vincenzo.disalvatore
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DESTINAZIONE: giornale scolastico

Nel corso del tempo, la trasmissione del sapere ha fatto passi da gigante. Si pensi che nell’antichità la cultura era monopolio di poche persone, solo i più ricchi potevano permettersi un’istruzione e potevano comperare i libri. Non esistevano case editrici e c’erano poche copie di una stessa opera. Nel Medioevo gli amanuensi, con molta pazienza, ricopiavano le opere del passato. È grazie a loro che sono arrivate fino a noi libri degli scrittori latini e greci.

L’evoluzione della trasmissione del sapere si è avuta nel Quattrocento, grazie a Gutenberg che inventò la stampa a caratteri mobili. Il primo libro ad essere dato alle stampe, come riporta Sartori in Homo videns, fu la Bibbia e se ne produssero duecento copie. Insomma, molte di più rispetto a quanto poteva fare un unico amanuense. La cultura cominciò ad arrivare a più persone perché le duecento copie potevano essere date di nuovo alle stampe. Un grande passo in avanti, quindi, anche perché le opere stampate erano prodotte in breve tempo. La stampa si diffuse in breve tempo in tutta Europa e vennero prodotte nuove forme di cultura. Tra Settecento e Ottocento, ad esempio, cominciarono ad essere dati alle stampe i primi giornali che uscivano ogni giorno. Nel Novecento si arrivò all’invenzione del telegrafo e del telefono, grazie ai quali si poteva parlare con una persona distante dal proprio paese. L’invenzione più sublime nell’ambiente della comunicazione fu, però, la televisione. Essa entrò nelle case delle persone nel dopoguerra e le prime trasmissioni furono trasmesse a partire dal 1953. la televisione permise la diffusione dell’alfabetizzazione in un paese che, come l’Italia, contava milioni di analfabeti. La televisione permetteva di far vedere le cose dovunque ci si trovasse. La televisione risultò essere più efficace rispetto alla radio: mentre la radio faceva sentire le cose, cioè parlava, la seconda le faceva vedere, commentando le immagini che venivano viste dai telespettatori. L’uomo, quindi, subì un’evoluzione. Infatti, secondo Sartori, mentre nei tempi antichi l’uomo si limitava a vedere le cose, ora può mettere in evidenza l’elemento che lo differenza dagli animali: la voce. Ad essa dà importanza anche Marigliano, che in Nuovo manuale di didattica multimediale, afferma che l’uomo ha sempre voluto catturare le cose con la voce. E ci è riuscito, proprio grazie alla televisione. L’umanità, quindi, a cominciato a parlare con la televisione, uscendo dal silenzio in cui l’invenzione della stampa lo aveva relegato. La stampa oggi si è evoluta ancora di più. Come afferma Simonelli in Tuttoscienze del 23 febbraio 2000, oggi si usa soprattutto l’e-book, il libro elettronico che si può facilmente trovare su internet. Internet e il computer sono i mezzi che stanno rivoluzionando ancora di più la comunicazione. Ora è possibile parlare con persone dall’altra parte del mondo con un semplice clic, si possono conoscere le notizie in tempo reale, si può accedere alla cultura con una semplice ricerca tramite un motore di ricerca. Oggi tutto è alla portata di tutti quelli che possiedono un pc. La maggior parte della popolazione mondiale, quindi, se si pensa che avere un computer oggi è fondamentale anche per svolgere il più semplice lavoro. Internet e il computer permettono di organizzare meglio lo spazio: «addio carta, addio biblioteche con chilometri di scaffali dal pavimento al soffitto», afferma Simonelli. Oggi tutto è organizzato in file e programmi racchiusi nel pc. L’invenzione della stampa, quindi, ha dato vita a una serie di scoperte successive che hanno permesso un rapido sviluppo della cultura usufruibile, ormai, alla maggior parte delle persone del pianeta. Oggi sono rimasti pochi analfabeti e questo è un bene, perché è con la cultura che il mondo può progredire in meglio. Ben vengano, dunque, tutte queste innovazioni.