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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: Tra le righe dei Promessi Sposi...
Autore: Pianezzola Lisa
Descrizione: La reale ipotesi che Alessandro Manzoni sia autore di un romanzo di vampiri è stata ampiamente dimostrata dall'intraprendente scrittore Renato Giovannoli nel suo libro: Il vampiro innominato, "applicando" Dracula sui Promessi sposi . La natura vampirica dell'affermato e rispettato romanzo ottocentesco I promessi sposi, è stata svelata attraverso l'uso sistematico di una tecnica, non propriamente scientifica, che consiste nel selezionare nel testo comparato e in quello comparante pochi caratteri a discapito di tutti gli altri. I punti notevoli dei due romanzi si susseguono attraverso una struttura ciclica, un disegno simmetrico, la struttura narrativa appariva anche se sfumata come un omeomorfismo. L'Esordio di entrambi i romanzi prevede l'imposizione della volontà dell'Avversario, impersonato da un tirannico feudatario che in un caso risponde al nome di Don Rodrigo e nell'altro a quello di Dracula; di appropriarsi della vergine promessa all'Eroe, le due eroine sono, fortunata omonimia Lucia e Lucy. Dopo i primi successi dell'Avversario, ecco l'intervento dell'Aiutante impersonato da Fra Cristoforo e Van Helsing dotto ammazza vampiri; entrambi rappresentanti della Chiesa cattolica; "noi deputati alla cura delle anime [ ], abbiamo [ ] le più ampie facoltà della Chiesa" dice Fra Cristoforo mentre Van Helsing parlando degli esorcismi dirà di essere stato autorizzato dalla Chiesa. Con l'intervento dell'aiutante e i primi illusori successi delle "forze del bene" prende corpo la speranza di sconfiggere l'Avversario. Le due fanciulle vengono messe al sicuro, Lucia è ospitata nel monastero di Monza. Lucy è presa dal dottor Seward, che la sottopone ad un trattamento antivampirico a base di forti dosi di aglio. A questo punto nei Promessi sposi si verifica una sostituzione dell'Avversario Don Rodrigo chiede aiuto all'Innominato che si fa carico del rapimento di Lucia.
Materie trattate: Italiano (Alessandro Manzoni)
Area: umanistica
Sommario:
capire il mio tedesco […]. Egli e la moglie […]si scambiavano occhiate che direi
impaurite”.
Siamo giunti all’ora del Tradimento. Due traditori entrambi vittime di un
internamento, rendono vane le gesta dei due Aiutanti; Gertrude, monacata a forza,
consegna Lucia all’Innominato, Renfield, un folle ricoverato nell’ospedale
psichiatrico del dottor Seward “apre la porta” a Dracula “Entrate, Signore e
Padrone!” , secondo una legge che delimita il potere, un vampiro “non può entrare
ovunque in un primo momento, se non è uno di casa che lo chiama perché venga”.
Nei vangeli la casa è simbolo dell’anima, in cui i demoni vogliono stabilire la propria
abitazione. Quindi affinché il maligno prenda possesso di una persona, occorre che
essa o qualcuno della casa, con qualche facoltà dell’anima si acconsenziente.
La simmetria degli eventi è divisibile in due parti una discendente e una
ascendente, un’andata e un ritorno rispetto a un punto culminante che è la Crisi.
Se applichiamo una regola empirica che vale per molti altri romanzi dell’ottocento e
Dracula Promessi
del novecento, dividendo per due il numero dei capitoli di e dei
sposi, si ottiene il numero dei capitoli che la registra.
Dracula
In il XIV capitolo su ventisette è quello dove si scopre che Lucy è stata
Promessi sposi
vampirizzata; nei i capitoli XX-XXI su trentotto sono quelli dove
Lucia viene rapita e imprigionata nel castellaccio dell’Innominato.
“Dall’alto del castellaccio, come l’aquila dal suo nido insanguinato, il selvaggio
signore dominava all’intorno tutto lo spazio dove piede d’uomo potesse posarsi”
troviamo menzionato il sangue in un contesto “predatorio” e un castellaccio che non
può non rammentarci quello di Dracula. In rapporto con il castello c’è sempre la
taverna che Manzoni chiama Malanotte che ha la funzione di anticamera.
Tutta la vicenda considerata verte sul desiderio dell’Avversario di impossessarsi
dell’Eroina. Nel centro dei due romanzi la temuta eventualità si realizza, le Eroine
toccano il fondo dell’Abisso, la Crisi coincide con il solstizo di inverno, quando la
notte è la più lunga dell’anno.
Il significato del nome Lucy/Lucia è riconducibile al simbolismo della luce. “Santa
Lucia, il giorno più corto che ci sia”, il rapimento di Lucia avviene proprio questo
giorno, che prima della riforma gregoriana del calendario coincideva con il solstizio
di inverno.
Lucia è la luce che vince le tenebre da cui è inghiottita. Prigioniera che non
soccombe ma anzi rinforza la sua purezza; il suo cognome Mondella deriva al latino
munda, cioè “pura” e pertanto capace di redimere l’Avversario.
