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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: IL TEMPO

Autore: Cavallo Arianna

Descrizione: la mia non è stata una vera e propria tesina. può essere considerato un programma da seguire per parlare del tempo, sviluppando tutti i temi che ho sintetizzato nella presentazione. ho poi allegato una scaletta che ho seguito io stessa agli esami.

Materie trattate: Iltaliano,latino,storia,storia Dell'arte,inglese,fisica,filosofia,geografia Astronomica,

Area: scientifica

Sommario: LATINO,Seneca,De brevitate vitae, gli uomini perdono tempo in faccende futili ITALIANO,Leopardi e il suo sistema filosofico,La sera del dì di festa e Canto notturno di un pastore errante dellAsia,l'uomo non conosce il significato del tempo a differenza della natura ITALIANO,Italo Svevo e il romanzo davanguardia,La coscienza di Zeno,l tempo della narrazione è il tempo interiore della coscienza LETTERATURA INGLESE,James Joyce,Stream of Consciusness, il tempo della coscienza prevale nella scrittura FILOSOFIA,Nietzsche, così parlò zarathustra, l'etero ritorno STORIA DELL'ARTE, Salvador Dalì, la persistenza della memoria GEOGRAFIA ASTRONOMICA,La misura del tempo : il giorno solare e il giorno solare medio, la misura del secondo FISICA, Albert Einstein, la relatività  ristretta STORIA, la prima guerra mondiale, una guerra lunga e disastrosa.

Estratto del documento

PRESENTAZIONE

L’idea del tempo nel nostro secolo assume per l’uomo una particolare

importanza.

È infatti l’attimo o il momento che stiamo vivendo (presente), o quello che è già

trascorso, appartenente ad un passato più o meno vicino o meno vicino e più o meno

remoto (passato), o quello che sarà (futuro).

Questi tre momenti sono caratterizzati dalla normale successione cronologica, nonché

dalla soggettività nel cogliere e nel fissare con maggiore importanza, alcuni momenti.

Il tempo è insomma un ente che caratterizza e differenzia le vite umane.

Ognuno può scegliere di trascorrerlo e contraddistinguerlo, dandogli importanza o

sminuendolo. Uno dei maggiori scrittori latini ad essersene occupato è stato

Seneca(4 ca.a.c.-65 d.c.)

Ed è proprio il concetto di “assaporare il tempo”dal quale parte per dedicarsi

all’argomento.

Afferma infatti: “Parte del tempo ce lo strappano di mano

Parte ce lo sottraggono con delicatezza

E parte scivola via senza che ce ne accorgiamo”.

Il tempo deve spingere l’uomo ad attuare una presa di coscienza della fugacità della vita

che deve condurlo a vivere, senza remore e indugi di qualsiasi genere, in maniera

consapevole, rientrando in se stessi ed evitando di farsi alienare e frastornare dalla realtà

circostante. Avviandoci però a tempi più vicini ai nostri, nella letteratura italiana è

Giacomo Leopardi(1798-1837) ad analizzare il concetto.

Dai suggerimenti di Seneca, si passa ora ad una brusca differenza di percezione: al tempo

infatti Leopardi affida il compito di distruttore di tutte le realtà umane, ma soprattutto

dei piaceri, della giovinezza, che tanto riempie l’uomo di bei momenti.

Nel “La sera del dì di festa”(VV.30-33) scrive :

“Ecco è fuggito il dì festivo ed al festivo il giorno,

volgar succede,

e se ne porta il tempo

ogni umano accidente”.

Sarà però il romanzo d’avanguardia di Italo Svevo(1861-1928) “La

coscienza di Zeno” a segnare una vera e propria svolta.

Al tempo oggettivo infatti, quello quantitativo degli orologi, ancora alla base della realtà

ottocentesca, si sostituirà il tempo della coscienza, soggettivo e qualitativo.

Zeno, il protagonista principale(un uomo in cura da uno psicanalista), si lascia

trasportare infatti dal fluire dei ricordi e riporta ciò che alla mente sembra più

importante, soprattutto i rapporti con la propria nevrosi.

Degli stessi anni è l’inglese James Joyce(1882-1941), esponente della

corrente Modernista.

Anche per lui il tempo pubblico diventa arbitrario e inadatto a regolare la vita

dell’uomo.

L’autore porta nella sua opera, “Ulisse”, il più duttile senso del tempo.

