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Sintesi

Presentazione


Copertina del libroQuesto ebook di Storia sul Novecento per la scuola secondaria di primo grado fa parte di una collana di ebook con licenza Creative Commons BY-SA per la scuola. Il titolo Storia C3 vuole indicare che il progetto è stato realizzato in modalità Collaborativa e con licenza Creative Commons, da cui le tre "C" del titolo. Non vuole essere un trattato completo sull'argomento ma una sintesi sulla quale l'insegnante può basare la lezione, indicando poi testi e altre fonti per gli
approfondimenti. Lo studente può consultarlo come riferimento essenziale da cui partire per approfondire. In sostanza, l'idea è stata quella di indicare il nocciolo essenziale della disciplina, nocciolo largamente condiviso dagli insegnanti. La licenza Creative Commons, con la quale viene rilasciato, permette non solo di fruire liberamente l'ebook ma anche di modificarlo e personalizzarlo secondo le esigenze dell'insegnante e della classe. Chiunque può contribuire a migliorare questo ebook, segnalando integrazioni, modifiche e sviste al coordinatore del progetto .

INDICE



  1. LO SCENARIO EUROPEO ALL'INIZIO DEL SECOLO 8

    1. La società di massa 8

    2. Lo scenario culturale e politico all'alba del secolo 9

    3. L'Italia e l'età giolittiana 12

    4. La politica economica e la politica interna13

    5. La politica estera e l'impresa libica16



  2. LA PRIMA GUERRA MONDIALE 17

    1. L'avvio della "Grande Guerra" 18

    2. L'Italia verso la guerra: dal "Patto Salandra" al dibattito tra interventisti e neutralisti 20

    3. Dalla guerra di movimento alla guerra di posizione 21

    4. Il 1917 e la "svolta" 23

    5. La disfatta di Caporetto 25



  3. LA RIVOLUZIONE RUSSA 27

    1. Una società anacronistica 27

    2. La Repubblica 29

    3. Lenin30

    4. Il governo di Lenin 32

    5. Dalla "guerra civile" alla nascita dell'URSS 33



  4. IL DOPOGUERRA 36

    1. Il Dopoguerra in Europa 36

    2. I Trattati di Pace e i 14 punti di Wilson 37

    3. Il Biennio Rosso in Europa 38

    4. Il mito della "vittoria mutilata" e l'impresa di Fiume 39

    5. Il dopoguerra ed il Biennio Rosso in Italia 41

    6. Il Partito Comunista 43



  5. L'ECONOMIA DOPO LA GUERRA E LA CRISI DEL '29 .44

    1. La vita in USA negli "anni ruggenti" 44

    2. Il crollo del 1929 46

    3. Roosevelt e il "New Deal" 48



  6. L'EUROPA TRA DEMOCRAZIE E REGIMI: Conseguenze della crisi economica del '2951

    1. La nascita della Repubblica di Weimar51

    2. La Spagna e la "guerra civile" 54



  7. L'ETA' DEI TOTALITARISMI NEL MONDO 60

    1. Il Sud America 60

    2. La Cina 61



  8. IL TOTALITARISMO IN EUROPA 63

    1. Dalla nascita del fascismo alla marcia su Roma 63

    2. 1922-1924: la fase legalitaria 68

    3. La fase della dittatura fascista 71

    4. Gli strumenti del consenso 72

    5. I Patti lateranensi 72

    6. Economia dello Stato fascista 73

    7. Il totalitarismo imperfetto74

    8. La guerra coloniale e l'Impero 74

    9. L'antifascismo 77



  9. LA NASCITA DEL NAZISMO 79

    1. L'ascesa al potere del nazionalsocialismo e di Hitler. 79

    2. Hitler80

    3. Streseman e il governo di transizione 81

    4. La crisi della Repubblica di Weimar 82

    5. La costituzione del terzo Reich 83

    6. L'antisemitismo 86

    7. I Lager 88

    8. La nascita dello Stalinismo 90



  10. LA SECONDA GUERRA MONDIALE 93

    1. L'invasione della Polonia 93

    2. La guerra ad ovest 94

    3. La battaglia d'Inghilterra 96

    4. L'entrata in guerra dell'Italia 97

    5. Anno 1941: attacco alla Russia 99

    6. L'Italia e la guerra in Russia 101

    7. Allargamento del conflitto 101

    8. Giappone e Stati Uniti: la guerra globale 101

    9. Hitler dichiara guerra agli Stati Uniti 103

