Cari genitori, non avete ancora perdonato ai vostri figli le insufficienze del primo quadrimestre? E voi ragazzi siete ancora in ansia per quel brutto voto che non siete riuscire a recuperare?
Coraggio! È primavera, è il momento di archiviare il passato e pensare al futuro, ovvero al modo migliore per superare i votacci invernali e arrivare alla promozione nel modo più sereno possibile.
Non stiamo dicendo che recuperare tre o quattro insufficienze gravi sia semplice. Ma di certo rimboccarsi le maniche e creare un clima più sereno in famiglia non può che essere un’utile strategia pro-promozione. È importante che tanto i genitori quanto i figli riescano a capire che un voto non va scambiato per un giudizio. Piuttosto deve essere letto come un cartello stradale che “ti dice se hai preso la direzione giusta oppure no”, spiega Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia generale alla Bicocca di Milano.
Se è vero quindi che i genitori devono comprendere le ragioni alla base di un brutto voto, è altrettanto vero che gli studenti devono metterci impegno e costanza per fare del loro meglio. E ciò con buona probabilità indica la necessità di separarsi dal proprio smartphone, tablet o pc durante le ore di studio. Non sapete resistere alla tentazione di dare un’occhiata alla vostra bacheca di Facebook? Lasciate che i vostri genitori “sequestrino” il vostro device per qualche ora.
Pensate che le ripetizioni possano esservi utili per migliorare le vostre performance in quella materia che proprio non vi piace? Prima di spendere cifre stellari in ripetizioni, perché non provare a studiare con un compagno che va meglio di voi in quella materia? È un modo per socializzare e imparare dai più bravi. Ai genitori spetta capire se questo tipo di aiuto può essere davvero utile al proprio figlio.
A proposito di matematica, è bene che i genitori prendano atto del quadro generale, così da non far pesare ai propri figli la propria insufficienza. Secondo i dati del MIUR, quasi uno studente su 5 risulta insufficiente a giugno, con punte del 27 per cento nei tecnici e nei professionali. Ma poi, di anno in anno, migliorano significativamente. “È normale che nel passaggio al liceo i ragazzi siano inizialmente disorientati. Non bisogna scoraggiarsi, perché le lacune si recuperano. Ma nemmeno avere fretta. La matematica richiede tempi lunghi. Ci vuole tempo per riorganizzare le conoscenze spezzettate delle medie in una competenza organica”.
Mamme e papà, che ne dite di fare squadra con questi ragazzi volenterosi?
Serena De Domenico.

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