_antoniobernardo
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Charles Percy Snow, in un testo del 1959 intitolato Le due culture, evidenziava il problema dell'incomunicabilit esistente tra mondo scientifico e mondo umanistico. Sicuramente esiste tra questi due ambiti una vera e propria spaccatura che segna una netta demarcazione delle precipue zone d'influenza. La scarsa compenetrazione delle rispettive esperienze e il problema di comunicazione e di scambio dei contenuti assegnano a ciascuno dei due saperi un ben preciso ruolo: dalla ricerca scientifica ci si aspetta un contributo nello sviluppo economico-sociale di una comunit, mentre alla cultura umanistica spettano le scelte di carattere politico ed etico.

Secondo Snow, in entrambi gli ambiti, sarebbe invece auspicabile l'integrazione delle due culture per puntare a un reciproco arricchimento e a quella profondit di visione che altrimenti risulterebbe impossibile raggiungere.

Nei pochi casi in cui questi due mondi sembrano incontrarsi, la reazione che scaturisce senza dubbio di perplessit, quasi di sospetto.

Abbiamo visto nell'articolo "Spinoza e i teoremi sull'Etica" che non affatto naturale parlare di etica usando il linguaggio e l'approccio tipici della geometria euclidea.
Sembra improponibile trattare l'animo umano con lo stesso atteggiamento che si userebbe dinanzi a un qualunque sistema fisico. complicato accettare l'idea che "lEtica spinoziana il tentativo pienamente consapevole di trattare con metodo geometrico, e cio di razionalizzare le passioni e la vita morale, di sottoporle ad una considerazione scientifica altrettanto oggettiva e serena di quella che concerne il movimento, i numeri, i corpi".

E che dire del tentativo di accostare la spiritualit alla meccanica quantistica? Fritjof Capra, proponendo la sua interessante chiave di lettura, ha senz'altro innescato un certo disorientamento.

L'articolo "Quando la fisica occidentale incontra la spiritualit orientale" tentava di mettere in evidenza come dal libro di Capra emergesse una fortissima analogia tra la fisica moderna e il misticismo orientale. La caratteristica fondamentale che sta alla base delle filosofie mistiche orientali la consapevolezza dellunit e della mutua interrelazione di tutte le cose e di tutti gli eventi, la constatazione che tutti i fenomeni del mondo sono manifestazioni di una fondamentale unicit.

In maniera sorprendente, lunicit delluniverso rappresenta anche la rivoluzionaria conclusione alla quale pervenuta la fisica moderna. Studiando i vari modelli della fisica subatomica si scopre che essi esprimono ripetutamente, in modi diversi, la stessa intuizione: i costituenti della materia e i fenomeni fondamentali ai quali essi prendono parte sono tutti in rapporto reciproco, interconnessi e interdipendenti; non possono essere compresi come entit isolate, ma solo come parti integrate del tutto.

Il giusto epilogo di queste riflessioni non pu che provenire dal pi ardito tentativo di avvicinare le due culture, cio la dimostrazione dell'esistenza di Dio attraverso la matematica.

La prova ontologica, il tentativo di arrivare al trascendente attraverso gli strumenti logici dell'immanente, rappresenta uno sforzo le cui radici vanno ricercate nella tradizione inaugurata da Anselmo d'Aosta e rinnovata, nel corso degli anni, da Cartesio, dallo stesso Spinoza, da Leibniz e infine da Kurt Godel.

Si sar pure trattato di un interesse esclusivamente formale e fine a se stesso, come Godel aveva palesemente dichiarato, ma il semplice fatto di volersi cimentare manifesta la volont di offrire lo strumento pi acuminato a disposizione degli uomini, la logica, al lavorio di ricerca mosso dai bisogni fondamentali dell'anima.

Domenico Signorelli