_antoniobernardo
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Il libro in oggetto è il primo della collana "Percorsi", dedicata alla divulgazione scientifica, della Casa Editrice Monte Università Parma Editore. Gli autori sono tre docenti universitari di Algebra e Geometria: Celestina Cotti, Giovanni Ferrero e Fiorenza Morini, autori anche di numerose pubblicazioni scientifiche.

Cominciamo dal titolo: "Serendipity", il cui significato ci viene spiegato, con dovizia di particolari, dal prof. Claudio Bartocci, nell'interessante prefazione.

«Il concetto di serendipity […] si rivela particolarmente appropriato a descrivere quell'imponderabile fattore di "caso e sagacia" che è caratteristico del processo di scoperta scientifica […] Gli esempi a questo riguardo certamente non fanno difetto: la scoperta dei raggi X da parte di Röntgen o quella della radioattività da parte di Becquerel sono entrambe "serendipitous", cioè dovute ad avvenimenti accidentali e ad osservazioni fortuite, così come il rilevamento dell'inaspettato "potere selettivo dei neutroni lenti" che vale a Fermi il premio Nobel per la Fisica nel 1938 o l'individuazione della "penicillina" a opera di Fleming.»

E il nostro protagonista, il docente universitario FU, ci dà numerosi esempi di serendipità, a dimostrazione del fatto che anche in matematica le scoperte avvengono non solo grazie al talento e all'abilità, ma anche per caso e il caso si esprime a volte attraverso gli incontri di ogni giorno, gli stessi incontri che caratterizzano l'anno accademico oggetto di questo romanzo. Gli argomenti trattati sono di facile lettura, proprio perché si tratta delle spiegazioni che FU dà ai non matematici che incontra: si comincia con il pranzo con un gruppo di idraulici, durante il quale il protagonista demolisce alcuni luoghi comuni sui matematici e descrive il proprio lavoro. Si prosegue con le spiegazioni a Carola, studentessa liceale e a Irina, docente di storia, ma le occasioni non mancano nemmeno quando FU incontra i colleghi di altre discipline, forse proprio perché la matematica permea la nostra quotidianità: i parametri medici possono essere interpretati matematicamente per ottenerne una prognosi e l'elenco delle partite di un torneo di doppio misto di tennis corrispondono alla compilazione di un quadrato latino.

Il libro offre l'opportunità di una lettura a due diversi livelli: lo si può leggere come un romanzo, ignorando le note a piè pagina - ce ne sono una cinquantina per ogni capitolo - oppure si può approfittare degli approfondimenti matematici che gli autori offrono nelle note. cotti-serendipity.pngNel secondo caso, la lettura è più impegnativa e si corre il rischio di perdere il filo del discorso per seguire le note, ma ne vale certamente la pena. Gli autori hanno proprio la speranza di "avvicinare il lettore all'idea attuale di Matematica", facendo dimenticare le immagini spesso esagerate che vengono date dei matematici, così, per essere il più possibile comprensibili, hanno spesso rinunciato alla precisione, evidenziando tali scelte con l'uso del corsivo, mentre il grassetto segnala le frasi più importanti, quelle che, con il loro carattere generale, ci descrivono la matematica, ad esempio: "si può imparare la matematica soltanto facendo matematica".

Gli autori descrivono in modo esauriente il ragionamento matematico e la nascita di una scoperta: FU è impegnato con lo studio del lavoro di un collega australiano e ha la sensazione che, a partire da questo, potrebbe costruire interessanti approfondimenti, "era più che altro guidato da una sensazione di simmetria e bellezza delle strutture". Per un lungo periodo "anche mentre svolgeva i soliti compiti, il suo cervello continuava a inventare strategie per elaborare le strutture che stava ricercando" e così, una notte, decide di mettersi all'opera e, procedendo nei calcoli, perde la nozione del tempo, con il risultato che arriva in ritardo alla lezione del mattino dopo. Lo stesso FU riconosce che la buona idea della notte è forse conseguenza del distacco forzato impostogli da Irina, con l'invito per una breve vacanza: ricorda un po' l'omnibus di Poincaré, "Nel momento in cui mettevo piede sul predellino, mi venne in mente, senza che nulla nei miei pensieri precedenti sembrava avermi preparato…".

Daniela Molinari