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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: Il Vuoto - tra scienza e pensiero

Autore: Alamri Sabri

Descrizione: trattazione scientifica del concetto di vuoto: dall'universo all'atomo; trattazione dell'esistenzialismo

Materie trattate: Scienze,fisica,filosofia,storia,italiano,latino,arte,inglese

Area: scientifica

Sommario: scienze: vuoto interstellare,i buchi neri fisica: l'atomo filosofia: Esistenzialismo,Sartre storia: La Resistenza,Il vuoto isituzionale italiano: Pascoli,La vertigine latino: Seneca,principato illuminato arte: arte concettuale,Achromes di Manzoni,Tele bianche di Ryman inglese: Waiting for Godot

Estratto del documento

4. “Waiting for Godot”: a tragicomedy in two acts 36

....................................

Introduction ...................................................................................................................... 36

Historical and social background ...................................................................................... 36

Literature of the absurde .................................................................................................. 37

Summary of act I ............................................................................................................... 38

Summary of act II .............................................................................................................. 40

Characters ......................................................................................................................... 42

Plot structure analysis ....................................................................................................... 43

Themes ............................................................................................................................. 44

Conclusion ........................................................................................................................ 49

5. Resistenza partigiana in Italia: reazione al vuoto istituzionale 50

..............

Quadro storico .................................................................................................................. 50

Claudio Pavone: “una guerra civile - saggio storico sulla moralità della resistenza” ......... 52

Piero Calamandrei: “Uomini e città della resistenza” ....................................................... 58

Paolo Pezzino:” Memorie divise, morte della patria, identità collettive”. ........................ 59

6. Giovanni Pascoli: “La vertigine” 60

..............................................................

7. Arte Contemporanea: il “vuoto” concettuale in Manzoni e Ryman 63

......

Premessa: L’arte contemporanea ..................................................................................... 63

Piero Manzoni: “Achromes”.............................................................................................. 65

Robert Ryman: il vuoto che precede la creazione ............................................................. 67

8. Seneca: Nerone ed il sogno politico 69

........................................................

Conclusioni 72

....................................................................................................

Bibliografia e Sitografia 74

................................................................................

Il Vuoto 3

Filosofia:

Esistenzialismo

Geografia Astronomica: Sartre

il vuoto interstellare

i buchi neri Letteratura Inglese:

Waiting for Godot

Fisica: Il Vuoto

L'atomo Storia:

La Resistenza

Letteratura latina: Arte Concettuale:

Seneca Achromes di Manzoni

principato illuminato Tele bianche di Ryman

Il Vuoto 4

Introduzione al concetto di vuoto scientifico

La caratteristica primaria della materia è il vuoto

Diamoci un’occhiata intorno. Vedremo un mondo pieno di cose. Tavoli, sedie, il

pavimento, una tazza di caffè, scarpe, biciclette, oggetti. La maggioranza di noi pensa

distrattamente al mondo come uno spazio pieno di cose di questo genere, che si possano

leggere o urtare con il piede, o sulle quali ci si può sedere. Ma quanta parte del nostro

mondo è davvero fatta di oggetti che possiamo vedere? Si pensi all’aria che respiriamo. È

invisibile, eppure è lì, anche se lo sperimentiamo solo in una maniera in un certo senso

indiretta, quando il nostro petto si espande e si contrae e il nostro respiro sibila

passando per il setto nasale.

I limiti della nostra vista non permettono di osservare piccole molecole di azoto e

ossigeno presenti nell’aria, mentre la stessa limitatezza ci permette di guardare i corpi

più densi che ci circondano.

Il mondo visibile non rappresenta tutto quello che c’è nell’Universo. Se ci

affidiamo solamente agli occhi per sapere cosa c’è là fuori, finirà per sfuggirci una parte

importante. Anche se questo concetto potrebbe sembrare ovvio, vale la pena tenere

bene a mente che, proprio come non possiamo vedere l’aria, non possiamo vedere

neanche gran parte dell’Universo. In effetti, negli ultimi decenni diverse prove ci hanno

fatto giungere alla conclusione che circa il 95% della massa ed energia del nostro

Universo esiste in qualche forma invisibile, nascosta al punto da sfuggirci quasi

completamente.

