_antoniobernardo
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Esplorare il mondo submicroscopico significa convincersi sempre pi del fatto che il mondo un insieme di componenti inseparabili, interagenti e in moto continuo, e che luomo parte integrante di questo sistema. Con queste parole, Fritjof Capra, nel suo libro Il Tao della fisica, inizia un lavoro di ricerca col quale si prefigge di far emergere le notevoli analogie tra la fisica occidentale e la spiritualit orientale.

La mente delluomo ha a disposizione due vie per raggiungere la conoscenza, una via razionale e una via intuitiva.

La prima associata alla scienza, la seconda associata alla religione. In Occidente ha sempre prevalso il razionalismo come strumento di indagine, mentre in Oriente vi stato un atteggiamento opposto.

Secondo Capra, lapproccio rigorosamente razionale della scienza occidentale porta con s unintrinseca difficolt di comprensione della realt e di conseguenza anche di comunicazione e divulgazione dei risultati raggiunti. Perci, pur riconoscendo al metodo razionale il ruolo pi importante nel processo di ricerca della conoscenza, ne evidenzia tuttavia i limiti sostenendo che, senza lintuito, le conoscenze razionali rimarrebbero soltanto un insieme di dati che difficilmente troverebbe una coerente giustificazione. In questo lavoro affiorano dunque le affinit tra modalit occidentale di ricerca della conoscenza e modalit orientale di ricerca interiore, entrambe basate sullesperienza.

La caratteristica fondamentale che sta alla base delle filosofie mistiche orientali la consapevolezza dellunit e della mutua interrelazione di tutte le cose e di tutti gli eventi, la constatazione che tutti i fenomeni del mondo sono manifestazioni di una fondamentale unicit.

In maniera sorprendente, lunicit delluniverso rappresenta anche la rivoluzionaria conclusione alla quale pervenuta la fisica moderna. Studiando i vari modelli della fisica subatomica vedremo che essi esprimono ripetutamente, in modi diversi, la stessa intuizione: i costituenti della materia e i fenomeni fondamentali ai quali essi prendono parte sono tutti in rapporto reciproco, interconnessi e interdipendenti; non possono essere compresi come entit isolate, ma solo come parti integrate del tutto.

Che il solo approccio razionale non fosse sufficiente per comprendere a fondo la fisica moderna, era stato pi volte messo in evidenza dai suoi stessi padri fondatori che, in pi occasioni, avevano denunciato carenze nei metodi dindagine, carenze nella giustificazione logica e carenze nel linguaggio.

Insomma, per quanto la meccanica quantistica poggi su una soddisfacente trattazione matematica che le ha permesso di essere universalmente accettata, linterpretazione verbale molto meno convincente e ancor meno lo la possibilit di divulgazione e diffusione.

E di grande effetto la somiglianza che si pu ravvisare tra alcuni scritti dei grandi fisici dei primi del novecento e alcuni estratti di testi sacri orientali. Mentre da un lato Niels Bohr spiega che: le particelle materiali isolate sono astrazioni, poich le loro propriet sono definibili ed osservabili solo mediante la loro interazione con altri sistemi, dallaltro lato i mistici orientali affermano che: le cose derivano il loro essere e la loro natura dalla mutua dipendenza e non sono nulla di per se stesse.

Gli sconvolgenti paradossi che nacquero con la fisica quantistica, fecero vacillare i rigidi schemi che la logica occidentale aveva da sempre usato come faro illuminante e arbitro di discernimento. La realt atomica sgretola ogni possibilit di certezza e fonde gli opposti in un limbo nel quale lessere e il non-essere possonocoesistere simultaneamente. Robert Oppenheimer spiegava tutto questo, con le seguenti parole: alla domanda se la posizione dellelettrone resti sempre la stessa, dobbiamo rispondere no; alla domanda se la posizione dellelettrone cambi col passare del tempo, dobbiamo rispondere no; alla domanda se esso sia fermo, dobbiamo rispondere no; alla domanda se esso sia in movimento, dobbiamo rispondere no.

Le stesse considerazioni le troviamo nellapproccio mistico orientale che, da sempre, stato improntato al rifiuto delle rigorose contrapposizioni che portano a rappresentare la realt come un continuo avvicendarsi di opposti. Nelle Upanisad, i testi religiosi e filosofici indiani, si dice: Costui si muove, Costui non si muove; Costui lontano, Costui vicino; Costui allinterno di questo Tutto, Costui anche allesterno di questo Tutto.

Dinanzi ad una realt che non ha pi contorni netti e che non pu essere inquadrata in paradigmi fissi, la mente non ha altra soluzione che continuare a muoversi e a cambiare punto di vista. Questo ci che hanno dovuto fare i fisici nel momento in cui hanno accettato, ad esempio, il dualismo onda-particella; questo ci che fanno i mistici orientali per interpretare una realt che si trova al di l degli opposti.

Il Lama Govinda afferma che: il modo orientale di pensare consiste soprattutto nel girare intorno alloggetto della contemplazioneunimpressione sfaccettata, cio pluridimensionale che si forma dalla sovrapposizione di singole impressioni ottenute da punti di vista differenti.

Niels Bohr aveva ben chiaro il legame tra il pensiero orientale e la sua interpretazione quantistica, a tal punto che, quando la Danimarca gli assegn un titolo nobiliare come riconoscimento dei suoi grandi meriti e gli fu chiesto di scegliere uno stemma, la sua scelta cadde sullemblema cinese del Tai Chi che rappresenta la complementarit degli opposti yin e yang. A tale stemma, Bohr fece aggiungere il motto Contraria sunt complementa, riconoscendo cos una profonda armonia tra lantica saggezza orientale e la scienza occidentale moderna.