La Lucy di Stoker è preda del Signore delle Tenebre, a differenza della Lucia
manzoniana, come indica il su cognome Westerna, nel quale possiamo leggere la
parola West, cioè un riferimento al tramonto, soccombe all’Avversario senza risalire
l’Abisso, diventa un vampiro, salvata dalla dannazione eterna attraverso
l’impalettatura del cuore ma mai più ricongiunta all’amato, Arthur Holmwood.
Dracula vuole allora Mina, da poco moglie di Jhonatan Harker, che assume da
adesso il ruolo di Eroina e lo ricoprirà fino alla fine.
Promessi Sposi
E’ il medesimo scambio che nei avviene tra Don Rodrigo e
l’Innominato. Manzoni sostituisce gli Avversari, Stoker le coppie di Eroi.
Possiamo vedere come il nome Mina letto al contrario dia “anim(a)” , il cui
significato secondo i miti agnostici è: scintilla di luce dispersa nelle tenebre del
mondo, che riconosce nel Conte un arconte, che sempre secondo la medesima
tradizione è colui che impedisce alla scintilla di luce di ricongiungersi col divino.
In Manzoni il cambio di attore è di breve durata; l’Innominato presto si converte e
Dracula
Don Rodrigo allora fuggirà a Milano. In corrisponde al riscatto di Ranfield,
che muore nel tentativo di uccidere Dracula, il quale è costretto a fuggire da Londra.
La Crisi è superata, le due narrazioni assumono quindi un andamento ascendente.
Promessi sposi
Viene però a mancare nei la figura dell’avversario, pertanto da
adesso in poi verrà incarnato da forze impersonali, la peste.
Non a caso il rapporto tra il morso del vampiro e la peste è molto stretto. Non solo il
vampiro si riproduce per contagio, con un morso infetto, ma è associato nella
tradizione alle epidemie di peste, delle quali è ritenuto responsabile e
personificazione.
Dracula a dire il vero diffonde solo il vampirismo e non la peste ma del suo carattere
letterariamente pestifero vi è ancora qualche piccola traccia.
Stoker infatti parlando del vampirismo usa termini come: “sterilizzare”,
“contaminare”, “infettare”; che potrebbero essere intesi come metafore. Peraltro
l’ammazzavampiri Van Helsing afferma che il vampiro “può fiorire nel pieno di
epidemie che sterminano interi popoli”, oltre al fatto che la dimora londinese di
Dracula pullula di ratti che sono sì alleati del vampiro ma anche portatori di peste.
In diverse versioni cinematografiche, i ratti che accompagnano il vampiro
scatenano pestilenze davvero manzoniane.
Possiamo quindi dedurre che nella trasformazione di un testo in un altro, quando
un elemento viene cancellato, restano delle tracce che possono essere germi in
grado di generare di nuovo l’elemento cancellato.
Per quanto Manzoni voglia attraverso una visione illuministica allontanare la
possibilità di qualsiasi stregoneria all’origine del morbo, sostenendo che gli untori
in realtà non esistono; rimane comunque in forma di residuo il carattere diabolico
Dracula
del contagio. Mentre in troviamo i germi di un trattamento realistico del
contagio sotto forma di germe.
Le più appariscenti di queste tracce sono due dicerie sugli untori, due leggende
metropolitane, esempi perfetti di racconti fantastici.
Ecco la prima:
Dietro la peste manzoniana, impersonale e razionale, si nasconde quindi un
enigmatico personaggio che dobbiamo considerare il capo degli untori e nuovo
Avversario erede di Don Rodrigo e dell’Innominato. Analogamente a quanto accade
al protagonista della storia manzoniana, è in una carrozza a quattro e non a sei che
Jonathan Harker incontra per la prima volta Dracula.
I caratteri somatici che Stoker attribuisce al vampiro in questa sua prima
apparizione sono molto simili a quelli del “gran personaggio”, quest’ultimo viene
descritto “con gli occhi accesi […] e il labbro atteggiato di minaccia”; stoker di
Dracula dice che aveva “occhi assai brillanti, che sono parsi rossi alla luce delle
lampade”, e “bocca dal taglio duro”,”bocca dura, d’un taglio assai crudele”.
A Castel Dracula Harker subisce il fascino perverso delle tre evanescenti mogli di
Dracula, che possiamo mettere in rapporto con le “fantasime” di Manzoni. Tentato
con il terrore e le lusinghe erotiche, mette in fine in atto una fuga che in quanto
rifiuto del contagio del male corrisponde al rifiuto di diventare untore nel racconto
manzoniano.
Il castello ricorda la dimora acquistata da Dracula a Londra. Peraltro lo stesso
schema narrativo: rapimento con carrozza, prigionia nel castello, resistenza del
prigioniero al male e la sua liberazione, coincide con la vicenda vissuta da Lucia.
Ed ecco la seconda leggenda metropolitana, che Manzoni ha tratto dal libro del
medico Alessandro Tadino:
Non sappiamo quante siano le persone andate dall’infermo a “esibirgli la guarigione
e i denari” ma è ragionevole pensare che il lupo e i tre gatti siano il risultato di una
metamorfosi.
