_antoniobernardo
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"Volendo risolvere qualche problema si deve fin da principio considerarlo come già risolto, e assegnare una lettera ad ogni linea che si ritiene necessaria per costruirlo, sia a quelle che non sono note, sia alle altre. Poi senza far nessuna differenza tra quelle note e le incognite, bisogna svolgere il problema seguendo quell'ordine che più naturalmente di ogni altro mostra in qual modo le rette dipendono mutuamente le une dalle altre, fino a che non si sia riusciti a trovare il procedimento per esprimere una stessa quantità in due modi, fino cioè a che non si sia pervenuti a ciò che si chiama Equazione".

René Descartes (1596-1650). La Geométrie.

Regulae ad directionem ingenii (i quattro precetti logici): "Il primo era di non accogliere mai nulla per vero, che non conoscessi in modo evidente esser tale, cioè di evitare accuratamente la precipitazione e la prevenzione; e di non comprendere mai nei miei giudizi se non quello che si presentasse così chiaramente e distintamente alla mia mente, da non lasciarmi possibilità di dubbio. Il secondo di dividere ciascuna delle difficoltà da esaminare in tutte le parti in cui fosse possibile e di cui ci fosse bisogno per meglio risolverle. Il terzo di condurre con ordine i miei pensieri, cominciando dagli oggetti più semplici e più facili a conoscere, per salire a poco a poco, come per gradi, sino alla conoscenza dei più composti e supponendo che ci sia pure un ordine tra quelli che non si precedono naturalmente l'un l'altro. E l'ultimo, di far dovunque delle enumerazioni così complete e delle rassegne così generali da non omettere nulla..." Discorsi sul metodo; per pilotare bene la propria ragione e ricercare la verità nelle scienze.

Probabilmente, dopo Aristotele, è Cartesio il filosofo a cui tutti coloro che si sono occupati di problem solving hanno fatto riferimento più o meno consapevolmente. Il fondamento della filosofia di Cartesio è il metodo del dubbio: egli esamina attentamente tutte le convinzioni che possiede cercando le ragioni per dubitare di ciascuna di esse. Una volta spintosi più in la possibile con tale procedura, qualsiasi convinzione rimasta sarà quella immune dal dubbio.

Oggi la scienza si spinge ancora oltre su questo cammino ritenendo che nessuna proposizione o teoria possa essere definitivamente immune dal dubbio: modelli e teorie potranno essere corroborate da nuove esperienze, ma potranno anche essere falsificate. Da qui l'inevitabile provvisorietà degli asserti scientifici.

cartesio1.pngDopo il dubbio sistematico la seconda regola è quella di scomporre ogni problema in sottoproblemi più semplici. cartesio.jpgQuesto principio di modularità che procede per scomposizione gerarchica è fondamentale in ogni tipo di organizzazione basti citare: gli organigrammi societari, la distinta base nelle aziende di produzione di serie, i diagrammi causa effetto nel controllo della qualità, le strutture di disaggregazione dei costi, la work breakdown structure nelle aziende operanti per progetto, le strutture di descrizione dei rischi.

Cominciare dalle situazioni più semplici è un metodo fondamentale per portare al successo i progetti di cambiamento incrementale. Con il cambiamento radicale si vuole affrontare tutto è subito, ma il rischio di rigetto da parte dell'organizzazione è forte. Con il cambiamento incrementale si usa spesso la tecnica del prototipo per garantire, velocemente dei successi iniziali dopo i quali è più facile traghettare l'intera organizzazione verso il nuovo.

La quarta ed ultima regola suggerita da Cartesio nei Discorsi sul metodo sembra la regola fondamentale di riferimento della cultura pragmatica anglo americana: fare sempre per ogni situazione problematica complessa delle check list, cioè dei controlli da effettuare prima di attuare le varie linee di azione risolutive.

Il primo pensiero presentato in questa scheda, tratto dalla Geometria, potrebbe essere una guida non solo per chi si occupa di ricerca e sviluppo o per i tecnici professionisti, ma anche per i manager e i quadri generalisti: tracciare grafici ad ascisse ed ordinate o impostare i termini di una equazione è oggi pane quotidiano per dar forma quantitativa a qualunque problema aziendale (marketing, produzione, amministrazione, risorse umane, ecc.).

Le aziende impiantistiche fanno ampio uso del principio di modularità cartesiano suddividendo i progetti in parti via via più piccole e quindi più facilmente gestibili: fasi (ingegneria, approvvigionamenti, costruzione, ecc.); sistemi (struttura, potenza, fluidi, comunicazioni, antincendio, ecc.); pacchetti di lavoro; discipline (elettrica, civile, meccanica, strumentale, ecc.); attività elementari.

Un pacchetto di lavoro, o anche un intero progetto, può essere misurato, pianificato e controllato mediante una serie di grandezze che lo caratterizzano (quantità di lavoro da svolgere, risorse necessarie, durate temporali, avanzamento fisico, costi). La forma letterale permette di rappresentare grandezze note, parametri ed incognite; permette inoltre di scrivere le relazioni tra esse e di rappresentarle con grande naturalezza mediante un sistema di assi cartesiani (vedi ad esempio: R.Chiappi, "Dimensionamento di un pacchetto di lavoro", Ingegneria economica, AICE 2002).