_antoniobernardo
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Filosofo e matematico contrario a qualunque forma di dogmatismo e di ostilità  al progresso, Bertrand Russell nacque a Ravenscroft (Galles) il 18 maggio 1872. Proveniva da una nobile famiglia inglese, ma presto perse entrambi i genitori rimanendo orfano all'età  di tre anni. Fu pertanto educato dai nonni paterni, Lord John Russell, che fu diverse volte Primo Ministro inglese tra il 1846 e 1866, e Lady Russell, ambedue liberali e perfino antimperialisti (Lady Russell era a favore della causa dell'indipendenza irlandese, Lord John Russell aveva appoggiato il risorgimento italiano in chiave anti austriaca).

In questo periodo il giovane Bertrand intraprese degli studi privati, come conveniva ad un giovane nobile in età  vittoriana, e solo in seguito entrò a far parte del Trinity College di Cambridge, dove si perfezionò, grazie al contatto di insegnanti ed amici quali Alfred North Whitehead, McTaggart, G.E.Moore, e dove si occupò in particolar modo gli studi logico-matematici.

Compiuti gli studi, a ventidue anni, passò a lavorare presso la delegazione inglese a Parigi. Qui l'anno dopo si sposò (mentre, com'è risaputo, egli maturò più avanti un'idea negativa del matrimonio, difendendo un'etica dell'amore privo di vincoli).

Poco dopo decise di trasferirsi a Berlino, anche per apprendere direttamente le dottrine socialiste nella loro terra d'origine e ne scaturì un'opera: "La Socialdemocrazia Tedesca" del 1896. L'anno seguente venne stampato lo scritto dal titolo "An Essay on the Foundations of Geometry", nel quale si evidenzia ancora l'influenza dell'idealismo di Bradley. Nel 1900 finì l'opera "Esposizione critica della Filosofia di Leibniz" che testimonia il suo rinnovato interesse per la creazione logica che il pensatore tedesco aveva cercato di presentare.

Nello stesso periodo ebbe modo di incontrare ad un Congresso Internazionale di filosofia di Parigi il matematico Giuseppe Peano e i membri della scuola peaniana (Padoa, Vailati, Pieri, ecc.), il quale aveva compiuto l'assiomatizzazione dell'intera matematica sia attraverso la trasformazione della geometria all'aritmetica, sia attraverso la riduzione della stessa aritmetica ai cinque assiomi basilari, tutti enunciabili grazie ai concetti basilari di "zero", "numero" e "immediatamente successivo". Questo ebbe come conseguenza un vero e proprio ri-orientamento del pensiero filosofico di Russell: l'abbandono dell'idealismo della giovinezza e l'accostamento alle tematiche della logica e dei fondamenti della matematica.

Il suo intenso anticonformismo gli tirò a sé scomuniche e censure da qualunque parte, causandogli, perfino, un periodo di reclusione in carcere: ma ciò non lo indusse mai ad abbandonare le sue convinzioni, mantenendo nei confronti del potere un comportamento rigido, basato sulla critica leale e coraggiosa.

Russell è menzionato nei manuali di filosofia specialmente per l'attività  di matematico e di epistemologo, ma i suoi orizzonti culturali non si esaurirono, solo nell'analisi dei principi della scienza. Il suo percorso di vita può essere suddiviso in tre periodi: Il primo periodo parte dal 1872 fino agli anni della Prima Guerra Mondiale. Questo è il periodo in cui scrisse apprezzabili opere matematiche, come il Saggio sui Fondamenti della Geometria nel1897 o i [url=http://books.google.it/books?id=63ooitcP2osC&printsec=frontcover&dq=inauthor:%22Bertrand+Russell%22&hl=it&ei=yjpmTYKtK9H94AbS26W-CA&sa=X&oi=book_result&ct=book-thumbnail&resnum=4&ved=0CDwQ6wEwAw#v=onepage&q&f=false]Principia Mathematica[/url] del 1913.