L’idea di vuoto è stata discussa dai migliori pensatori nell’arco di più di 2000 anni

ed è tuttora materia di ricerca. Già Aristotele, infatti, discutendo il concetto di spazio, si

convinse che il vuoto non poteva esistere. Nel suo modello cosmologico tutto l’universo

è riempito da un materiale (“etere”) perfettamente trasparente e privo di attrito. Il moto

dei pianeti avviene, secondo lui, grazie al moto delle sfere di etere su cui essi si trovano.

Il moto nel vuoto è ritenuto impossibile: “la natura aborre il vuoto”. Bisogna arrivare al

1600 perché l’esistenza del vuoto venga presa in considerazione, sia dal punto di vista

filosofico che scientifico-tecnologico. Il primo spazio vuoto venne realizzato da un allievo

Il Vuoto 5

di Galilei, Evangelista Torricelli: costruendo il barometro a mercurio che oggi porta il

suo nome, osservò la formazione di uno spazio che poteva essere considerato quasi

completamente privo di materia. Si svilupparono poi pompe da vuoto, utilizzate sia per

la ricerca che per spettacolarizzare gli effetti del “vuoto”: celeberrima rimane

l’esibizione di Magdemburgo, alla fine del 1600, quando, dopo avere tolto gran parte

dell’aria dall’interno di due semisfere poste a contatto, si mostrò alla cittadinanza come

non fosse possibile staccarle nemmeno facendole tirare da due quadriglie di cavalli.

Ma cosa sappiamo oggi del vuoto? Manteniamo per ora il concetto più intuitivo di

vuoto, ovvero l’assenza di materia e vediamo cosa può accadere nello spazio vuoto e

cosa no:

• Due masse si attraggono (grazie alla forza di gravità) anche quando sono poste

nel vuoto. Anche due cariche elettriche poste nel vuoto si attraggono o si respingono:

la forza di Coulomb non necessita di materia per potersi verificare.

• Al contrario di quanto pensava Aristotele, può esserci moto nel vuoto. Un corpo

abbandonato a se stesso con una certa velocità nello spazio privo di materia proseguirà

il suo

viaggio mantenendo sempre la stessa velocità.

• Anche la luce può propagarsi nel vuoto: è grazie a questa proprietà che possiamo

vedere le Stelle, essere illuminati e riscaldati dal Sole e quindi vivere sulla Terra

Dove troviamo il vuoto? Se vogliamo guardare lontano, diremo nello spazio

interstellare (probabilmente), ma se vogliamo rimanere vicino, possiamo pensare che

l’acqua che beviamo è composta più di vuoto che di materia. Ogni molecola d’acqua è

fatta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, ciascuno formato da un nucleo attorno

al quale sono distribuiti secondo un preciso criterio gli elettroni. Questa è la visione più

o meno corretta della realtà microscopica che ci circonda: quasi sempre ci

dimentichiamo però che in rapporto alle dimensioni del nucleo stesso, la distanza che

separa questo dagli elettroni è immensa. Questo accade anche se consideriamo le

distanze tra gli atomi che compongono un corpo: non troveremo mai uno spazio

completamente pieno, proprio perché gli atomi sono incredibilmente vuoti.

Il Vuoto 6

Era il 1912 quando Rutherford bombardando con particelle α un sottile foglio di

oro, ottenne un risultato sorprendente che evidenzia l’enorme spazio vuoto dell’atomo.

La teoria che descrive la struttura atomica si chiama anche planetaria perché lo si

paragona alla distribuzione dei pianeti intorno al Sole e delle stelle nelle galassie. Anche

la caratteristica del vuoto atomico può essere estesa a quello dello spazio. L’Universo è

quasi ovunque vuoto ed è semmai la materia che ora costituisce l’eccezione: sarebbe

meglio dire che l’Universo è apparentemente vuoto e a questo proposito molti scienziati

da circa settant’anni stanno cercando di spiegare il mistero di materia ed energia

“oscura”.

