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Tesina multidisciplinare sul viaggio
Materie trattate: italiano, inglese, fisica, filosofia, storia.
INDICE
1. Introduzione
2. Il viaggio nella letteratura
2.1 "A Zacinto", Ugo Foscolo
2.2 "Dialogo della natura e di un Islandese", Giacomo Leopardi
2.3 "Il treno ha fischiato", Luigi Pirandello
2.4 "I Fiumi", Giuseppe Ungaretti
2.5 "Ulysses" by Alfred Tennyson
2.6 "Ulysses" by James Joyce
3. Il viaggio nella scienza
3.1 Il viaggio delle informazioni
3.1.1 I segnali
3.1.2 Le onde elettromagnetiche
3.1.3 I circuiti oscillanti
3.1.4 Emissione e ricezione di onde elettromagnetiche
3.1.5 Propagazione delle onde elettromagnetiche nell'atmosfera
3.1.6 I satelliti geostazionari
4. Il viaggio nella mente umana
4.1 Freud e la psicoanalisi
4.1.1 Es, Super-Ego, Ego
4.1.2 Il metodo psicanalitico
Ipnosi
Associazioni libere
Interpretazione dei sogni
Interpretazione degli atti mancati
Transfert
4.2 Il movimento degli Hippie e il trip mentale
4.2.1 Gli anni '60
4.2.2 Gli Hippie
Usi e costumi
Politica
Libertà sessuale
Droghe
4.2.3 Il trip
5. Bibliografia
Introduzione
MOTIVAZIONI
Ho 19 anni e una voglia smodata di essere viva e attiva, sono curiosa e ho molteplici interessi e desideri di scoprire il mondo.
Sono ambiziosa, non mi piace arrendermi e nemmeno pensare di non farcela.
Ed è qui che sopraggiunge l'argomento della mia tesina: il viaggio per scoprire, sapere, conoscere tutto quello che ancora mi manca.
Il viaggio, perchè ogni giorno si percorrono metri e chilometri irreali senza rendersene conto, attraversando confini e limiti ed arrivando, inconsapevolmente, a mete e a traguardi fantastici.
Ognuno di noi, ha il desiderio di arrivare, di approdare ad una meta, sulla quale si fantastica di giorno e non si dorme la notte. In questo mondo dove tutto scorre e incalza, tutti guardano al domani con un misto di emozioni e debolezze.
Noi abbiamo imparato a navigare rimanendo seduti senza muovere niente, arrampicandoci tra montagne caotiche di sogni e idee, correndo veloce tra colori, musica e vita...
E le mete? Quali sono le mete?
Dentro ognuno di noi, sono lì, silenziose, a volte si fanno sentire più vivaci, a volte inaspettatamente fluiscono fuori, come magma, fluiscono da un vulcano di immagini incandescenti.
L'uomo non può rimanere fermo per sempre, il suo istinto lo ha portato oltre la sua stessa immaginazione ritornando anche ferito, ma con quella maledetta voglia di andare sempre avanti, passo dopo passo e allora...
BUON VIAGGIO!
CONTENUTI
Ho deciso di approfondire il contenuto della mia tesina dividendolo in tre parti: quella umanistica, quella scientifica ed infine quella, che potrebbe definirsi più interiore, più vicina all'uomo, quella della Mente Umana.
Riferendomi alla letteratura italiana, ho interpretato l'idea del viaggio secondo Foscolo, Leopardi, Pirandello ed Ungaretti, analizzando per ciascuno una loro opera.
Nel mondo degli autori inglesi, invece, ho voluto fare un confronto fra l'Ulisse di Omero dell'Odissea, grande figura del tipico eroe viaggiatore, con le caratteristiche comuni dell'Ulisse di Tennyson e di Joyce.
Nell'ambito scientifico tecnologico mi sono dedicata al mondo delle telecomunicazioni, mettendo in evidenza l'importanza dell'informazione, dal momento in cui si genera, a come viene trasportata e quindi ricevuta.
Concludendo ho voluto avvicinarmi all'uomo stesso che, reso unico e potente dalla sua mente, viene studiato nelle sue debolezze e psicosi attraverso il metodo psicoanalitico di Freud, ma nello stesso tempo permette alla propria mente di viaggiare non solo grazie all'immaginazione, ma con l'uso di sostanze stupefacenti ed è questo il caso degli Hippy del '69 in America a cui mi sono riferita.
