vincenzo.disalvatore
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Oggi, a differenza del passato, il sapere è alla portata di tutti. Questo perché, come ricorda Simonelli in Tuttoscienze del 23 febbraio 2000, si sta diffondendo l’uso dell’e-book. Certo, Gutenberg, quando inventò la stampa nel lontano Quattrocento, non pensava certo che l’uomo potesse inventare una “diavoleria” chiamata computer e che, con questo strumento, fosse possibile scaricare i libri in formato digitale. «Addio carta, addio biblioteche con chilometri di scaffali dal pavimento al soffitto», addio alla polvere: oggi tutte le opere possono essere racchiuse in un unico file che occupa poco spazio sul nostro personal computer.
Ma come si è arrivati a una simile innovazione? La comunicazione, nel tempo, è passata per numerosi gradi. Non si può dimenticare il lavoro di migliaia di monaci amanuensi che ricopiavano le opere degli autori antichi, permettendo che esse cadessero nell’oblio del tempo. L’invenzione fondamentale, però, fu la stampa. Sartori in Homo videns, ricorda che il promotore di questa grande scoperta fu il tedesco Gutenberg. Egli, con la sua stampa a caratteri mobili, permise che la conoscenza arrivasse a più persone in tempi più brevi rispetto al passato. Il primo libro stampato fu la Sacra Bibbia e di essa se ne produssero duecento copie. La novità fu che queste duecento copie potevano essere ristampate e, quindi, raggiungere un maggior numero di persone. Da Gutenberg lo sviluppo della comunicazione continuò. Dopo essere passati dalla pubblicazione giornaliera di quotidiani tra Settecento e Ottocento, si arrivò al telegrafo e al telefono per giungere, infine, alla radio e alla televisione. Ed è proprio la televisione che ha costituito una svolta del ventesimo secolo. Come ricorda Marigliano, che in Nuovo manuale di didattica multimediale, l’uomo si differenzia dagli animali perché possiede la voce. L’uomo ha voluto da sempre catturare le cose con la voce e ci è riuscito proprio grazie alla televisione che commentava con la voce le immagini che passavano sotto lo sguardo dei telespettatori. La televisione, dunque, ha fatto sì che l’uomo parlasse, togliendolo dal silenzio in cui la stampa lo aveva abissato. La televisione fu un mezzo migliore rispetto alla radio. Quest’ultima, infatti, si limitava a raccontare le cose senza mostrarle. La televisione, inoltre, permise una diffusione maggiore del sapere. I programmi permisero la rapida divulgazione della lingua italiana (la maggior parte delle persone, infatti, rimaneva legata al dialetto parlato nel proprio paese) e permetteva di vedere le cose dovunque ci si trovasse. La televisione può essere considerata, a mio avviso, il punto di partenza per l’invenzione del computer. Con internet la comunicazione si è sviluppata sempre più. Si possono leggere le notizie in tempo reale, si possono svolgere ricerche in ogni campo della conoscenza, si può parlare a distanza con persone che si trovano a chilometri di distanza da noi. Il computer permette di organizzare la nostra conoscenza e di risparmiare spazio in quanto i libri possono essere scaricati comodamente in semplici file sul computer. Insomma dalla carta stampata all’e-book sono stati fatti numerosi passi in avanti. Sicuramente il prossimo futuro ci riserverà nuove invenzioni che rivoluzioneranno ancora in meglio la diffusione del sapere e i modi di comunicare fra noi.