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Viaggio tra le tematiche artistiche, filosofiche, letterarie e scientifiche legate alla musica del gruppo londinese
Materie trattate: STORIA FILOSOFIA ITALIANO SCIENZE INGLESE ARTE
Indice
Prefazione
Un po' di storia (discografia gruppo)
Il contesto storico
Another Brick in the wall, part I
Il misticismo
Fra arte e musica
Il surrealismo
Another Brick in the wall, part II
Il concetto di alienazione in filosofia
I personaggi alienati di Luigi Pirandello
Il disagio della civiltà
Herbert Marcuse
The dark side
Lsd
Gli effetti della droga sul cervello
Confession of an English opium-eater
Bibliografia
-
PREFAZIONE
Ho deciso di dedicare questa tesina a uno dei gruppi che ha fatto la storia della musica inglese negli anni 60-70, per unire una delle mie passioni con le materie trattate in questi anni di scuola. Infatti alcuni temi presenti nelle canzoni dei Pink Floyd sono riconducibili, non solo al preciso momento storico, ma anche ad alcune tematiche filosofiche, artistiche, letterarie e anche scientifiche.
La tesina, prendendo spunto come titolo e impostazione da una famosa canzone del gruppo, Another Brick in the wall, e dal loro più importante album (Dark side of the moon), è divisa in tre sezioni. La suddivisone, oltre alla parte iniziale dedicata alla storia del gruppo e al contesto storico e culturale, risulta quindi essere:
- Another Brick in the Wall, part I: partendo dai primi cd, molto più fantasiosi ma anche prodotti in parte grazie all'uso di droghe si sofferma sui concetti di immaginazione, misticismo, inconscio, collegandoli all'arte e alla filosofia.
- Another Brick in the wall part II: prendendo in esame il secondo periodo del gruppo, collega argomenti che risultano evidenti nelle loro canzoni, come l'alienazione e il disagio della civiltà moderna, con ideologie di filosofi e letterati.
Per quanto riguarda l'alienazione prende in esame l'evoluzione del concetto da Roussueau a Marcuse, non trascurando l'ambito letterario con Pirandello, mentre collega i disagi sentiti in quel periodo con la scuola di Francoforte e in particolare con Marcuse.
- The Dark Side: il lato oscuro dei Pink Floyd. Tratta il tema delle droghe, spesso usate dal gruppo, e in particolare dell'Lsd e degli effetti sul cervello. Ma essi non sono i soli ad aver abusato di stupefacenti tra artisti e scrittori: ne è un esempio Thomas De Quincey.
In conclusione, questo gruppo, come altri nel corso degli anni, ha segnato e rappresentato in qualche modo con le loro canzoni, una generazione, i loro desideri,le loro fantasie le loro paure, i loro sbagli e le atrocità che accadevano ( e accadono) nel mondo.
La morte di Che Guevara
Nell'ottobre 1967, i militanti boliviani annunciarono la morte di Ernesto Che Guevara.
Leader della guerriglia a Cuba e poi, dopo la vittoria della rivoluzione, ministro dell'economia
del nuovo regime socialista, si era allontanato dall'isola l'anno precedente per creare un
focolaio guerrigliero nella montagna della Bolivia. Compito dei rivoluzionari, secondo
Guevara, era affiancare il Vietnam con numerosi altri movimenti insurrezionali in tutte le aree
del mondo, che vanificassero l'azione "di polizia" della superpotenza americana, garantendo
la vittoria del Fronte nazionale di liberazione in Vietnam e la sconfitta dell'imperialismo
statunitense. La morte in combattimento, in territorio boliviano, nel 1967 contribuì a fare di
Che Guevara un simbolo della lotta contro ogni forma di oppressione. La sua tensione ideale
divenne un esempio per l'utopia rivoluzionaria che contraddistinse la protesta studentesca
europea alla fine degli anni sessanta.
Il movimento negli Stati Uniti d'America
Negli Stati Uniti, le lotte si polarizzarono contro la guerra del Vietnam, assumendo la forma di
un conflitto antimperialista. Ad essa si combinarono le battaglie dei neri per il
riconoscimento dei loro diritti civili e per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
Proprio la guerra del Vietnam cambiò il modo di guardare all'America dei giovani. In questo
contesto negli USA nacque il movimento dei cosiddetti hippy, parola di gergo che voleva dire
"uno che ha mangiato la foglia", in seguito ribattezzati "figli dei fiori", poiché la loro unica
arma erano appunto i fiori. Si distinsero per costumi molto liberali ed ampio uso di droghe,
soprattutto LSD, un allucinogeno che proprio in quegli anni fu immesso sul mercato con
rapida diffusione.
Gli hippy si battevano soprattutto contro la guerra nel Vietnam, un sanguinoso conflitto che
dal 1962 vedeva impegnati gli USA. Gli USA si ritirarono dal conflitto solo nel 1974, non
perché influenzati da un'opinione pubblica mondiale forse in maggioranza contraria, ma
perché c'era forte rischio di perdere il conflitto. La guerra, tuttavia, si concluse solo
nell'aprile del 1975.
