_antoniobernardo
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Il libro Gli scacchi di Luca Pacioli ha lo scopo di celebrare Fra' Luca Pacioli, nato a Sansepolcro (Arezzo), nel 1445, conosciuto come eclettico matematico dell'epoca rinascimentale, codificatore, nei bilanci, dell'uso della partita doppia; Pacioli voleva insegnare e illustrare ai contemporanei il gioco degli scacchi, scrivendo un trattato di cui si era persa ogni traccia per cinquecento anni, il De ludo scachorum. Gorilla.it
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Recentemente il trattato è stato riconosciuto a Gorizia, conservato presso l'Archivio di Stato: Aboca Museum Edizioni sta preparando un fedele e pregiato facsimile.
Il libro Gli scacchi di Luca Pacioli è anche un commentario nel quale illustri esperti nel campo della paleografia, della linguistica e ovviamente degli scacchi, certificano non solo la paternità pacioliana del trattato, ma anche la vasta preparazione scacchistica e matematica dell'autore. Dei 114 partiti presentati dal Pacioli nel De ludo Scachorum alla fine del Quattrocento, 87 sono giocati alla vecchia maniera e 27 con le nuove regole "a la rabiosa", ancora oggi immutate. Questo testo, di estremo intersse per tutti gli appassionati di scacchi, di storia rinascimentale e di matematica, dimostra che questo gioco si presta a fondere la logica e l'istinto, rendendo relative perfino rigide regole numeriche e statistiche. Nel libro troviamo interessanti riferimenti alle conoscenze del frate di Sansepolcro, come il suo maestro Piero della Francesca, il suo compagno di viaggi e di corte Leonardo da Vinci, la splendida mecenate Isabella d'Este, alla quale il De ludo è dedicato. scacchi-pacioli-r.jpgSulla scacchiera, si può solo dire che rimane ancorata nella forma e forse nelle dimensioni a quelle dei proto-giochi delle civiltà egizio-indo-arabe, da cui possono essere derivati alcune misure "naturali" o pitagoriche. Ad esempio, ogni casella curiosamente ha il lato di 55 mm, numero che appartiene alla serie numerica di Fibonacci, così come il numero 8, che è alla base della struttura della stessa scacchiera. Inoltre, il totale delle caselle corrisponde al quadrato dell'8 (8*8 = 64), che dai pitagorici era considerato il numero della sapienza creativa del mondo. Senza considerare, poi, che l'8 include tutti i numeri simbolici inferiori. Ad un esperto di Fibonacci, di Euclide, di Archimede e dell'ordine naturale quale era il Pacioli, non potevano sfuggire i collegamenti simbolico-armonici con la scacchiera. Certo Pacioli non poteva prevedere che il suo interesse per un gioco, all'epoca interessante per trasmettere il sapere, fosse attuale ed oggetto di speculazioni scientifiche perfino nel terzo millennio. Con questa prestigiosa pubblicazione il Centro Studi Aboca Museum ha allargato i propri interessi, occupandosi dello studio di attività artistiche e scientifiche degli antichi concittadini di Borgo San Sepolcro e, in particolare, dei due vicini di casa Piero della Francesca e Luca Pacioli.

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