Somma e prodotto delle radici
Consideriamo una generica equazione di secondo grado:
e supponiamo che ammetta soluzioni, cioè che si abbia
Sommiamo le due soluzioni:
Ora calcoliamo il loro prodotto:
Se consideriamo l'equazione di secondo grado generica, e dividiamo ciascun membro dellequazione per a otteniamo:
Notiamo che il secondo coefficiente è uguale all'opposto della somma delle radici, e il terzo uguale al loro prodotto; possiamo generalizzare dicendo che:
in ogni equazione di secondo grado con il primo coefficiente uguale a 1, si ha che la somma delle radici è uguale all'opposto del secondo coefficiente, e che il prodotto delle radici è uguale al terzo coefficiente:
Si può anche scrivere l'equazione come
indicando con s la somma delle radici, e con p il loro prodotto; il trinomio che compare al primo membro viene detto trinomio notevole.
Un trinomio di secondo grado può essere scomposto in fattori, e la scomposizione dipende dal numero di radici che esso ammette; come abbiamo già detto, un'equazione di secondo grado può avere due, una o nessuna soluzione, in base al suo
- se [math] \displaystyle \delta \lt 0[/math]l'equazione risulta impossibile, quindi il trinomio di secondo grado non è scomponibile (è irriducibile);
- se [math] \displaystyle \delta \gt 0[/math], l'equazione ammette due soluzioni distinte, quindi il trinomio di secondo grado è scomponibile; la scomposizioni in fattori del trinomio è la seguente:[math] \displaystyle ax^2 + bx + c = a(x - x_1)(x - x_2) [/math]
- se [math] \displaystyle \delta = 0[/math]sappiamo che l'equazione ammette due soluzioni coincidenti, quindi il trinomio è scomponibile e presenta nella scomposizione il quadrato di un binomio:[math] \displaystyle ax^2 +bx + c = a(x - x_1)(x - x_1) = a(x - x_1)^2 [/math]
Regola di Cartesio
La regola di Cartesio ci permette di determinare i segni delle radici di un'equazione di secondo grado senza risolvere l'equazione, ma semplicemente osservando i segni dei coefficienti.La regola di Cartesio si basa sulla permanenza e sulla variazione del segno dei coefficienti: si ha una permanenza del segno quando due coefficienti consecutivi hanno lo stesso segno, e una variazione quando hanno segno opposto.
Consideriamo ora una generica equazione di secondo grado:
Consideriamo il primo coefficiente, a, positivo: se fosse negativo, infatti, potremmo renderlo positivo moltiplicando entrambi i membri per - 1.
Schematizziamo tutti i casi che possono presentarsi:
Regola di Cartesio
Esaminiamo caso per caso:
- primo caso: [math] \displaystyle a \gt 0, b \gt 0, c \gt 0[/math]: abbiamo che[math] \displaystyle c/a \gt 0[/math], mentre[math] \displaystyle - b/a \lt 0[/math], quindi:[math] \displaystyle x_1 \cdot x_2 \gt 0 \, \, \, \mbox{ e }
\, \, \, x_1 + x_2 \lt 0 [/math]
- secondo caso: [math] \displaystyle a \gt 0, b \lt 0, c \lt 0[/math]: abbiamo che[math] \displaystyle c/a \lt 0[/math], mentre[math] \displaystyle - b/a \gt 0[/math], quindi:[math] \displaystyle x_1 \cdot x_2 \lt 0 \, \, \, \mbox{ e } \, \, \, x_1 + x_2 \gt 0 [/math]
- terzo caso: [math] \displaystyle a \gt 0, b \lt 0, c \gt 0[/math]: abbiamo che[math] \displaystyle c/a \gt 0 [/math], e[math] \displaystyle - b/a \gt 0 [/math], quindi:[math] \displaystyle x_1 \cdot x_2 \gt 0 \, \, \, \mbox{ e } \, \, \, x_1 + x_2 \gt 0 [/math]
- quarto caso: [math] \displaystyle a \gt 0, b \gt 0, c \lt 0[/math]: abbiamo che[math] \displaystyle c/a \lt 0), e (- b/a \lt 0[/math], quindi:[math] \displaystyle x_1 \cdot x_2 \lt 0 \, \, \, \mbox{ e } \, \, \, x_1 + x_2 \lt 0 [/math]
Possiamo riassumere la regola di Cartesio in questo modo:
in ogni equazione di secondo grado, ridotta in forma normale, con il discriminante positivo o nullo, ad ogni variazione dei segni dei coefficienti corrisponde una soluzione positiva, e ad ogni permanenza una soluzione negativa; inoltre, se lequazione ha radici discordi e se la variazione precede la permanenza, la radice maggiore in valore assoluto positiva, mentre se la permanenza precede la variazione essa negativa.