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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: Guglielmo Marconi imprenditore e scienziato...

Autore: Vinco Zeno

Descrizione: la tesina illustra la figura di guglielmo marconi e si sofferma sulla sua attività  di ricercatore e sperimentatore, sul suo ruolo di imprenditore e anche sui suoi legami col regime fascista. nella prima parte si presenta l'evoluzione degli strumenti

Materie trattate: Fisica, Storia

Area: tecnologica

Sommario: Fisica, elettromagnetismo, strumenti di Hertz,coesore di Calzecchi Onesti, rocchetto di Ruhmkorff, strumenti precedenti a Marconi, innovazioni di Marconi, strumenti 1895, antenne, ricevitori sintonici, detector magnetico, triodo di De Forest, successivi strumenti Storia, Italia Fascista, obiettivi e risultati ottenuti da ambo le parti, analisi rapporto Marconi-Fascismo

Estratto del documento

Indice

Presentazione.............................................................................................................1

1.

2. Mappa concettuale....................................................................................................2

3. Biografia...................................................................................................................3

4. Marconi e la scoperta della radio..............................................................................5

4.1. Gli esperimenti di Hertz: l'oscillatore................................................5

4.2. Il coesore...........................................................................................6

4.3. Il rocchetto di Ruhmkorff..................................................................6

4.4. Gli esperimenti di Marconi................................................................7

4.4.1. I nuovi apparecchi (1895)...................................................7

4.4.2. Il ruolo delle antenne..........................................................9

4.4.3. Un nuovo coesore...............................................................9

4.4.4. I ricevitori sintonici............................................................9

4.4.5. Il detector magnetico........................................................10

4.5. I successivi cambiamenti: il triodo..................................................10

5. Il rapporto tra Marconi e Mussolini........................................................................12

5.1. Iscrizione al PNF.............................................................................12

5.2. Elogio dell'operato di Mussolini nel mondo scientifico..................12

5.3. Patriottismo e cittadinanza..............................................................13

5.4. Cosa ottennero Marconi e Mussolini dal loro rapporto?.................14

6. Il CNR e Marconi...................................................................................................16

6.1. Il corporativismo.............................................................................16

6.2. Crisi economica e protezionismo....................................................16

6.3. Dal protezionismo all'autarchia.......................................................17

6.4. Conclusioni......................................................................................17

7. La radio in Italia......................................................................................................18

7.1. L'organizzazione della radiofonia....................................................18

7.2. La radio come strumento di consenso.............................................21

8. Bibliografia.............................................................................................................23

PRESENTAZIONE

La tesina illustra la figura di Guglielmo Marconi e si sofferma sulla sua attività di ricercatore e

sperimentatore, sul suo ruolo di imprenditore e anche sui suoi legami col regime fascista.

Nella prima parte si presenta l'evoluzione degli strumenti atti a rilevare l'esistenza delle onde

elettromagnetiche e i successivi studi e tentativi di Marconi di utilizzarli, perfezionandoli, per

stabilire una comunicazione radiofonica a distanza senza l'utilizzo di cavi.

Successivamente si analizza l'azione dello scienziato per diffondere le sue scoperte con un'attività

imprenditoriale che dovette fare i conti con la situazione politica italiana.

Viene trattato, così, il multiforme e complesso rapporto tra Marconi e il regime fascista, nel

tentativo di far emergere le inevitabili convergenze e conflittualità.

1

BIOGRAFIA

Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874 da Giuseppe e Annie Jameson, di origine

Irlandese. Frequentò l'istituto tecnico di Livorno, ma ben presto

interruppe gli studi.

Grazie alla lettura di alcuni saggi dei maggiori scienziati

dell'epoca, cominciò a interessarsi all'elettromagnetismo.

Dall'età di 18 anni ottenne il permesso di frequentare il

laboratorio e la biblioteca dell'Istituto di Fisica dell'Università

di Bologna e di seguire le lezioni di Righi, uno dei più illustri

fisici sperimentali dell'epoca e amico di famiglia. In questo

modo scoprì gli esperimenti di Hertz e gli strumenti che lo

stesso Righi stava perfezionando.