    10. La guerra parallela dell'Italia 104

    11. La Shoah 111

    12. 1943: l'anno delle conferenze 113

    13. 1944: lo sbarco in Normandia 113

    14. La guerra del Giappone 115

    15. Il processo di Norimberga 116



  11. IL DIFFICILE DOPOGUERRA E LA GUERRA FREDDA 119

    1. Lo scenario post-bellico in Europa 119

    2. L'età della "guerra fredda" 119

    3. Un equilibrio basato sul terrore e l'Europa divisa in blocchi 121

    4. Gli aiuti americani ed il "Piano Marshall" 122

    5. La Comunità europea 123

    6. L'Europa dell'Est 126

    7. La Francia e la guerra di Algeria 128

    8. Il Muro di Berlino 130

    9. Cuba e la rivoluzione 131

    10. Kennedy e la "Nuova Frontiera" 133

    11. Gli anni Sessanta e la contestazione 134



  12. L'ETà DELLA DECOLONIZZAZIONE 138

    1. Il Medio Oriente 138

    2. Lo Stato di Israele 139

    3. L'India 140

    4. Sud-est asiatico 143

    5. L'Africa del Maghreb 145

    6. L'Africa nera 146

    7. Il Sudafrica 146

    8. America latina 147



  13. IL CROLLO DEL "MURO DI BERLINO" E UN'EUROPA DIVERSA149

    1. Berlino ed il crollo del Muro 149

    2. La dissoluzione dell'Impero Sovietico 150



  14. L'ITALIA DALLA DEMOCRAZIA CRISTIANA AGLI ANNI DEL TERRORISMO155

    1. Gli anni del Dopoguerra 155

    2. La nascita della Repubblica 155

    3. Dal referendum alla nascita della Repubblica 156

    4. La nostra Costituzione 158

    5. I partiti e la ricerca della stabilità 161

    6. La organizzazione dello Stato e i governi di centro 161

    7. Una società che si trasforma 162

    8. Il fenomeno dell'emigrazione 163

    9. I governi di centro-sinistra 164

    10. La contestazione del Sessantotto 166

    11. La stagione del terrorismo e delle "stragi" 167

    12. Aldo Moro e il compromesso storico 171

    13. Gli anni ottanta 173

    14. La Chiesa ed il pontificato di Karol Wojtyla 174



  15. L'ITALIA DELLA SECONDA REPUBBLICA 177

    1. La Lega Lombarda e il Pds 177

    2. Il 1992 : Tangentopoli e le elezioni 178

    3. La procura di Milano e "Mani Pulite" 178

    4. Il problema della criminalità organizzata: due vittime illustri Giovanni Falcone e Paolo Borsellino 179

    5. Gli anni del bipolarismo 181

    6. L'Italia e l'Unione Europea 183



  16. NUOVI SCENARI DEL XXI SECOLO 186

    1. Alla ricerca di un equilibrio internazionale 186

    2. La guerra del Golfo 187

    3. L'11 settembre ed il nuovo terrorismo mondiale 187

    4. Il ruolo degli Stati Uniti 189



  17. L'UNIONE EUROPEA 191

    1. L'Unione Europea ed il Trattato di Maastricht 191



  18. VERSO UNA SOCIETA' COMPLESSA E GLOBALIZZATA 193

    1. La globalizzazione 193

    2. è possibile governare la globalizzazione? 195

    3. La rivoluzione telematica 195

    4. Il problema dell'ambiente 197

    5. Verso una società multietnica 200





Storia C3


Il Novecento

Per la Scuola Secondaria di Primo Grado


Autrice: Elisabetta Leonetti
Revisione del testo: Rossella Perone
Coordinamento editoriale: Antonio Bernardo
Ricerca iconografica: Cristina Capone
Cartine tematiche: Studio Aguilar
Copertina: Ginger Lab www.gingerlab.it
© Skuola.Net

ISBN 9788896354445
Progetto Educationalab
Mobility IT srl

Questo libro è rilasciato con licenza
Creative Commons BY-NC-SA
Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/legalcode

versione del 24/10/2013
Estratto del documento

Storia C3 Il Novecento 20

L’Italia verso la guerra: dal “Patto Salandra” al dibattito

2.2. tra interventisti e neutralisti

Nell’estate del 1914 al governo era in carica Antonio Salandra che

dell’Italia basandosi sulla clausola del trattato di

dichiarò la neutralità

Alleanza che aveva previsto una eventuale entrata in guerra

e l’Austria

esclusivamente per difendersi da un attacco e la Germania

erano, in questa occasione, gli aggressori.