Conoscere il mondo, di persona (Erodoto)
Armanda Nessi
Collegio “A. Volta”
Classe quinta
Anno Scolastico 2006/2007
INDICE
1. Introduzione
2. Il viaggio nella letteratura
2.1 “A Zacinto”, Ugo Foscolo
2.2 “Dialogo della natura e di un Islandese”, Giacomo Leopardi
2.3 “Il treno ha fischiato”, Luigi Pirandello
2.4 “I Fiumi”, Giuseppe Ungaretti
2.5 “Ulysses” by Alfred Tennyson
2.6 “Ulysses” by James Joyce
3. Il viaggio nella scienza
3.1 Il viaggio delle informazioni
3.1.1 I segnali
3.1.2 Le onde elettromagnetiche
3.1.3 I circuiti oscillanti
3.1.4 Emissione e ricezione di onde elettromagnetiche
3.1.5 Propagazione delle onde elettromagnetiche nell’atmosfera
3.1.6 I satelliti geostazionari
4. Il viaggio nella mente umana
4.1 Freud e la psicoanalisi
4.1.1 Es, Super-Ego, Ego
4.1.2 Il metodo psicanalitico
Ipnosi
x Associazioni libere
x Interpretazione dei sogni
x Interpretazione degli atti mancati
x Transfert
x
4.2 Il movimento degli Hippie e il trip mentale
4.2.1 Gli anni ’60
4.2.2 Gli Hippie
Usi e costumi
x Politica
x Libertà sessuale
x Droghe
x
4.2.3 Il trip
5. Bibliografia 2
Introduzione
MOTIVAZIONI
Ho 19 anni e una voglia smodata di essere viva e attiva, sono curiosa e ho
molteplici interessi e desideri di scoprire il mondo.
Sono ambiziosa, non mi piace arrendermi e nemmeno pensare di non farcela.
Ed è qui che sopraggiunge l’argomento della mia tesina: il viaggio per scoprire,
sapere, conoscere tutto quello che ancora mi manca.
Il viaggio, perchè ogni giorno si percorrono metri e chilometri irreali senza
rendersene conto, attraversando confini e limiti ed arrivando,
inconsapevolmente, a mete e a traguardi fantastici.
Ognuno di noi, ha il desiderio di arrivare, di approdare ad una meta, sulla quale
si fantastica di giorno e non si dorme la notte. In questo mondo dove tutto scorre
e incalza, tutti guardano al domani con un misto di emozioni e debolezze.
Noi abbiamo imparato a navigare rimanendo seduti senza muovere niente,
arrampicandoci tra montagne caotiche di sogni e idee, correndo veloce tra colori,
musica e vita...
E le mete? Quali sono le mete?
Dentro ognuno di noi, sono lì, silenziose, a volte si fanno sentire più vivaci, a
volte inaspettatamente fluiscono fuori, come magma, fluiscono da un vulcano di
immagini incandescenti.
L'uomo non può rimanere fermo per sempre, il suo istinto lo ha portato oltre la
sua stessa immaginazione ritornando anche ferito, ma con quella maledetta
voglia di andare sempre avanti, passo dopo passo e allora...
BUON VIAGGIO!
CONTENUTI
Ho deciso di approfondire il contenuto della mia tesina dividendolo in tre parti:
quella umanistica, quella scientifica ed infine quella, che potrebbe definirsi più
interiore, più vicina all’uomo, quella della Mente Umana.
Riferendomi alla letteratura italiana, ho interpretato l’idea del viaggio secondo
Foscolo, Leopardi, Pirandello ed Ungaretti, analizzando per ciascuno una loro
opera.
Nel mondo degli autori inglesi, invece, ho voluto fare un confronto fra l’Ulisse di
Omero dell’Odissea, grande figura del tipico eroe viaggiatore, con le
caratteristiche comuni dell’Ulisse di Tennyson e di Joyce.
Nell’ambito scientifico tecnologico mi sono dedicata al mondo delle
telecomunicazioni, mettendo in evidenza l’importanza dell’informazione, dal
momento in cui si genera, a come viene trasportata e quindi ricevuta.
Concludendo ho voluto avvicinarmi all’uomo stesso che, reso unico e potente
dalla sua mente, viene studiato nelle sue debolezze e psicosi attraverso il metodo
psicoanalitico di Freud, ma nello stesso tempo permette alla propria mente di
viaggiare non solo grazie all’immaginazione, ma con l’uso di sostanze
stupefacenti ed è questo il caso degli Hippy del ’69 in America a cui mi sono
riferita.