In America questo movimento si unì alle battaglie dei
neri per la conquista dei più elementari diritti civili. Le
battaglie per il riconoscimento dei diritti civili ai neri
si dividevano sostanzialmente in due filoni: quello
pacifista, guidato da Martin Luther King, un pastore
battista apostolo della "non violenza", quello più
intransigente del Black Panther Party, che chiedeva
la formazione di un potere nero (Black Power), contrapposto a quello dei bianchi, era di
orientamento Marxista e chiedeva inoltre libertà e occupazione, case e istruzione per tutti, la
fine delle oppressioni anche verso le minoranze etniche. Era guidato da personalità del
calibro di Angela Davis, Elridge Cleaver e Malcom X. 9
La rivoluzione culturale in Cina
Nella Cina comunista il "sessantotto" rappresentò il momento più acuto della rivoluzione
culturale avviata nel 1966. Partito dai gruppi di studenti universitari che protestavano contro
i privilegi culturali ancora presenti nella società cinese, il conflitto fu subito appoggiato da
Mao Zedong e dai suoi sostenitori, che lo radicalizzarono come strumento di pressione
contro l'opposizione interna. Nell'estate del 1967 e agli inizi del 1968 lo scontro sembrò
raggiungere un tale livello di acutezza da precludere una guerra civile. Successivamente però
la tensione si allentò, numerosi dirigenti giovanili furono allontanati dalle città e inviati nelle
zone rurali. Si imposero ovunque i "comitati rivoluzionari" che recuperarono i vecchi
dirigenti. Infine gli avversari di Mao vennero emarginati.
Primavera di Praga
Situazione diversa si trovava nei paesi del patto di Varsavia, dove le manifestazioni
chiedevano più libertà di espressione e una maggiore considerazione delle opinioni e della
volontà della popolazione delle scelte politiche. La più alta delle manifestazioni di protesta fu
la rivolta studentesca in Cecoslovacchia, successivamente chiamata "Primavera di Praga".
L'avvento al potere di Brežnev significò per la società sovietica la fine di ogni spinta
riformatrice. Questa politica di conservazione riguardò anche tutti i paesi del patto di
Varsavia, ma in Cecoslovacchia si era realizzato un originale tentativo di rendere
democratico il sistema comunista. Il progetto riformatore prevedeva l'allargamento della
partecipazione politica dei cittadini e la ristrutturazione dell'economia, con la rinuncia del
potere assoluto da parte dello stato. A sostenere questo tentativo ci fu proprio il movimento
politico e culturale della Primavera di Praga.
Tuttavia, nel timore che questo processo di democratizzazione contagiasse anche gli altri
paesi del blocco sovietico, l'Unione Sovietica decise di soffocare nel sangue il movimento di
riforma. A questa scelta così violentemente autoritaria molti partiti comunisti sparsi nel resto
del mondo si dichiararono in totale disaccordo.
Il movimento in Jugoslavia
In Jugoslavia, la rivolta degli studenti di Belgrado del marzo 1968, si concluse con
l'accoglimento di alcune richieste e con una presa di posizione del maresciallo Tito in favore
della critica e della mobilitazione di massa anche in regime socialista.
Il movimento in Francia
In Francia la protesta assunse toni molto violenti nel maggio del 1968 e parve trasformarsi in
rivolta contro lo stato. Essa ebbe origine da un progetto governativo di razionalizzazione
delle strutture scolastiche mirante a renderle più rispondenti alle esigenze dell'industria:
cosa che significava favorire i settori tecnologicamente più avanzati, facendo pesare
l'incremento della produttività sulla classe operaia. Il piano di riforma scolastica prevedeva,
10
al termine degli studi secondari, una severa selezione da effettuarsi attraverso un esame
supplementare che avrebbe ridotto considerevolmente il numero degli studenti universitari e
consentito l'accesso agli studenti più dotati. In questo modo l'università avrebbe corrisposto
meglio alle esigenze di alta qualificazione e specializzazione tecnica previste per i quadri
dirigenziali. L'approvazione di questo piano, chiamato Piano Fouchet, provocò un'immediata
risposta da parte delle masse studentesche. Contro lo spirito tecnocratico del Piano Fouchet,
gli studenti e i professori progressisti dell'università di Nanterre decisero di scioperare.
L'occupazione alla Sorbona da parte degli studenti (2 maggio) rappresentò il momento di
rottura, contrassegnato da scontri con la polizia. In 13 le organizzazioni studentesche
proclamarono lo sciopero generale: fu il momento culminante della rivolta ed anche il più
pericoloso per lo stato, perché alla protesta aderirono anche milioni di lavoratori in tutto il
paese. La Francia era paralizzata. A questo punto prese in mano la situazione Charles De
Gaulle e, forte dell'appoggio dell'esercito e raggiunto un accordo con la Confederazione
generale del lavoro (CGT), dichiarò la rivolta""una follia estremistica", sciolse il Parlamento e
indisse nuove elezioni dalle quali uscirono vincitori i gollisti.
