_antoniobernardo
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Essendo arrivato alla conclusione che la così detta "partial analysis" non poteva fornire basi sufficientemente ampie per comprendere la struttura e il funzionamento dei sistemi economici, nel 1931 mi sono impegnato a formulare una teoria generale dell'equilibrio economico che fosse utilizzabile praticamente. Nel 1932 ho ricevuto dei fondi di ricerca per l'approntamento della prima tabella input-output dell'economia americana (anni 1919 e 1929).

Ho iniziato ad utilizzare le calcolatrici meccaniche nel 1935 e nel 1943 Mark1 (il primo grande calcolatore elettromeccanico)...

In anni recenti ho focalizzato la mia attenzione sull'analisi del degrado ambientale e della crescita economica, mantenendo al contempo interesse per problemi più ampi relativi al metodo scientifico, e a temi di vasta portata che riguardano le politiche sociali ed economiche, e la gestione del cambiamento sia esso incrementale o radicale. Wasssily Leontief (1905 - 1999).

Leontief, nato a Monaco di Baviera, di origine russa e naturalizzato statunitense, insegnò ad Harvard dal 1931 e vinse il Nobel per l'economia nel 1973 per l'ideazione del sistema input-output, un'efficace applicazione della matematica all'economia ed uno dei più raffinati strumenti di previsione di cui un pianificatore possa servirsi. Il metodo, che si basa sull'utilizzazione di un numero enorme di dati e di statistiche, consiste nel suddividere un sistema economico in settori e nel mettere in evidenza ciò che ogni settore prende dagli altri (input) e ciò che fornisce a ogni altro (output).

leontief-tabella.pngL'analisi input-output è divenuta oggi uno strumento essenziale per la programmazione economica. Leontief costruisce una matrice, o tabella a doppia entrata (vedi un caso semplificato in figura), che riassume tutte le transazioni di beni o di servizi avvenute nel sistema in un certo periodo, e fornisce quindi una immagine analitica di quel sistema (in genere un'economia nazionale, ma può anche essere una regione o un distretto) in un certo momento e ad un certo grado di sviluppo tecnologico. Questa immagine è caratterizzata dalle relazioni di scambio fra settore e settore, che variano al variare della produzione di ogni singolo settore: lo studio di queste variazioni consente di fare previsioni molto accurate sugli effetti della introduzione di nuove tecnologiche, della fondazione di nuove industrie, ed in genere della strategia economica che si vuole applicare.

Pier Giorgio Perotto (Il Darwinismo Manageriale: il nuovo principe e la strategia dell'innovazione, Il Sole 24 Ore, Milano 1988) ha pensato di estendere questo strumento anche alle organizzazioni aziendali auspicando un maggior interscambio tra gli strumenti degli economisti (in generale si potrebbe dire dei filosofi, dei matematici e dei logici) e quelli di chi opera in azienda. leontief.pngLa sua impostazione prevede di rappresentare sulle righe e colonne della matrice i principali enti (funzioni, divisioni, uffici o altro) dell'organizzazione, sulle celle d'incrocio l'entità degli scambi tra chi 'acquista' e chi 'vende'; sulla colonna finale il venduto all'esterno e, sulla riga finali ricavi, costi e profitti attribuibili a ciascun ente interno.

Questa visione è utile per sviluppare il concetto del cliente interno e del servizio che ciascun ente è tenuto a fornire agli altri enti e alla organizzazione nel suo complesso. Inoltre, come esemplifica Perotto, lo strumento può essere utile per valutare: la creazione di nuove funzioni (Es. direzione del sistema informativo), la convenienza di vendere i prodotti/servizi di un ente anche all'esterno, la validità di una struttura divisionale, l'opportunità di scorpori o fusioni societarie.

I paradossi sono problemi particolari che spesso aiutano il progresso della conoscenza. Secondo una diffusa teoria economica, che è anche in accordo con il buon senso, ogni paese tende a specializzarsi nella produzione e nell'esportazione di quei prodotti che incorporano una percentuale superiore del fattore della produzione (terra, lavoro, capitali) di cui essi dispongono in quantità maggiore.

Dal test empirico effettuato da Leontief sulla base della matrice intersettoriale dell'economia statunitense dell'anno 1947 risultò, invece, che gli Stati Uniti (che in teoria avrebbero dovuto esportare prodotti ad alto contenuto di capitale e basso contenuto di lavoro) importavano prodotti che incorporavano una più elevata quantità di capitale ed esportavano beni ad elevata intensità di lavoro.

Il paradosso di Leontief è spiegabile sulla base di due principali motivi:

1) Leontief considerava solo due fattori della produzioni e trascurava il fattore terra (suolo, foreste, sottosuolo, minerali) che richiedeva grandi capitali e che gli USA importavano abbondantemente.

2) Trascurava pure il capitale intellettuale e la ricerca e sviluppo che avrebbero accentuato il carattere capital-intensive delle esportazioni USA.

Negli ultimi 20 anni l'analisi import-export degli USA, corretta per i motivi sopra riportati, ha evidenziato una netta prevalenza dei prodotti capital-intensive nelle esportazioni e di prodotti labour-intensive nelle importazioni.

Concludo ponendo un problema che tenta di essere un esempio di "matematica utile, ma anche semplice": Quali sono le equazioni di equilibrio per la semplice (solo tre settori) economia descritta dalla matrice input-output riportata in figura? Quale è la soluzione di equilibrio tra i settori di questa economia? Si può trovare la soluzione con l'aiuto del foglio elettronico? Se si in che modo?