vincenzo.disalvatore
(0 punti)
5' di lettura

La sera del 4 marzo di questanno una terribile luce emana da Bagnoli, in provincia di Napoli. Sono le altissime fiamme che stanno divorando Citt della Scienza, il pi importante museo di natura scientifica della Campania e dellEuropa. Le fiamme, purtroppo, hanno distrutto quasi lintera struttura. E questo stato un duro colpo per la citt partenopea. Il museo, infatti, era di grandissime dimensioni poich ospitava un consistente numero di esposizioni scientifiche alle quali si accedeva tramite una serie di ingressi.

Cera, ad esempio, la palestra della scienza in cui ci si occupava di fisica, il planetario, in cui il visitatore poteva godersi lo stupendo spettacolo dello spazio, delle stelle e dei pianeti e unarea che ospitava delle mostre temporanee. Ma, secondo me, lala pi importante era lofficina dei piccoli, unarea in cui i bambini, divisi per et, potevano apprendere la scienza giocando. Per queste sue peculiarit, il museo era meta di numerosissime visite sia da parte di scolaresche, sia da parte di coloro che desideravano approfondire il proprio interesse scientifico. Insomma si trattava di uno strumento molto utile per la divulgazione dei vari rami della scienza. Lincendio avvenuto di luned, giorno in cui il museo era solito rimanere chiuso al pubblico. Le fiamme hanno divorato quattro padiglioni dei sei dai quali era composta la struttura e hanno distrutto tutto ci che era contenuto al loro interno. Le immagini del terribile incendio si sono subito diffuse su internet, grazie ai social network. Il lavoro dei Vigili del Fuoco per domare le fiamme stato immane: ci sono volute ben tredici ore per spegnere definitivamente lincendio. Si subito pensato che le fiamme fossero di natura dolosa. Infatti non si trattato di un corto circuito, poich la cabina elettrica di Citt della Scienza stato ritrovata intatta. Ma chi aveva interesse a distruggere Citt della Scienza? Molto probabilmente si trattato di una squadra criminale che ha saputo mettere in pratica un piano perfetto. Infatti lincendio avvenuto quando il flusso di persone che lavoravano allinterno della struttura era pi controllabile. Si trattava solo di aspettare che si allontanassero le persone che partecipavano allo spettacolo teatrale aperto ai bambini e che i custodi finissero il loro usuale giro di controllo. La banda, poi, ha appiccato lincendio, che da subito ha dato limpressione di essere un fuoco anormale. In pochi minuti, infatti, tutto il perimetro di Citt della Scienza stato invaso dalle fiamme e si bruciato contemporaneamente; inoltre sembrava che gli idranti dei Vigili del Fuoco alimentassero il fuoco, come se ci fosse stata una sostanza chimica che interagiva con lossigeno presente nellacqua. A confermare la natura dolosa dellincendio sono stati i successivi ritrovamenti nellarea di taniche e di sostanze chimiche. Purtroppo nellincendio sono andate distrutte anche le videocamere di sorveglianza e, quindi, il colpevole non stato ancora assicurato alla giustizia. La polizia, quindi, indaga seguendo tre piste: quella pi in auge che sia stata la mano della camorra ad appiccare lincendio; oppure il colpevole stato qualcuno che lavorava allinterno del Museo e che voleva riscuotere i premi in denaro dellassicurazione; poco probabile appare, invece, la pista eversiva dichiarata dallo stesso sindaco di Napoli il quale ha affermato, poco dopo lincendio della struttura, che la citt era sotto attacco. Oggi la priorit di tutti quella di ricostruire la Citt della Scienza. Subito dopo la terribile disgrazia, infatti, si messa in moto una macchina organizzativa con lo scopo di raccogliere fondi utili per fare in modo che il Museo possa essere riaperto in tempi brevi ai visitatori. Tutti stanno concorrendo allutile causa, anche i bambini e i ragazzi che sono stati sensibilizzati al problema grazie alle scuole. La ricostruzione della struttura, infatti, sarebbe unutile risposta a chi ha appiccato lincendio. Si spera, quindi, che riapra al pi presto quello che la stessa Europa ha riconosciuto come il miglior museo scientifico del continente.