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Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati principali; stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapporti fra l’Europa e il resto del mondo.

Il 28 giugno del 1914 a Sarajevo uno studente serbo uccideva l’erede al trono asburgico Francesco Ferdinando. Questa fu la causa che fece scoppiare la Prima Guerra Mondiale: l’Austria, infatti, dichiarò guerra alla Serbia e subito si mise in moto il sistema di alleanze tra gli Stati europei.

I primi anni del Novecento immediatamente precedenti il primo conflitto mondiale, dunque, vedono un instabile rapporto tra gli Stati d’Europa. L’assassinio di Francesco Ferdinando, infatti, fu solo la goccia che fece traboccare il vaso, in quanto i rapporti tra gli Stati europei erano già molto precari. C’erano innanzitutto dei dissapori tra Francia e Germania perché quest’ultima aveva annesso l’Alsazia e la Lorena; Germania e Gran Bretagna si contendevano la supremazia navale e per questo motivo la Germania costruì un’imponente flotta per avere la meglio sulla superiorità inglese; sempre la Germania aveva mostrato un atteggiamento di insoddisfazione in occasione della spartizione dell’Africa e dell’Asia in quanto le era stato riservato un ruolo secondario; infine Austria e Russia avevano interessi comuni e contrastanti nei Balcani. L’Europa del 1914, inoltre, vedeva contrapporsi gli stati appartenenti alla Triplice Alleanza (Germania, Austria e Italia) da quelli della Triplice Intesa (Gran Bretagna, Francia, Russia). La Triplice Alleanza era un trattato a scopo difensivo e questo fu il motivo per cui l’Italia, al momento dello scoppio della guerra, si dichiarò neutrale entrando nel conflitto (però al fianco dei paesi dell’Intesa in seguito al Patto di Londra) solamente l’anno successivo, nel 1915. Anche il volto geopolitico dell’Europa del 1914 era assai diverso da quello odierno. Esistevano, infatti, quattro grandi imperi: quello russo, comprendente parte della Polonia, i territori che si affacciavano sul Mar Baltico, il Mar Nero e il Mar Caspio, l’Asia centrale e parte della Cina; quello tedesco (vecchia Prussia) nell’Europa centrale che si estendeva lungo le coste del Baltico e del Mare del Nord; quello austroungarico, formato da Austria e Ungheria; quello ottomano, che comprendeva gran parte delle zone che si affacciavano sul Mar Mediterraneo (in Europa gli Ottomani possedevano tutta la penisola balcanica).

Il volto dell’Europa di oggi è completamente diverso rispetto a quello del secolo scorso. Dal punto di vista geopolitico, l’Europa è formata da oltre quaranta stati, alcuni nati dalla disgregazione degli antichi imperi (Austria e Ungheria sono diventate nazioni indipendenti; Estonia, Lettonia, Lituania sono nate dal disfacimento dell’impero russo; nuovi stati, come ad esempio la Slovenia, sono nati anche nella penisola balcanica; la vecchia Prussia si è ridotta all’attuale Germania). Inoltre i rapporti tra gli stati non sono più difficili come cento anni fa (l’unica zona ancora instabile è data dai territori della penisola balcanica in seguito al disfacimento della ex Jugoslavia) anche perché oggi si sta cercando di creare un’Europa unita e c’è, quindi, una collaborazione fra i diversi stati. Al momento attuale, si è creata un’unica moneta, l’euro, che circola in alcuni stati appartenenti all’Unione Europea (altre nazioni vi entreranno negli anni successivi) e sono nati organismi comuni a tutti gli stati, come la Commissione Europea, il Consiglio dell’Unione Europea, il Parlamento Europeo, la Banca Centrale Europea. Inoltre oggi la forma istituzionale degli stati europei più diffusa è la repubblica democratica (la monarchia rimane solo in pochissimi paesi come Gran Bretagna e Spagna).

Insomma in cento anni il volto dell’Europa è completamente cambiato e, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, si stanno facendo ogni giorno passi in avanti per creare un’unica Europa Unita.