Fu questa la fase della carriera accademica, in cui l'amore per il sapere scientifico, per la matematica, per la geometria dominava gli altri interessi. Gli orrori della Grande Guerra determinarono un cambiamento di rotta nella vita di Russell, e un nuovo genere di opere si sarebbe aggiunto al vecchio (non si scordi tra l'altro che nel 1918 fu condannato a sei mesi di carcere per aver scritto sul Tribunal, in difesa di un giovane obiettore di coscienza). Il secondo periodo che prende il via dal 1918 fino agli anni '60 è caratterizzato dall'impegno sociale dando ad una Campagna per il disarmo nucleare, nell'ambito della quale venne scritta, il 9/7/1955, la celebre Dichiarazione Einstein ”“ Russell.

Tra i lavori di maggior rilievo di questo lungo periodo va ricordata: .

Il terzo periodo della sua vita è contraddistinto dall'impegno contro i crimini di guerra e le violazioni dei diritti dell'uomo che condurrà  alla nascita del Tribunale Internazionale Russell per i Crimini di Guerra che nel 1966 dichiarò colpevole (in modo simbolico) il governo statunitense per i crimini commessi nella Guerra del Vietnam. Russell si si rese conto, come del resto anche Frege della possibilità  di ricondurre la formalizzazione della matematica alla logica. Gli effetti della svolta russelliana spuntarono nella sua “”? e in particolar modo nei monumentali tre volumi dei Principia Mathematica redatti in collaborazione con Whitehead.

Ma l'impronta di tale svolta fu evidente in tutte gli scritti successivi di Russell che presentano la sua «filosofia scientifica»: La nostra conoscenza del mondo esterno del 1914; Il metodo scientifico in filosofia, del1914; Introduzione alla filosofia matematica del1919; del 1921; L'analisi della materia del 1927; Panorama scientifico del 1931; Indagine sul significato e la verità  del 1940; Storia della filosofia occidentale del 1945; La conoscenza umana: il suo ambito e i suoi limiti del 1948.

Nel 1921 fece ritorno in Inghilterra, divorziò dalla prima moglie e prese in moglie Dora Black. Nello stesso periodo scrisse “”?. Altre opere di questo periodo sono “L'ABC della relatività ”? del 1925, “Perché non sono cristiano”? de1927), “La conquista della felicità ”? (1930), “La prospettiva scientifica”? (1931), “Religione e scienza”? del 1935. Con la seconda moglie fondò nel 1927 una scuola per analizzare le sue idee educative e scrisse un testo di tipo pedagogico "Sull'educazione specialmente dei bambini piccoli", subito criticato per il suo "permissivismo".

Nel 1935 lasciò la seconda moglie e si unì in matrimonio con Patricia Helen Spence (e dalla quale divorziò nel 1952, sposando Edith Finch). In tale periodo insegnò in diverse università  americane, compreso il City College di New York, dal quale però fu espulso perché le sue idee furono considerate immorali.

In occasione dell'assegnazione dell'incarico proprio al City College ed alle immediate polemiche esplose, lo stesso Albert Einstein assunse posizione sul New York Times del 19 marzo 1940 con tali parole: «Da sempre i grandi spiriti hanno incontrato la violenta ostilità  delle menti mediocri».

Nel 1944 Russell fu finalmente richiamato come professore a Cambridge. Nel 1950 ottenne, incredibilmente, il premio Nobel per la letteratura. L'onorificenza gli fu attribuita per il suo libro sul matrimonio. Nel 1955 diffuse con Albert Einstein il "Manifesto Russel-Einstein" contro la moltiplicazione delle armi atomiche. Dopo la lettera-bomba di Einstein, divulgata il 16 maggio del 1953, Bertrand Russell si schierò sul New York Times con tali parole: «Voi condannereste i martiri cristiani che si rifiutavano di sacrificare all'imperatore? (...) Sono obbligato a supporre che voi condannereste George Washington».