I. IL VIAGGIO NELLA LETTERATURA_________________
Il termine “viaggio” deriva dal latino VIATICUS, che indica l’occorrente per
mettersi in cammino.
Il motivo del viaggio e del viaggiatore è al centro di gran parte della letteratura
moderna e contemporanea, specialmente, ma non solo, sotto la forma del mito di
Ulisse. Il viaggio è una delle metafore più presenti nell’immaginario collettivo
occidentale.
Viaggiare si, ma verso dove? C’è una meta o un limite al viaggiare?
La categoria del viandante si è con il tempo, e grazie a innumerevoli
interpretazioni letterarie, arricchita di caratteri sempre più vari. Alle molteplici
fisionomie del viaggiatore corrispondono i molti percorsi che si possono
intraprendere. Il viaggio può avvenire per terra o per mare, nel cielo o solo con
la fantasia. Può diventare un volo o un naufragio, svilupparsi sulla strada o per
via d’acqua.
Ma perché si tratta di un tema tanto fortunato?
Forse perché rappresenta con i suoi aspetti indicativi la metafora del cammino
umano, inteso come percorso di crescita che ognuno vive in maniera diversa,
anche se apparentemente sembra seguire identiche tappe già prestabilite.
rappresentano la figura del viaggiatore
Ulisse ed Enea nel Mondo classico
x antico, l’eroe, l’uomo coraggioso, in grado di affrontare spostamenti faticosi e
sorprendenti, incontri magici e soprannaturali. Attraverso il viaggio, eroi come
Ulisse affermano la propria autonomia in opposizione ad ogni disegno, umano
o divino, che possa ostacolare la libertà e il desiderio di conoscenza.
invece, l’interpretazione religiosa del viaggio è quella
Nel Medioevo,
x prevalente. Nascono nuove figure di viaggiatori come quella del pellegrino,
interessato al viaggio come penitenza da affrontare per scontare peccati
commessi, che approfondisce attraverso l’avventura del viaggio la conoscenza
di sé per il raggiungimento della perfezione morale; del mercante, che, come
Marco Polo, può diventare il narratore di paesi lontani e di popoli sconosciuti.
il viaggio diventa occasione di scoperte di nuove terre, di
Con il Rinascimento,
x nuove civiltà, di nuovi valori che mettono in crisi i vecchi modelli
universalmente riconosciuti come tali. In questo periodo i viaggi si
intensificano anche a prescindere dalle grandi scoperte geografiche.
la concezione del viaggio coincide ormai con quella moderna: si
Nel Seicento
x viaggia con precisi interessi e finalità. Protagonisti del Seicento sono i
mercanti, i geografi, i missionari. Ma si affronta un viaggio anche solo per
provare forti emozioni, per visitare paesaggi e popoli diversi.
il viaggio diventa un’esperienza al di fuori del tempo
Nella letteratura del ‘900
x e dello spazio e anche se nella realtà moderna ha perso il suo antico
significato di scoperta del mondo, mantiene invece il suo valore di metafora di
tutte le esperienze umane.
Fino all’epoca moderna, dunque, il viaggio presenta due caratteri: quello
Simbolico, l’uomo attraverso il viaggio si mette alla prova; e quello Pratico, il
viaggio avviene perché risponde ad una necessità e all’interesse di un singolo o
di un gruppo (la guerra, il commercio, il turismo).
Il viaggio assume quindi “significati” diversi in base al contesto in cui viene usato
o in base all’epoca in cui viene “utilizzato”. Può essere visto quindi come “fuga”,
come “distacco forzato” nonché “esilio”, come “metafora di vita” oppure come
mezzo per “Conoscere se stessi e il mondo”.
4
Letteratura Italiana:
Viaggio come distacco forzato: l’esilio
x
E’ anche possibile vedere l’aspetto negativo del viaggio, se questo viene inteso
come spostamento forzato o costretto; che comporti un allontanamento dagli
affetti e dalle cose care, se non un distacco definitivo dalla propria terra. Il tema
dell’esilio, visto appunto come abbandono della patria per motivi politici o
comunque personali è riscontrabile nella letteratura italiana, soprattutto in quegli
autori che hanno legato la propria vita ad una componente politica; di cui spesso
hanno lodato o criticato le vicende e i personaggi che la animavano.