Dal 1894 cominciò una serie di esperimenti nella villa paterna, e già nel 1895 costruì degli

apparecchi in grado di effettuare una prima trasmissione radiotelegrafica, coprendo la distanza di

circa 1 km. Intuendo l'importanza di quanto aveva

scoperto, chiese in Italia di poter brevettare le sue

invenzioni, ma non ricevette risposta. Fu così costretto a

trasferirsi in Inghilterra presso un cugino ingegnere, e

nel 1896 ottenne il brevetto col nome "Perfezionamenti

nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e

negli apparecchi relativi".

Da quel momento si dedicò al miglioramento della

strumentazione e alle dimostrazioni pubbliche, come

quelle attraverso il canale di Bristol, largo 15 km. Nel

1901 vennero inviati dei messaggi telegrafici da Punta S. Caterina a Lizard, nel sud dell'Inghilterra,

distanti 300 km.

Nel 1898 creò la Marconi Wireless Telegraph Co., società destinata a diventare il più poderoso

mezzo di sviluppo della sua invenzione. Nello stesso anno ideò un sistema sintonico, in grado di

selezionare la lunghezza d'onda dei messaggi inviati e ricevuti. Grazie ad esso nel 1901 collegò San

Giovanni di Terranova con Poldhu, in Cornovaglia, riuscendo nell'impresa di effettuare la prima

trasmissione radiotelegrafica transoceanica.

Nel 1902 intraprese una serie di esperimenti con la Marina italiana, che gli mise a disposizione

l'incrociatore Carlo Alberto e venne inaugurato il servizio radiotelegrafico regolare tra America ed

Europa. Nello stesso anno, inoltre, costruì il detector magnetico e lo brevettò. Grazie allo sviluppo e

all'utilizzo del triodo riuscì a effettuare comunicazioni a distanza utilizzando anche le onde corte,

che piano piano sostituivano quelle lunghe.

Nel 1909 ricevette il premio Nobel per la fisica

insieme a Braunn. Le radio di Marconi divennero

fondamentali per la navigazione, essendo in grado

di inviare un messaggio di soccorso in caso di

necessità. Grazie ad esse nel 1909 vennero salvati i

naufraghi delle navi Florida e Republic, scontratesi

nell'oceano Atlantico, mentre tre anni più tardi fu la

volta del transatlantico Titanic.

Dall'autunno del 1911 Marconi sperimentò

personalmente i collegamenti radio tra Africa e

Italia, durante la campagna di Libia. Grazie anche alla collaborazione di Luigi Sacco, comandante

della stazione radio di Tripoli, essi si rivelarono molto utili, in particolare per i collegamenti con le

flotte e i servizi logistici. Gli ottimi risultati ottenuti diedero impulso al rafforzamento della

3

radiotelegrafia militare.

Ciò nonostante in questo frangente se ne intuirono anche i rischi; infatti le trasmissioni radio erano

facilmente intercettabili. Nasce quindi la necessità di cifrare le comunicazioni, cosa che verrà fatta

soltanto nella Prima Guerra Mondiale. Durante il conflitto Marconi prestò servizio alla Marina

italiana e, in particolare, all'Istituto Radiotelegrafico.

Nel 1920 lo stabilimento della sua società a Chelmsford fu sede della prima trasmissione audio

annunciata pubblicamente nel Regno Unito.

A partire dal 1922 ebbe uno stretto rapporto con il Fascismo e ricevette una lunga serie di

onorificenze. Nel 1925 divenne presidente del CNR e della Reale Accademia d'Italia (1930), mentre

tra il 1933 e il 1937 rivestì il ruolo di presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Nel 1935

divenne docente di onde elettromagnetiche all'università di Roma, dopo aver ricevuto molte lauree

honoris causae da svariati istituti universitari italiani e non.

Marconi morì il 20 luglio 1937 a Roma, che venne dichiarato giornata di lutto nazionale.

4

MARCONI E LA SCOPERTA DELLA RADIO

Nel 1856 Maxwell, mediante l'utilizzo di soli calcoli matematici, formulò una teoria che ipotizzava

l'esistenza delle onde elettromagnetiche. La prova sperimentale della sua ipotesi arrivò solo nel

1879 grazie a Hertz, che costruì degli strumenti in grado di inviare e ricevere tali oscillazioni.