Russell scomparve il 3 febbraio 1970, a seguito di un attacco influenzale.

Bertarnd Russell considera la scienza come uno strumento indispensabile per lo sviluppo dell'umanità  e spera nella diffusione della “mentalità  meccanicistica”?, a suo tempo realizzata da Galilei e da Newton, da cui ricava tre regole indispensabili:

1. Le affermazioni sui fatti si devono fondare sull'analisi, non su autorità  sprovviste di sostegno.

2. Il mondo inanimato è un sistema concluso, in cui qualunque cambiamento è conforme alle regole della natura.

3. La terra non è il centro dell'universo e forse l'individuo non è il suo fine.

Questi semplici assiomi spingono Russell a rigettare il principio d'autorità  e la concezione antropomorfica e antropocentrica del mondo. La parte più importante delle sue meditazioni concerne, tuttavia, l'analisi delle reazioni che intercorrono fra l'investigazione scientifica e la comunità  sociale. Infatti, pur ripetendo il compito che la scienza e la tecnica hanno per rendere migliore l'esistenza dell'uomo, egli ne teme un utilizzo contorto, che metta a rischio l'indipendenza o la salvezza dell'umanità .

Ha sempre supportato la fusione fra filosofia e scienza. Infatti, fin dagli anni '60 dichiarò che la sua concezione del mondo si fondava su quattro scienze differenti tra loro: fisica, fisiologia, psicologia e logica matematica. Il più grande apporto di Bertrand Russell al pensiero contemporaneo è rappresentato proprio dalla logica, così come i suoi due scritti maggiori "I principi della matematica”? è considerato uno classico della filosofia, meritevole di essere collocato sullo stesso piano dei capolavori della filosofia dell'antichità . Il lavoro portato avanti dal filosofo gallese è di portata colossale, proponendosi di fare vedere come l'intera matematica si basi sulla logica simbolica, nel tentativo di scoprire i principi della logica simbolica stessa. Il suo pensiero risentì in un primo momento dell'influenza dell'idealismo di Bradley, poi ebbe un'improvvisa svolta dopo la partecipazione al congresso internazionale di filosofia del 1900 dove incontrò il grande matematico e logico italiano Giuseppe Peano. Di qui il transito di Russell al realismo (orientamento sostenuto a quell'epoca anche da Moore), che permea i Principi della matematica. Tuttavia il suo platonismo dell'inizio, secondo cui ogni termine significante denota qualche cosa che fa parte del mondo reale, verrà  messo da parte per far posto ad una visione più prossima al nominalismo che presume un'ontologia più economica. Nel suo primo scritto squisitamente filosofico diffuso nel 1912 dal titolo I problemi della filosofia Russell pensa la scienza, in particolare la fisica come il modello della conoscenza certa, a cui si oppone la conoscenza astratta e incoerente del senso comune.

La filosofia deve prendere il via dal senso comune, elaborando i risultati ottenuti dalla scienza per sottrarsi alle trappole dello scetticismo e del solipsismo, cioè la dottrina che pensa l'io del soggetto l'unica realtà  possibile. In questo processo di interpretazione il pensatore gallese indica dei postulati (l'induzione, la causalità , l'esistenza del mondo esterno e delle menti altrui, l'affidabilità  della memoria ecc.) che sono indirettamente accolti sia dalla scienza sia dal senso comune, ma di cui è non è possibile una dimostrazione filosofica certa.

Anche in ontologia il problema di Russell è di mettere in comunicazione gli oggetti del senso comune con quelli della fisica. Una prima risposta è quella dell'atomismo logico per il quale il mondo è composto da fatti atomici, fatti cioè rappresentati in una proposizione atomica che non è del tutto frazionabile. Attraverso le regole della logica si congiungono proposizioni atomiche conseguendo proposizioni complesse che riflettono le strutture articolate della realtà . I fatti atomici sono formati da una sostanza neutrale primitiva, né spirituale, né materiale, che è alla base sia della psicologia, sia della fisica.