Il movimento in Italia
La presenza di giovani operai a fianco degli studenti fu la caratteristica anche del
Sessantotto italiano, il più intenso e ampio tra tutti quelli dell'Europa occidentale. In Italia la
contestazione fu il risultato di un malessere sociale profondo, accumulato negli anni '60,
dovuto al fatto che lo sviluppo economico non era stato accompagnato da un adeguato
aumento del livello di vita delle classi più disagiate.
L'esplosione degli scioperi degli operai in fabbrica si saldò
con il movimento degli studenti che contestavano i
contenuti arretrati dell'istruzione e rivendicavano
l'estensione del diritto allo studio anche ai giovani di
condizione economica disagiata, i segni di quello che
diverrà il sessantotto inizieranno a palesarsi nel 1966. La
contestazione fu attuata con forme di protesta fino ad
allora sconosciute: vennero occupate scuole e università e vennero organizzate
manifestazioni che in molti casi portarono scontri con le forze dell'ordine.
Il movimento operaio
Dalla contestazione studentesca che fu inizialmente sottovalutata dai politici a dalla stampa,
si passa appunto repentinamente alle lotte dei lavoratori. Prendono origine le agitazioni per
il rinnovo di molti contratti di lavoro; per l'aumento dei salari uguale per tutti, per la
diminuzione dell'orario, per le pensioni, la casa, la salute, i servizi, ecc. Per la prima volta il
mondo dei lavoratori e il mondo studentesco unito fin dalla prime agitazioni su molte
questioni del mondo del lavoro, provocano delle tensioni nel Paese sempre più radicali e a 11
carattere rivoluzionario, sfiorando in alcuni casi l'insurrezione, visti i proclami, i giornali e i
fatti che accadono in Italia. Il 21 dicembre con una mediazione vengono accolte quasi tutte le
richieste dei sindacati e ritorna una calma apparente. Ma inizia un'altra epoca, generando
nuovi movimenti che sfociano nelle azioni armate. Ma gli operai otterranno alla fine
dell'anno molti risultati: aumenti salariali, interventi nel sociale, pensioni, minori ore
lavorative, diritti di assemblea, consigli di fabbrica. E getteranno anche le basi dello Statuto
dei lavoratori (siglato poi nel '70).
Il movimento in Gran Bretagna
L a Gran Bretagna degli anni Sessanta è il luogo centrale dove si producono alcune
clamorose novità che interessano innanzitutto la cultura e il costume dei giovani. Dal
movimento degli arrabbiati fino alle prime bande giovanili (i rockers e i mods), e poi fino
all'esplosione del fenomeno Beatles, i giovani inglesi si ribellano al modo di vivere dei loro
padri e trovano nella musica rock e pop il linguaggio capace di esprimere la loro rivolta.
Come in altri paesi occidentali, anche in Gran Bretagna nasce negli anni Sessanta
l'Università di massa. Il mutamento di funzione dell'università, che non è più luogo riservato
alla formazione e alla riproduzione di una élite dirigente, innesca una serie di
trasformazioni: la politica comincia a entrare negli atenei, dove si formano organizzazioni
di sinistra.(Rsa) .Gli studenti contestano l'aumento delle
tasse universitarie per gli stranieri e i tagli alle borse di
studio, e rivendicano un salario per tutti gli studenti, che
in questo modo verrebbero accomunati agli altri
lavoratori. La Rsa entra così in conflitto con la dirigenza
della National Union for Students, il tradizionale
sindacato semiobbligatorio che organizzava fin dal 1923
gli studenti britannici.
Nell'autunno del 1966 era stato nominato direttore della London School Walter Adams,
contestato dagli studenti per il suo passato come direttore dello University College nella
razzista Rhodesia. Gli studenti organizzano un meeting di protesta per il 31 gennaio 1967,
ma le autorità accademiche proibiscono loro l'accesso ai locali dell'Università: ne nascono
dei tafferugli nel corso dei quali un usciere muore per attacco di cuore.
Vengono presi dei provvedimenti disciplinari contro alcuni studenti tra cui Marshall Bloom,
l'organizzatore del meeting, un americano che aveva partecipato nel suo paese al
movimento per i diritti civili. A marzo la tensione non si è ancora placata: dopo un sit-in che
si protrae per cinque giorni, gli studenti della London School iniziano a sperimentare la
"libera università", richiamandosi al modello americano.
I fatti della Lse non rimangono isolati: già nell'autunno del 1967 cominciano a entrare in
agitazione altre università del Regno Unito..
Nel frattempo si sviluppa il movimento di protesta contro la guerra Usa nel Vietnam,. 12
Parallelamente si sviluppa la campagna contro le armi batteriologiche: sotto accusa è il
Centro di ricerche microbiologiche di Porton Down, controllato dal Ministero della difesa,
che è ritenuto responsabile di aver fornito agli americani il mortale gas CS, usato nel
Vietnam.
Le università sono al centro della mobilitazione internazionalista.
Un ciclo di lotte particolarmente intenso si sviluppa nei colleges e nelle scuole d'arte.