Queste nuove scoperte diedero vita a una serie di studi per costruire apparecchi sempre più

efficienti e affidabili che, tuttavia, non erano finalizzati ad alcuna applicazione pratica. Solo grazie

all'intuizione di Marconi si comprese che si sarebbero potuti utilizzare per stabilire comunicazioni a

distanza senza l'utilizzo di cavi telegrafici.

Di seguito analizzeremo il funzionamento di alcuni tra i primi strumenti costruiti e le fondamentali

innovazioni tecnologiche apportate da Marconi, che permisero la scoperta della radio.

GLI ESPERIMENTI DI HERTZ: L'OSCILLATORE

Nel 1879, il fisico Heinrich Hertz si rese conto che un circuito RLC (come quello in fig.1),

costituito cioè da una resistenza, un'induttanza e un condensatore in serie, collegati ad un

interruttore e ad un generatore, aveva la capacità di

creare oscillazioni smorzate.

Quando l'interruttore si trova in posizione 1, il

generatore B fornisce al circuito una differenza di

potenziale che permette il passaggio di corrente ed

il conseguente accumulo di cariche elettriche nel

condensatore. Spostando l'interruttore in posizione

2, il condensatore si scarica; significa dunque che

si ottiene una corrente elettrica variabile, che

passando nell'induttanza genera una corrente autoindotta, il cui verso è opposto a quella prodotta

dal generatore. Quindi il condensatore stesso si carica nuovamente per effetto dell'autoinduzione

dell'induttanza, ma con polarità opposta rispetto a quella

iniziale. Il fenomeno prosegue alternativamente con un

palleggio di energia tra C e L, e ciò determina

un'oscillazione con andamento armonico.

Quest'oscillazione, però, è smorzata, ed è quindi

destinata ad esaurirsi in breve tempo (fig.2). Ciò accade

perché buona parte dell'energia viene dispersa nella

resistenza per effetto Joule e per l'irradiarsi del campo

elettrico e del campo magnetico nello spazio circostante

ai componenti del circuito.

Questo tipo di circuito presupponeva il fatto che l'interruttore venisse chiuso alternativamente nelle

due posizioni descritte in modo manuale.

In seguito Hertz modificò il suo primo prototipo sostituendo l'interruttore con due sferette

metalliche alle quali era stata applicata una

differenza di potenziale elevata (fig.3). In questo

modo riuscì a rendere automatica l'emissione di

onde, senza la necessità di agire manualmente su

un interruttore. Grazie alla differenza di

potenziale iniziale si ottiene un processo di carica

del condensatore, provocato da un movimento di

cariche nel circuito.

5

Quando però le due sferette raggiungono una ∆V sufficientemente elevata, tra di esse scocca una

scintilla che:

1. permette al condensatore di scaricarsi;

2. permette l'emissione di onde elettromagnetiche.

Questa scintilla cambia di direzione ad ogni periodo, poiché il processo di carica e scarica del

condensatore fa invertire il

segno dei potenziali elettrici

sulle armature e il verso della

corrente nel circuito. Inoltre

ciascuna di esse crea un

treno di oscillazioni smorzate

(fig.4).

Come si può vedere dal

precedente grafico, anche in questo secondo strumento ideato da Hertz gran parte dell'energia

veniva persa prevalentemente a causa dell'effetto Joule che determinava il riscaldamento della

resistenza. Proprio per questo motivo, la durata di un treno di oscillazione smorzata risultava molto

più breve rispetto al periodo di quiete del circuito. L'efficienza dell'oscillatore era dunque piuttosto

bassa. IL COESORE

Per verificare sperimentalmente l'esistenza delle onde elettromagnetiche, si dovettero costruire ed

utilizzare degli strumenti che funzionassero da ricevitore. I primi prototipi erano formati da un

anello aperto con due sferette alle estremità, che però

rendeva impossibile la propagazione delle onde a grandi

distanze. Successivamente Calzecchi Onesti ideò un nuovo

apparecchio, chiamato coesore (fig.6), formato

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