Nuove opportunità per gli universitari che desiderano partire con il progetto Erasmus.  Per il prossimo triennio, infatti, i fondi messi a disposizione delle università italiane per sostenere la mobilità internazionale degli studenti sono decisamente più corposi! Uno stanziamento quasi quintuplicato rispetto ai 33 milioni previsti per il triennio 2011-2013, grazie al quale il Miur punta ad aumentare del 10% il numero degli studenti che potranno sperimentare un’esperienza di studio all’estero, trascorrendo parte dell’anno accademico in un’università straniera.

I 51 milioni di euro l’anno stanziati per le borse Erasmus provengono dal Fondo Giovani e sono destinati alle università statali e non statali e assegnati in base a diversi criteri, tra i quali il numero di studenti e laureati e il numero di crediti conseguiti dagli iscritti all’estero. I fondi possono essere impiegati anche per lo stanziamento di progetti di mobilità internazionale post laurea, legati ad attività di ricerca e dottorato.

Grazie allo stesso fondo si arricchisce la quota di risorse assegnate alla promozione delle iscrizioni nei corsi di laurea a carattere scientifico e quella per la realizzazione del Piano Lauree Scientifiche. Più nello specifico, ha precisato il Ministro Giannini, nel triennio 2014-2016 restano confermati i 9,6 milioni per il tutorato. Mentre il budget destinato alla promozione delle iscrizioni nei corsi di laurea a carattere scientifico e quella per la realizzazione del Piano lauree scientifiche sale in ambedue i casi dai 2 milioni del 2013 ai 3 milioni del 2014.

Dati alla mano, ci sembra interessante mettere in evidenza la strada che il MIUR sembra voler intraprendere con la messa in campo di nuovi e più ricchi fondi,  ponendo il focus su un’offerta formativa che si propone di diffondere e valorizzare la cultura scientifica e la ricerca e promuovere una formazione necessariamente internazionale, così come richiesto dal mercato del lavoro attuale.

A tal proposito la Giannini ha dichiarato “La nascita dell’Erasmus ha segnato la terza rivoluzione europea, una nuova stagione caratterizzata dalla mobilità e dalla circolazione di uomini e di donne. È doveroso incentivare questo tipo di esperienza se vogliamo garantire un curriculum di studi che risponda sempre di più alle aspettative del mondo del lavoro”.

Serena De Domenico

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