur l'herbe” che suscitò lo sdegno dei

presenti. Manet ripetè successivamente la provocazione con la tela

“Olympia”.

Ma in maniera più ampia furono le esperienze del Romanticismo e del

Realismo a risultare quel viatico determinante per la nascita dell'Im-

pressionismo. Ecco le importanti novità che avevano introdotto:

 la negazione dell'importanza del soggetto scelto per un quadro, che

metteva sullo stesso piano il genere storico, quello religioso e quello

profano;

 la riscoperta del paesaggio in pittura;

 l'interesse per il colore (che diventa protagonista del contenuto)

piuttosto che per il disegno;

 “soggettività”

la dell'artista non va più nascosta o camuffata:

nell’opera d’arte la sua interiorità contribuisce a creare valori ed

emozioni;

 il modello dell'artista maledetto, ribelle alle convenzioni; 31

Emozioni d’Arte

R. Renna -

 l’ampliamento della tecnica: con rapidi colpi di spatola, ad esempio,

si possono creare sia superfici uniformi che irregolari; da qui anche

l’avvio alle ricerche successive degli impressionisti.

Mentre il realismo si diffondeva in Francia e in Europa, ci fu

l’importante evento dell'Esposizione universale di Parigi del 1867 dove

furono esposte opere di arte giapponesi. Le stampe giapponesi

diventarono così di moda e acquistate anche dagli stessi pittori

impressionisti.

Parallelamente all'allontanamento dalla tradizione, l’amore per una

pittura legata alla realtà delle sensazioni portò gli impressionisti, e

soprattutto il loro precursore Manet, ad interessarsi allo studio delle

opere dei grandi del passato, custodite al Louvre.

Infine, la scoperta della macchina fotografica segnò un brutto colpo al

realismo (nel senso che risultava “inopportuno” e banale riprodurre

fedelmente ciò che un semplice scatto poteva immortalare).

Eugène Chevreul fu lo scienziato dei colori (che costituì il punto di

riferimento della tecnica cromatica degli Impressionisti) e il fautore

della cosiddetta mescolanza ottica, ossia della percezione di un colore a

distanza come risultato ottico di altri due colori stesi sulla tela. Ciò

rende le superfici particolarmente vivaci e ad effetto.

La nascita. Tra il 1860 ed il 1870, a Parigi, un gruppetto di pittori

appartenenti a culture artistiche differenti e dotati di caratteristiche

personali e linguaggi eterogenei, si aggregano, riconoscendosi quasi

come un segno del destino nel concepire il mondo della pittura in

maniera del tutto diversa rispetto alla tradizione degli ambienti dei

Salon parigini, seppure su strade parallele. La mostra del '74, del resto,

fu di per sé un atto eversivo in quanto, indipendentemente dalla

modernità non capita delle opere che sconvolse la critica, venne

concepita in risposta e contro i Salon, che le avevano rifiutate, e in

contrapposizione agli studi accademici in generale. Nasce così l'Impres-

sionismo francese.

È il termine che forse pronunciò, in senso spregiativo, il giornalista

Louis Leroy, quando vide il quadro di Monet “Impression, soleil

levant” del 1873, ma che volentieri fu accettato dagli stessi artisti ormai

avviati a un’avventura rivoluzionaria che partiva dalle esigenze del

32

Emozioni d’Arte

R. Renna -

realismo, in quanto, come questo, è interessato soprattutto alla

rappresentazione della realtà quotidiana. Rispetto al realismo, l’impres-

l’impegno ideologico o politico, poichè si

sionismo non ne condivide

occupa degli aspetti emotivi, piuttosto che dei problemi storici della

società del tempo, per concentrarsi sull’aspetto mutevole della realtà, e

molta della sua fortuna, presso il grande pubblico, deriva proprio dalla

sua poetica. Li accomunava una ricerca orientata verso una pittura

naturalistica ma nel contempo antiaccademica, in un continuo dibattersi

tra rinnovamento e tradizione. Il movimento chiude ufficialmente la sua

straordinaria parentesi dopo l’ultima mostra della “Societè anonyme

cooperative” degli impressionisti del 1886. Il gruppo, sorto nel 1873 su

proposta di Camille Pissarro che lo capeggiava, aveva fondato questa

“associazione tra artisti, pittori, scultori e incisori, a capitale e membri

Pochi mesi dopo, il 15 aprile del 1874, viene inaugurata la

variabili”.

loro prima esposizione con più di centosessanta tele, nel vecchio atelier

del fotografo Felix Nadar in Boulevard des Capucines. Edouard Manet

ha sempre appoggiato l’iniziativa senza però mai associarsi. Anzi,

Manet fu il precursore del movimento, mentre l’opera di Paul Cézanne

è quella che per prima supera lo stesso impressionismo degli inizi.

In Italia l’impressionismo ebbe un seguito più autonomo con i pittori

Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi, e i

Macchiaioli più legati però alla tradizione quattrocentesca.

Il fenomeno dell’impressionismo rappresenta una svolta artistica tale

che, possiamo dire, permette e avvia la storia dell’arte contemporanea,

lascia un’eredità

poiché con cui faranno i conti tutte le esperienze

pittoriche successive.

L’arte precorre sempre le conquiste della scienza. L’impressionismo

è un altro esempio di come l’artista anticipi le scoperte scientifiche: il

realismo ottocentesco aveva precorso l’invenzione della fotografia,

mentre possiamo affermare, a ragion veduta, che il movimento impres-

sionistico anticipa la scoperta dell’inconscio, ovvero l’avvento e gli esiti

della psicoanalisi di Freud e di ciò che ne sarà poi con gli sviluppi della

psicologia del profondo di Carl Gustav Jung.

La rivoluzione posta in essere dal gruppo pioneristico formato da

Pissarro, Claude Monet, Auguste Renoir, Alfred Sisley, Edgard Degas,

33

Emozioni d’Arte

R. Renna -

l’unica donna del gruppo Berthe Morisot e molti altri, è

tale tecnica nasce dall’esigenza psicolo-

fondamentalmente tecnica, ma

quell’aspetto della

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