Uno dei risultati più straordinari della fisica del microcosmo è l’avere scoperto

che lo spazio vuoto non è affatto vuoto: appare tale solo perché la creazione e la

distruzione incessante di particelle ed altre strane entità si verifica in esso su intervalli

temporali brevissimi e tali comunque da non lasciare allo sperimentatore il tempo

materiale per la loro rilevazione. Questo è il campo di lavoro della Meccanica

Quantistica, scienza contemporanea in continua evoluzione, che ha portato alla luce un

numero notevole di piccole entità apparentemente insignificanti, ma che giustificano

l’esistenza della materia stessa.

Infatti anche il nucleo a sua volta è formato da piccole particelle subnucleari di

dimensioni più piccole dello stesso nucleo; ciò rende la caratteristica del vuoto una

regolarità nel creato permeando la materia dal livello nucleare a quello cosmico.

Tutto ciò non fa altro che giustificare la teoria dell’immane esplosione (Big Bang)

che ha dato origine al nostro Universo in continua espansione, da un “uovo” cosmico che

racchiudeva in se tutta la materia e l’energia della sfera celeste.

Il Vuoto 7

L’Universo: dove si “nasconde” il vuoto

Alla ricerca del vuoto nello spazio

- L’unità base in cui sono raggruppate le stelle e la materia interstellare è la

galassia. La galassia è l’ “atomo base” dell’ Universo su grande scala. La nostra galassia è

la Via Lattea, è una galassia spirale: è composta da oltre 100 miliardi di stelle; ha

dimensioni dell’ordine di 100.000 anni luce e dista circa 2 milioni di anni luce dalla

galassia più vicina, quella di Andromeda. Si tratta di dimensioni enormi che sfuggono

alla nostra intuizione. Le due galassie non sono isolate, ma fanno parte di un gruppo

locale di galassie e di un ammasso di galassie ancora più grande. Osservando più

attentamente ci si accorge che le galassie si raggruppano in strutture quasi filiformi e

distribuite su superfici lasciando al centro enormi spazi vuoti. Forse nei grandi vuoti

cosmici, troviamo il miglior vuoto esistente nell’ Universo macroscopico. Il numero di

particelle materiali, quali elettroni, protoni eneutroni, dovrebbe essere estremamente

basso, praticamente trascurabile,così come dovrebbe essere trascurabile il numero di

particelle dei raggi cosmici.

Vista da lontano la nostra Via Lattea dovrebbe apparire luminosa in maniera

quasi continua. Ma in realtà, le distanze fra le stelle sono enormi; la stella a noi più vicina

dista poco più di 4 anni luce. Quindi la maggior parte della galassia è vuota: per analogia

la maggior parte dell’Universo è vuoto.

Secondo le moderne teorie corpuscolari, ampiamente verificate

sperimentalmente, la materia è costituita di molecole, atomi, particelle, quindi il vuoto è

uno spazio in cui nono vi sono particelle materiali, come quelle che costituiscono

molecole e atomi. E cosa si può dire dei campi elettromagnetici? A prima vista potremmo

dire che nel vuoto siano ammissibili campi ed onde elettromagnetiche, ma secondo la

fisica moderna un’onda è anche un corpuscolo con una certa energia secondo la nota

relazione do Planck E=hν . Quindi, dobbiamo estendere il nostro concetto di assenza di

particelle anche ai fotoni: il nostro vuoto deve essere anche “un buio” e va schermato da

tutti i fenomeni elettromagnetici.

Il Vuoto 8

Sorge così subito un altro problema: ogni corpo a temperatura maggiore dello

zero assoluto emette radiazioni elettromagnetiche, con frequenza via via inferiori al

diminuire della temperatura. Per avere un vero vuoto macroscopico dobbiamo, perciò,

circondarlo da “un freddo”. Tutto lo spazio, però, è attraversato da una radiazione

elettromagnetica, la radiazione cosmica di fondo, che corrisponde a quella che

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