In Italia si andarono costituendo due fazioni quella degli interventisti in

antitesi alla corrente dei neutralisti.

I neutralisti costituivano la maggioranza della popolazione e dei

l’esponente

parlamentari. Tra questi di spicco era Giolitti, al quale si

aggiungeva la prevalenza dei socialisti, che vedevano la guerra come un

vantaggio per i capitalisti e un danno per i proletari e i cattolici che

difendevano il valore della pace e della vita umana. Nella difesa di

questi valori i neutralisti si unirono al pensiero e alla voce autorevole di

avrebbe definito questa guerra una “inutile

Benedetto XV che strage”.

Tra gli interventisti si devono annoverare innanzitutto i nazionalisti

per i quali la guerra era l’occasione di aumentare il prestigio dell’Italia e

gli irredentisti, che volevano completare le imprese risorgimentali

rivendicando la conquista di Trento e Trieste. A loro si univa una buona

Gabriele D’Annunzio

parte degli intellettuali come e Giovanni Papini.

Tra gli interventisti di sinistra si distinse il giovane Benito Mussolini

che, entrato nel partito socialista e diventato direttore del quotidiano

l’Avanti, condusse dapprima una battaglia a favore del neutralismo per

poi modificare radicalmente la sua posizione e diventare un sostenitore

dell’interventismo. Per questo motivo fu espulso dal Partito socialista e

Il Popolo d’Italia

fondò un nuovo giornale intitolato dal quale continuò

in guerra del

la sua battaglia a favore dell’entrata Paese.

Storia C3 Il Novecento 21

Il confine italo-austriaco nel 1914

2.3. Dalla guerra di movimento alla guerra di posizione

Il 26 aprile Sidney Sonnino (vedi foto),

Ministro degli Esteri italiano sottoscrisse il

Patto di Londra, un trattato assolutamente

segreto con il quale si impegnava ad entrare in

all’Inghilterra

guerra accanto alla Francia e in

cambio, in caso di vittoria, del Trentino,

Trieste, Sud Tirolo ed Istria, eccettuata Fiume,

dell’entroterra.

la Dalmazia ed altre zone Tale

accordo fu concluso mettendo da parte la

volontà del Parlamento, in maggioranza di

orientamento neutralista.

In Italia, nello stesso periodo, furono

organizzate delle manifestazioni di piazza a

favore dell’interventismo “le

chiamate radiose giornate” e organizzate

da D’Annunzio e da Mussolini. Il tutto con l’obiettivo di orientare

l’opinione pubblica affinché, premendo sul Parlamento, ne

l’Italia

condizionasse le decisioni. Ciò avvenne e il 24 maggio 1915

all’Austria-Ungheria nell’agosto del 1916

dichiarò guerra mentre solo

fu dichiarata guerra alla Germania.

Comandante in capo dell’esercito italiano era il generale Luigi Cadorna

militare basata sull’efficacia

che aveva un’idea della strategia

Storia C3 Il Novecento 22

dell’attacco ad oltranza che comportava tuttavia la perdita di moltissimi

uomini, costretti ad uscire dalle trincee e ad esporsi al fuoco nemico.

La disorganizzazione dell’esercito, l’equipaggiamento assolutamente

insufficiente, la preparazione inadeguata dal punto di vista militare,

resero il conflitto un’esperienza durissima e purtroppo condusse a esiti

drammatici.

Le condizioni di vita durissime nelle trincee e il regolamento

severissimo che condannava la diserzione con la fucilazione immediata,

contribuirono ad abbassare l’umore dell’esercito.

Numerose azioni di guerra furono condotte lungo il fiume Isonzo e sul

Carso e provocarono migliaia di vittime.

del 1916, per punire l’alleato italiano

Gli austriaci, nel giugno del

cambio di alleanza, pianificarono le spedizioni punitive con truppe di

assalto che cercavano di infliggere perdite consistenti agli ex alleati e

che incontrarono la tenace e disperata resistenza dei soldati italiani.

La condizione di vita delle trincee era insopportabile, i soldati erano

esposti alle intemperie, all’attacco nemico, alle condizioni igieniche

quasi inesistenti. Immersi nel fango e costretti a sopportare caldo e gelo,

convivevano con la sporcizia che attirava pidocchi e perfino ratti.

