vincenzo.disalvatore
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DESTINAZIONE: giornalino scolastico

Il bullismo sempre stato un problema che porta i ragazzi, soprattutto i pi frustrati, a prendersela con i pi deboli, come se fossero i loro giocattoli o degli oggetti ai quali far fare tutto ci che vogliono. Il bullismo stato coltivato dallo Spirito del Sessantotto. Questo spirito, come affermato da Guarini in La crisi dautorit in classe figlia del 68, ha cercato di corrompere tutta la generazione dellepoca, ma senza riuscirci.
Un esempio di un atto di bullismo che avveniva in quegli anni riportato da un brano de Gli invisibili di Balestrini. Egli dice che il bullismo un potere distruttivo. Infatti lautore parla del potere che i ragazzi avevano acquistato conquistando la scuola e facendola diventare un bazar. Il bullismo nasce come forma di invidia e vendetta da parte di chi non riesce a compiere e a raggiungere determinati obiettivi. Se questa persona vede che un suo compagno riesce a raggiungere lo scopo a cui lui non pu arrivare, inizia ad essere violento e pu decidere di distruggere ci che il proprio compagno ha creato. Lesempio riportato da Balestrini solo una delle tante facce del bullismo. Un altro caso costituito da ci che accaduto in una scuola di Torino, dove alcuni ragazzi hanno aggredito un coetaneo diversamente abile, come riportato da alcuni articoli dellepoca scritti da Raffaello Masci e Marina Corradi, Nonnismo a scuola per 8 studenti su 10 e Quella meschina prodezza esibita su internet. Secondo quanto riportato, il ragazzo disabile stato picchiato da quattro suoi compagni, mentre un altro gruppo di una ventina di ragazzi e ragazze riprendeva la scena senza fare nulla. Nemmeno un compagno si fatto avanti per difendere la povera vittima. Questo comportamento da vigliacchi stato, a mio avviso, peggiore di quello del bullo, perch tali persone non solo non hanno avuto il coraggio di picchiare il malcapitato, ma non hanno mosso nemmeno un dito per aiutarlo. Con questo loro atteggiamento passivo, hanno dato pi forza al bullo di continuare nel suo spregevole atto. Il bullismo porta le persone a prendersela con i pi deboli, disabili o meno, per crearsi un gruppo di ammiratori e seguaci. questo ci che importa al bullo: avere un gregge che lo stimi e lo segua a testa bassa per ridere degli altri. Come comportarsi nei confronti del bullo? Come afferma Alberoni in Il bullismo si elimina con una scuola competitiva, non ha senso ammonire il bullo, in quanto questa sanzione costituisce per lui un vanto. Non nemmeno utile espellerlo dalla societ perch, anche se il bullo non ha nessuno su cui esercitare la propria forza, essere lasciati da soli per strada risulta essere comunque molto dannoso. Bene, quindi, hanno fatto alcuni magistrati che hanno condannato il bullo a lavorare in un centro dassistenza. Questa pena serve al bullo per fargli capire che il pi debole non deve essere maltrattato, ma, al contrario, deve essere aiutato. Unaltra soluzione sarebbe quella di mettere il bullo in competizione con gli altri ragazzi: oltre ad andare a scuola, dovrebbe fare lavori, sport, arte, musica e teatro in modo tale da poter entrare in contatto con gli altri. Infatti solo con la competizione si emerge in base alle proprie capacit, ma nello stesso tempo ci si sente uniti in quanto si fa parte di una stessa squadra e tutti collaborano per raggiungere dei risultati per lo stesso scopo. Sono del parere che il bullo faccia la parte del forte solo quando accompagnato dai suoi seguaci: preso da solo come un agnellino sperduto che non sa cosa fare. In conclusione, egli solo un ragazzo che indossa una maschera per non far vedere ci che realmente.