Attesa su più fronti da settimane, lo scorso 3 settembre con un messaggio online, il premier Matteo Renzi ha presentato la “Buona Scuola, un documento programmatico contente le linee guida per la prossima riforma della scuola”. Renzi ha parlato di una “rivoluzione” che verrà attuata nel corso di un anno, preceduta da due mesi di confronto diretto con insegnanti, famiglie e studenti.
“Sarà bellissimo ascoltare la voce di tutti, perché la scuola non è del Ministro né del Presidente del Consiglio”, ha ribadito Renzi, lanciando la campagna di ascolto attivata dal 15 settembre al 15 novembre.
“La Buona Scuola” si presenta come un pdf di 136 pagine, dalla grafica colorata e accattivante. Il testo tuttavia risulta di difficile comprensione sia per i non-tecnici sia per gli studenti.
Proviamo a sintetizzare e semplificare i 12 punti del programma, procedendo per focus.
GLI INSEGNANTI
• La figura dell’insegnante supplente nei prossimi anni andrà a scomparire. Ogni scuola, infatti, godrà di un team di docenti interno, in grado di provvedere alle supplenze, alle ore di lezione, ai corsi di recupero e al potenziamento degli insegnanti.
• Entro settembre 2015 si potrebbero assumere a tempo indeterminato 100mila/150mila precari e/o vincitori di concorso. Inoltre, è previsto un nuovo concorso per 40mila abilitati che verranno assunti tra il 2016 e il 2019 per sostituire gli insegnanti che nello stesso periodo andranno in pensione.
• Cambiano le modalità con cui si diventa insegnante: tre anni di formazione specifica (Lettere, Matematica, Fisica) a cui seguiranno due anni in cui i futuri docenti apprenderanno didattica, ovvero tecniche di insegnamento. Indispensabile per accedere alle cattedre un tirocinio obbligatorio di almeno sei mesi.
• Gli stipendi degli insegnanti varieranno in base al merito e non all’età: restano ancora da stabilire i metodi e i criteri di valutazione
GLI STUDENTI
• È previsto il potenziamento delle lingue straniere attraverso la diffusione dell’insegnamento di materie non linguistiche in una seconda lingua rispetto all’italiano (metodo Clil)
• Le ore di storia dell’arte aumenteranno presso i licei e gli istituti turistici, e l’economia diventerà una materia comune a tutti gli indirizzi di studi per combattere “l’analfabetismo finanziario” degli studenti italiani.
• La lotta alla dispersione scolastica prevede azioni che iniziano già dalle elementari, con il tempo pieno obbligatorio anche nei territori più disagiati. Previsti inoltre programmi attivi di orientamento già dalle scuole medie.
• 100 milioni di euro l’anno saranno stanziati per aumentare i programmi di alternanza scuola-lavoro e dotare i laboratori di laboratori di tutte le scuole superiori con stampanti 3D, componenti robotici e frese laser. L’alternanza scuola-lavoro diventerà un vero e proprio strumento di lotta contro la disoccupazione in Italia, garantendo ai giovani diplomati competitività ne mondo del lavoro, grazie alle competenze acquisite direttamente in azienda.
LA SCUOLA
• Nel giro di un anno Renzi ha disposto l’introduzione della rete veloce in tutte le scuole d’Italia.
• Le scuole dovranno diventare centri di riferimento per i quartieri. Soprattutto in quei contesti dove mancano luoghi di aggregazione. Grazie alla collaborazione con gli enti locali sarà possibile organizzare attività per alunni, genitori e semplici cittadini fino a sera.
• Meno burocrazia a scuola: con lo “sblocca scuola” verranno ridimensionate le norme più ostiche e il numero degli organi di governo.
Per una visione completa della Buona Scuola vi rimandiamo all’indirizzo: http://www.governo.it/backoffice/allegati/76590-9641.pdf
Serena De Domenico
La mania dell’inglese e’ presto detta: Renzi,Letta e Monti non sono stati eletti ma scelti dai poteri forti (vedi USA).
La rivoluzione la auguro a lui, cameriere dei poteri forti. La buona scuola dovrebbe insegnare ai suoo studenti a.diffidare da certi truffatori del popolo.
Mi pare che siamo ancora alle tre i di Berlusconi.Non capisco la mania per l’inglese. Sarei cauto con l’informatica (da quando ci sono le calcolatrici molti ragazzi non sanno fare le più elementari operazioni a mente, e spesso sbagliano anche usando la calcolatrice). Infine l’economia: è una disciplina che (giustamente) aspira a divenire scientifica ma che ad ora non lo è; non dico che sia inutile studiarla (specie se chi lo fa lo fa con l’intento di renderla scientifica); mi pare inutile, se non dannoso, propinarla a tutti facendo credere che si tratti di una disciplina come, per es., la chimica. “l’analfabetismo finanziario dei nostri ragazzi”?!?!?!?Io mi preoccuperei di più di: italiano, storia, geografia, matematica, fisica, chimica…Quanto poi al tempo pieno obbligatorio: vade retro…