“Spegni quel computer e vai a fare i compiti”. Il rimprovero storico che da qualche decennio i genitori hanno rivolti ai loro figli, sempre troppo impegnati a giocare con il pc, piuttosto che portare a termine i loro impegni scolastici, oggi appare quanto mai anacronistico. Fuori luogo e fuori tempo quindi, perché oggi non solo i ragazzi usano molto di più gli smartphone e i tablet rispetto al pc, ma soprattutto perché gli adolescenti del 2015 davanti al pc fanno proprio i compiti.

Internet, infatti, sembra essere diventato negli ultimi anni un vero e proprio strumento indispensabile per lo studio. È in rete che gli studenti delle scuole medie e superiori hanno accesso a risorse gratuite di ogni tipo e su ogni argomento a cui accedere anche gratuitamente.

La percentuale dei ragazzi che quotidianamente accede al web per lo studio è infatti più che triplicata passando dal 10% nel 2010 al 34% nel 2014. Un adolescente italiano su 4 utilizza quotidianamente internet per svolgere i compiti, come fonte per approfondire gli argomenti più ostici, come luogo di confronto con i compagni di classe o con studenti sparsi in tutta Italia, o ancora per chiedere aiuto, offrirne, o apprendere nuovi metodi di studio.
I dati sono emersi grazi alla recente ricerca Net Children Go Mobile, finanziata dal Safer Internet Programme della Commissione Europea e pubblicata dall’OssCom dell’Università Cattolica, che ha studiato l’utilizzo di internet e dei social network tra i giovani e giovanissimi dai 9 ai 16 anni. Lo studio ha rilevato inoltre che la percentuale dei giovani tra i 9 e i 12 anni che possiede uno smartphone e che svolge i compiti online è il 27%, percentuale che quasi raddoppia in relazione agli studenti delle scuole secondarie superiori (13-16 anni) che utilizzano la rete per svolgere i compiti, poiché raggiunge il 43%.
Interessante è il focus emerso sull’utilizzo degli smartphone a scuola. Non esiste una normativa nazionale che ne regolarizzi l’uso, tuttavia la maggior parte delle scuole per regolamento viete l’utilizzo degli smartphone durante l’attività didattica. Tuttavia solo un ragazzo su quattro afferma di usare internet a scuola almeno una volta alla settimana, dato che sembra essere smentito dalle movimentate bacheche dei social network degli studenti italiani anche in orario scolastico.
Possiamo quindi dire che per i nativi digitali internet occupa un ruolo centrale anche dal punto di vista didattico. È arrivato il momento per la scuola italiana di prenderne atto, e trovare il modo di valorizzare la nuova risorsa di cui gli studenti sembrano non volerne fare più a meno.
Serena De Domenico.

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