Infatti i vampiri hanno il potere di trasformarsi in gatti, e quanto al lupo è proprio
uno dei due animali (l’altro è il pipistrello) in cui abitualmente Dracula si trasforma.
Ed infine come è riportato da Van Helsing, “i poteri [del vampiro] cessano, come
quelli di tutte le cose malvagie, quando spunta il giorno, questo giustifica la fuga dei
quattro animali “al far del giorno” o del loro dissolversi alla luce del sole.
Verso la fine del romanzo manzoniano i protagonisti si salvano scampando
all’Avversario: la peste.
Anche Mina è stata morsa ma non sembra almeno apparentemente, completamente
compromessa; non è comunque questa l’analogia fondamentale. Piuttosto il
contagio di Mina compromette la sua storia con Herker, “Contaminata,
contaminata! Non potrò più né toccarlo né baciarlo. Oh perché proprio io dovevo
divenire la sua peggior nemica, colei che ha più motivo di temere?”,siamo arrivati
all’Impedimento, in Manzoni Lucia fa voto di castità e pertanto questo è ciò che la
allontana da Renzo.
L’impedimento sarà comunque risolto dagli aiutanti: Fra Cristoforo annullerà il
voto di Lucia mentre Van Helsing rassicura Mina dicendo che ancora non è tutto
perduto se Dracula verrà annientato.
Ma i punti comuni tra i due romanzi non sono ancora terminati. Prima l’eroico
sacrificio dell’Aiutante in campo. Fra Cristoforo morirà di peste mentre si prodiga
per i malati; Quincy Morris, aiutante secondario, morirà durante lo scontro finale
con Dracula.
Siamo giunti allo Scioglimento: a Dracula viene piantato un paletto nel cuore. Don
Rodrigo muore di peste, e l’epidemia stessa si estingue.
Non siamo comunque ancora alla fine, come ogni struttura ciclica tende ad
avvolgersi a spirale. Pertanto ecco la Nascita e il Battesimo dell’Erede che segna la
potenzialità dell’inizio di un nuovo ciclo.
Dracula
In attraverso una lettera di Jonathan Herker abbiamo notizie del figlio cha
ha avuto da Mina, la cui nascita “ha avuto luogo esattamente il [primo] giorno
anniversario della morte di Quincy Morris. “E lei” commenta Jonathan “coltiva in
segreto la convinzione che qualcosa dello spirito del nostro coraggioso amico si sia
trasmesso al bambino. I nomi che porta sono quelli di tutti i componenti il nostro
piccolo drappello; ma noi lo chiamiamo Quincy”.
Il primogenito di Renzo e Lucia non si chiama Cristoforo in quanto di sesso
femminile ma Maria, in quanto è alla Madonna che Lucia fa voto durante la sua
prigionia, questo è l’adempimento di un voto sostitutivo suggerito da Renzo, “sapete
cosa dovete promettere alla Madonna? Promettetele che la prima figlia che
avremo,le metteremo nome Maria”.
Interessante l’ipotesi annotata da Stoker nel suo romanzo, che il figlio di Mina
potrebbe essere in realtà l’erede di Dracula, con cui si è detto, Mina ha avuto
contatti piuttosto ravvicinati.
In entrambi i romanzi notiamo che il Battesimo dell’Erede è strettamente legato con
l’Impedimento, di cui costituirebbe l’esito ultimo.
Il vampiro, in senso tecnico, è un cadavere che si nutre e al contempo si riproduce,
chi subisce i suoi morsi diventa a sua volta un vampiro, succhiando il sangue dei
vivi.
Per il fatto di succhiare il sangue delle sue vittime, il vampiro è una figura del
dominio del male sull’anima e, in senso più ristretto, del potere politico ed
economico; poiché si allea con le sue vittime attraverso il morso sul collo, un
equivalente simbolico della peste e, più in generale del male nel suo aspetto
contagioso (il male per sua natura è contagioso, il malvagio seduce e conduce ad
altro male anche le sue vittime, un esempio pratico può essere la vicenda della
Monaca di Monza).
Possiamo quindi parlare di un “tema del dominio” e un “tema del contagio” presenti
in entrambi i romanzi.
È il tema del domino che ci permette di assimilare Don Rodrigo e l’Innominato a
Dracula. Se nella tradizione folcloristica il vampiro è un plebeo è con Stoker che si
afferma il tipo del vampiro nobile, che abita in un castello e fa subire in primo luogo
ai suoi sudditi l’empia abitudine dietetica conseguente alla sua malvagia natura.
Già Byron parla di un vampiro nobile, ma è Stoker che identificando Dracula con
Vald Tapes, voivoda della Valacchia dal 1448 al 1476, lo trasforma in un vero
Dracula
signore. si svolge nel 1890 ma questo si giustifica col fatto che i vampiri
sono immortali.
Tapes era effettivamente soprannominato Dracula, che significa “figlio del drago” o
“figlio del diavolo” ma non vi sono prove della sua natura vampirica. L’associazione