Ugo Foscolo nel sonetto “A Zacinto”, scritto fra il 1802 e 1803, esprime il suo
dolore per l’impossibilità evidente di tornare nella sua terra natìa; senza una
patria, costretto a trasferirsi da una città all’altra, egli si sente un esule. Una
volta trasferitosi a Venezia, dopo la morte del padre, si entusiasmò presto alle
vicende della Rivoluzione francese. Nel 1797 fu firmato il trattato di
Campoformio, con cui Napoleone cedeva Venezia all'Austria, Foscolo perciò
deluso diede inizio al suo volontario esilio. Si rifugiò a Milano dove conobbe
Giuseppe Parini, strinse amicizia con altri intellettuali e letterati italiani, come lui
esuli, con cui collaborò al giornale "Il Monitore italiano", per poi proseguire e
terminare la sua vita nella città di Londra.
Per il poeta l’esilio, più che un fatto politico, è una situazione esistenziale:
l’uomo, su questa terra, è soggetto solo alle leggi di un meccanicismo
materialistico, la sua vita non ha nessuna finalità. Si tratta di un sentimento di
fragilità e di nullità che, se espresso in maniera diretta, desta nel lettore
turbamento e tristezza. Già nel titolo, Foscolo compie un’operazione decisiva per
tutto lo svolgimento del sonetto: egli, nato nell’isola di Zante, non usa il nome
moderno della sua terra, ma quello con il quale la chiamavano gli antichi Greci,
Zacinto. Automaticamente il nome classico evoca il mondo dell’antica Grecia e
dei suoi miti: Zacinto è situata proprio nello stesso mare in cui, secondo la
leggenda, nacque Venere, la dea dell’amore che ha reso feconda e felice l’isola; è
lo stesso mare di cui parla Omero mentre racconta le avventure drammatiche di
Ulisse; quell’Ulisse che, come il poeta, era esule in cerca della patria e che alla
fine del suo peregrinare riuscì ad approdare ad Itaca, la sua pietrosa ma amata
terra natia. Il poeta, invece, non avrà la gioia di tornarci, perché il destino gli ha
riservato di morire in terra straniera, dove nessuno andrà a visitare la sua
tomba. Il poeta compare solo nell’ultima terzina dove si può notare un
sentimento di pessimismo e di tristezza, del tutto assente negli altri dodici versi,
in cui invece predomina una visione tutta classicistica, con un paesaggio fatto di
sole, di cieli azzurri, di boschi verdeggianti e in cui la figura di Ulisse ci si
presenta nel momento della felicità, quando finalmente approda alla sua isola.
Quando il Foscolo parla della sua terra natìa, non usa mai il termine "patria",
forse perché il suo rapporto col padre non fu felice e perché si sentiva più legato
alla madre. Nel sonetto, infatti, lui parla di "materna mia terra", la patria è
"matria", è un personaggio femminile, non solo perché il sostantivo è di tale
genere, ma perché il Foscolo identifica nella madre umana, nella madre-natura il
principio della vita.
Ed ancora, ci sono moltissimi riferimenti all’acqua, senza la quale non c’è vita: ci
sono le "onde del greco mar" e c’è Omero che canta "le acque fatali" di Ulisse.
5
Viaggio come conoscenza
x
Solo verso la fine del Settecento il viaggio diventa un’esperienza interessante per
sé, nasce il viaggio di piacere, fine a se stesso. Diventa quindi mezzo utile per la
crescita intellettuale e morale, per l’educazione al mondo e alla vita. Il viaggio
rispondeva alla necessità di conoscere, uscire dal proprio mondo ristretto, fare
esperienze personali in nuovi paesi.
Attraverso l’opera leopardiana “Dialogo della natura e di un Islandese” (1824),
viene rappresentato in modo chiaro il concetto di pessimismo cosmico di Leopardi
e l’immagine di una natura “matrigna” e “nemica” alle cui leggi è impossibile
sfuggire.
L’operetta morale narra di un islandese, che va errando per le regioni interne
dell’Africa alla ricerca di uno spazio isolato per non venire più a contatto con la
natura. Ma anche lì essa è presente: gli appare con le sembianze di una donna
smisurata e tremenda. La vicenda prosegue con un dialogo, durante il quale
l’uomo spiega alla sua interlocutrice come la sua vita sia stata sempre infelice.
Infatti, fin dalla prima gioventù egli si era persuaso della vanità dell’esistenza e
della stoltezza degli uomini, i quali si procurano vicendevolmente infiniti mali. Ma