Su tutto aleggiava la morte perché con la tecnica di guerra detta

“assalto la perdita di vite umane fu enorme. Prima di

alla baionetta”

dare l'ordine di assalto, che vedeva i nostri soldati uscire dalle trincee

con la baionetta in mano per una lotta corpo a corpo, dalla trincea

italiana partivano raffiche di mitragliatrice, per intimorire il nemico. In

realtà questa tecnica permetteva al nemico di abbattere l'elemento

sorpresa e di prepararsi a ricevere l'attacco del nostro esercito: i soldati

italiani, usciti dalle trincee con le baionette in mano, difficilmente

riuscivano ad arrivare alle trincee nemiche, venivano falciati a migliaia

dalle mitragliatrici nemiche.

Storia C3 Il Novecento 23

Trincea italiana della Prima Guerra Mondiale, scavata nella terra, le

sue pareti sono rinforzate con un intreccio di bastoni di legno.

Il 1917 e la “svolta”

2.4. e l’impossibilità di sostenere

Il prolungarsi del conflitto

economicamente lo sforzo bellico indusse i tedeschi, fin dai primi mesi

con l’obiettivo

del 1917, a dare nuovo slancio alla guerra sottomarina,

di isolare l’Inghilterra impedendo l’arrivo di rifornimenti.

Questo incise sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa,

tanto che, vedendo danneggiati i propri interessi economici, gli Stati

Uniti il 6 aprile 1917 decisero di entrare in guerra, come alleati della

Triplice Intesa.

Nello stesso anno il governo zarista russo fu rovesciato e la guerra fu

continuata dal governo repubblicano presieduto da Kerenskij, ma i

tedeschi riuscirono facilmente a penetrare in larga parte dei territori

d’ottobre

russi. Con la successiva Rivoluzione e il potere nelle mani di

Lenin, la Russia decide definitivamente di uscire dal conflitto e il 3

marzo 1917 fu stipulato l’accordo di Brest-Litovsk, con il quale alla

Storia C3 Il Novecento 24

L’Ucraina invece

Germania fu concessa la Polonia e i Paesi Baltici.

otteneva l’indipendenza.

Sottomarino tedesco UC-1 utilizzato nella guerra sottomarina

indiscriminata (1915-18)

Il Presidente Wilson davanti al Congresso, mentre annuncia la rottura

delle relazioni diplomatiche con la Germania. 3 febbraio 1917.

Storia C3 Il Novecento 25

2.5. La disfatta di Caporetto

Dopo l’accordo raggiunto con la Russia, gli Imperi centrali spostarono i

loro reparti sul fronte occidentale, ottenendo dei risultati positivi che si

materializzarono nella disfatta dell’esercito italiano a Caporetto

(attualmente è Kobarid in Slovenia), il 24 ottobre 1917.

L’esercito austriaco, appoggiato da reparti tedeschi, sfondò il fronte

italiano penetrando per più di 150 km e provocando una precipitosa e

drammatica ritirata, nella quale tra morti feriti e dispersi si contarono

circa 400.000 uomini, che abbandonarono letteralmente sul campo le

loro armi.

Questa dolorosa sconfitta provocò la caduta del governo, sostituito da

un nuovo esecutivo guidato da Vittorio Emanuele Orlando, e la

destituzione immediata del generale Luigi Cadorna, che fu sostituito da

Armando Diaz. Questi immediatamente pose la linea di difesa sul

l’avanzata austriaca e impose una disciplina meno ferrea

Piave, bloccò

per risollevare il morale delle truppe che, logorate dalla vita delle

trincee, ricorrevano ad automutilazioni o alla diserzione, pur di evitare

lo scontro diretto.

Nel corso della primavera del 1918, i tedeschi e gli austriaci tentarono

di portare l’offensiva sul fronte occidentale, ma le truppe anglo-francesi

riuscirono ad avere la meglio nelle battaglie della Marna e di Amiens.

Anche gli austriaci furono sottoposti a una controffensiva da parte dei

reparti italiani, che il 29 ottobre 1918 li sconfissero a Vittorio Veneto,

costringendoli alla ritirata.

L’armistizio che sanciva la vittoria italiana fu firmato il 3 novembre a

Villa Giusti, vicino a Padova.

Si arrese anche la Bulgaria mentre l’Ungheria, la Cecoslovacchia e la

indipendenza dall’Austria.

