C’era una volta la scuola tradizionale, quella in cui gli studenti si recavano ogni mattina per assistestere alle lezioni, quella scuola in cui venivano assegnati i compiti che gli stessi studenti avrebbero svolto nel pomeriggio. Oggi lo studente tradizionale si è trasformato in studente-digitale, sempre connesso, con una spiccata vocazione i-tech. Ma ad essere cambiati sono anche gli insegnanti, che hanno a disposizione numerosi risorse e strumenti didattici digitali, più incisivi e contemporanei.

Il tradizionale modello scolastico lezioni a scuola – compiti a casa andrebbe quindi ripensato e ridiscusso. Nasce così la riflessione sulle classi capovolte dove i momenti cardine della vita di ogni studente vengono invertiti e rivoluzionati.

Sono le flipped clasroom, quelle in cui si assiste alle lezioni da casa, e i compiti si fanno a scuola, sotto la guida dell’insegnante, dopo un confronto con i compagni. Un nuovo esperimento didattico che sembra essere decisamente vicino alla forma-mentis dei nativi digitali.

Nel pomeriggio gli alunni, collegandosi alla pagine del docente o a una piattaforma dedicata, seguono la lezione attraverso video tutorial in differita o webinar dal vivo, con possibilità infinite di interazione.

Il giorno dopo, in classe, mettono in pratica le nozioni imparate, facendo i compiti, lavorando in gruppo o svolgendo attività laboratoriali.

Secondo gli ideatori del modello, le classi capovolte avrebbero numerosi vantaggi soprattutto nello sviluppo del rapporto tra docente e alunno. Gli insegnanti, infatti, una volta lasciata la cattedra alle loro spalle saranno liberi di girare tra i banchi, seguendo i singoli studenti, ognuno con i propri limiti e caratteristiche di apprendimento.

Si parla inoltre di una scuola più pratica, che sfrutta i linguaggi e gli strumenti tecnologici con cui gli studenti si confrontano ogni giorno, permettendo loro di essere maggiormente coinvolti.

Attualmente in Italia sono stati portati a termine numerosi progetti di classi capovolte, dalle elementari alle università, e i risultati sono entusiasmanti per studenti e docenti.

Che le classi capovolte siano la scuola del futuro?

Serena De Domenico.

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