Joyce si sforza di trovare procedimenti narrativi che gli consentano di presentare un

breve intervallo di tempo e uno spazio limitato, come una riproduzione in scala ridotta

di tutta la vita umana. La volontà di sciogliere l’uomo dalle catene del tempo, nasce

anche in filosofia con Nietzsche(1844-1900)

Egli infatti elabora un nuovo modo di intendere il tempo liberandolo dal trascendentale

e quindi dalla fede dell’avvenire.

Progetta così l’idea dell’ “Eterno ritorno” secondo il quale l’istante non ha un suo

significato proprio. Esige che l’uomo entri in un rapporto diverso con il tempo, che egli

possa cioè vivere degli attimi capaci di farsi volere sempre di nuovo; l’uomo deve vivere

perciò attimi immensi inglobando in se tutti i significati che questi possono assumere.

Accanto alla filosofia, l’altro campo in cui il tempo assume sfumature

differenti dal passato è l’arte, grazie alla figura di Salvador Dalì (1904-1989).

Appartenente alla corrente pittorica Surrealista, esprime la chiave della sua pittura nel

quadro “La persistenza della memoria”.

Qui il tempo meccanico è messo in crisi dalla memoria umana, che del tempo ha

ovviamente una concezione ben diversa. Esso scorre infatti secondo metri assolutamente

personali: veloce quando si è felici, lento e pesante nella tristezza. I suoi orologi

deformati così sembrano adattarsi alle superfici sui quali vengono posti, facendo così

assumere al tempo una sembianza malleabile e soggettiva.

O meglio, soggettiva fino ad un certo punto.

Erano quelli infatti gli anni in cui l’uomo cercava definitivamente un riferimento

matematico per scandire più precisamente il secondo, fino ad allora inteso

semplicemente come frazione del giorno; fu la XII Conferenza Internazionale dei Paesi e

delle Misure ad aver definito il secondo come durata di 9192631770 oscillazioni della

radiazione emessa dall’isotopo cesio-133.

È questo il periodo quindi delle gradi evoluzioni nell’ambito della fisica.

La figura più rappresentativa e sicuramente più discussa, sarà

quella di Albert Einstein(1879-1955) con la sua legge della Relatività Ristretta.

Qui viene meno il concetto di tempo assoluto. La teoria parte infatti dall’assunto che, se

la velocità della luce è una costante, allora il tempo e lo spazio sono due grandezze

variabili.

L’aggettivo ristretta indica che la teoria si riferisce solo ai sistemi di riferimento inerziali,

che si muovono a velocità costante l’uno rispetto all’altro.

Con ciò questo genio ha dimostrato la sua idea che “Le leggi della natura dovevano essere

semplici”.

Gli anni vissuti da Einstein erano quelli però della Prima grande Guerra Mondiale (1914-

1918), generata dai contrasti serbo-austriaci , anglo-tedeschi, franco-tedeschi, austro-

russi e italo-austriaci; un conflitto dalle conseguenze disastrose e rivoluzionarie,

generate dalla continuità temporale delle battaglie.

“...il tempo è la cosa più importante:

esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.”

Antonio Gramsci.

SCALETTA

Latino:

1. Seneca: la figura di saggio contro quella degli occupati: il primo visto come vero

apprendista del significato del tempo, ma soprattutto del presente, inteso come

unico momento da vivere pienamente; i secondi visti negativamente, poiché

sprecano il loro tempo in vanità e nella noia.

2. La concezione stoica e l’ età in cui vive.

3. De brevitate vitae

3.1. Capitolo:“ La vita è breve: vivi subito!”

Letteratura Italiana:

1. Leopardi e il suo sistema filosofico: Il passaggio dal pessimismo storico al

pessimismo cosmico, fino alla formulazione del pessimismo antico.

2. Gli idilli.

2.1. “La sera del dì di festa”.

3. La seconda fase della poesia leopardiana: i canti pisano-recanatesi.

3.1. “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”: pastore che vive in contrasto

con la natura, poiché essa conosce in significato ciclico della vita, di cui l’uomo

viene privato.

4. Italo Svevo e il romanzo d’avanguardia.

4.1. “La coscienza di Zeno”.

4.2. Il tempo della narrazione è il tempo interiore della coscienza, un tempo

“misto”.

Letteratura Inglese:

1. James Joyce e il flusso di coscienza(Stream of Consciusness)

1.1. “Ulysses” (episode 5)

Filosofia:

1. Nietzsche e l’Etero ritorno.

1.1.“Cosi parlò Zarathustra” nel capitolo “La visione e l’enigma”.

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