Iugoslavia proclamarono la propria

L’imperatore l’11 novembre,

Carlo I abdicò e andò in esilio lasciando

L’imperatore Guglielmo II

che in Austria si instaurasse la Repubblica.

abdicò il 9 novembre e a Berlino il socialdemocratico Ebert formò un

nuovo governo repubblicano e si apprestò a preparare le trattative di

l’11 novembre,

pace, che furono firmate a Rethondes ponendo fine alla

prima guerra mondiale.

Storia C3 Il Novecento 26

Approfondimenti

Rapporto tra Mussolini e D’Annunzio, La storia siamo noi, VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=bYr8cI8mvSw&list=PLFED4DCCA

64B58491

La Grande Guerra, Gli eserciti di massa, La storia siamo noi, VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=Tm3HjwfpXxY

La Grande Guerra, Soldati, La storia siamo noi, VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=NtIj6pYjE7s

La battaglia di Verden, Atlantide Storia, VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=XLtZ0UMvS5g

La trincea, di Giuseppe Dessì, SCENEGGIATO

http://www.youtube.com/watch?v=w-FJkg2ceCE

La battaglia di trincea, VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=naqDLVojpNA

La Grande Guerra, Uomini e Armi, VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=uquuYoGCoM8

Caporetto, Ulisse di Alberto Angela, VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=3h234hIdXsc

Prima Guerra Mondiale, Una testimonianza, Ulisse, VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=ms5qjawSVOo

Storia C3 Il Novecento 27

3. LA RIVOLUZIONE RUSSA

3.1. Una società anacronistica

La crisi del regime zarista fu accelerata dalla guerra e dalle tensioni

politiche e sociali.

L’esercito russo, formato in gran parte da contadini, aveva contato tre

l’economia russa

milioni di morti e cinque milioni di feriti e non poteva

sopportare ulteriormente il peso di un conflitto che aveva coinvolto ogni

aspetto produttivo infine le condizioni della popolazione diventarono

drammatiche. A Pietrogrado (il nome San Pietroburgo era stato

cambiato perché aveva origini tedesche e sarebbe mutato in Leningrado

per poi ritornare, nel 1991, alle sue origini) e a Mosca, città in cui erano

concentrati quasi tre milioni di operai, i tumulti, gli scioperi e le

manifestazioni si andavano moltiplicando.

Manifestazione di soldati a Pietrogrado nel febbraio del 1917; l'appoggio

dell'esercito fu fondamentale per il successo della Rivoluzione.

Il 23 febbraio 1917 gli operai scesero in piazza a Pietrogrado per

protestare contro la mancanza di combustibile e di viveri. Lo zar ordinò

Storia C3 Il Novecento 28

alle sue truppe di reprimere lo sciopero ma i soldati si schierarono a

favore degli scioperanti.

Ebbe inizio la Rivoluzione di febbraio che si concluse il 27 febbraio

quando i rivoluzionari decisero di costituire il soviet degli operai e dei

soldati.

Manifestazione delle Guardie Rosse di fronte al Palazzo d'Inverno, a

Pietrogrado (1917).

Il 2 marzo 1917 lo zar Nicola II abdicò in favore del fratello Michele,

per salvare il trono, ma questi abdicò immediatamente: il regime zarista

era davvero terminato. Alla monarchia fu sostituita la Repubblica.

Storia C3 Il Novecento 29

Ritratto ufficiale della famiglia imperiale realizzato dalla Compagnia

Levitskij nel 1913. Da sinistra a destra, in piedi: la granduchessa Marija e la

zarina Aleksandra Fëdorovna; seduti: la granduchessa Ol'ga, Nicola II, la

granduchessa Anastasia, lo zarevič Aleksej e la granduchessa Tat'jana.

3.2. La Repubblica

La Duma, ovvero il parlamento russo, formò un governo provvisorio

L’vov,

presieduto dal principe un nobile aristocratico aperto alle

riforme. Accanto a questo governo ufficiale era presente però un altro

centro di potere altrettanto autorevole, rappresentato dagli operai e dai

soldati , che formarono il soviet dei deputati operai e il soviet dei

soldati. Si trattava di assemblee costituite da rappresentanti eletti nelle

Storia C3 Il Novecento 30

fabbriche o negli eserciti. Questo dualismo di potere indebolì

ulteriormente la Repubblica russa.

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