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L’organo più complesso dell’essere umano è indubbiamente il cervello. Nel XXI secolo l’uomo si è impegnato a svolgere svariate ricerche su di esso per comprenderlo meglio e fare progressi in questo campo. Maurizio Molinari, nell’articolo Obama, 100 milioni di dollari per mappare il cervello, afferma che il Presidente americano ha illustrato alla Casa Bianca un progetto chiamato “Brain”. Questo progetto punta a rivoluzionare la comprensione del cervello umano.
Tale ricerca, inoltre, punta anche ad aiutare i ricercatori a trovare nuovi metodi di trattamento del cervello per curarlo e per prevenire disordini cerebrali. Di conseguenza, il progetto Brain vuole ottenere il raggiungimento di obiettivi concreti per l’avanzamento della scienza e della tecnologia che si basa sul funzionamento del cervello. Anche l’Europa finanzia ricerche riguardanti il cervello. Ne parla il quotidiano Il Sole 24 ore Sanità. L’iniziativa europea si chiama Human Brain Project e punta a trovare cure contro le malattie neurologiche e a sviluppare supercomputer intelligenti sulla falsa riga di quella del cervello umano. I ricercatori, studiando il funzionamento del cervello per cercare di carpirne i segreti più profondi, si pongono l’obiettivo di creare un simulatore del cervello umano. Questo modello, che dovrebbe essere formato da cento miliardi di neuroni, permetterebbe di studiare delle terapie per la cura di alcune malattie gravi del cervello. L’Human Brain Project ha la durata di circa dieci anni e coinvolge ottantasette studi di ricerca europea.

Ogni stato, dunque, indirizza parte delle sue risorse al finanziamento delle ricerche scientifiche. Ciò viene affermato da Fabio De Sio nell’articolo intitolato Organizzazione e finanziamento della ricerca. Il giornalista ripercorre le tappe dell’intervento finanziario dello stato nella ricerca scientifica. Tale intervento, iniziato a partire dalla seconda metà del XIX secolo, ha trovato la sua piena affermazione a partire dal secondo dopoguerra. De Sio afferma che nei prossimi decenni i bisogni della società e il continuo progresso della ricerca faranno sì che gli stati dovranno investire in essa con un’incidenza sempre maggiore. Secondo me è utile e indispensabile che gli stati intervengano nella ricerca scientifica. Infatti solo costanti studi permetteranno alla scienza di compiere passi in avanti per scoprire cure di malattie che oggi purtroppo non sono ancora curabili. La ricerca scientifica in questo senso aiuta, di conseguenza, anche lo sviluppo del genere umano e permetterà nuovi tenori di vita.