Aerodinamica dell'ala
Un corpo qualsiasi in moto relativo rispetto ad un fluido scambia con il medesimo una azione meccanica, rappresentata da forze. Nel caso il fluido sia l'acqua si tratterà del moto di una imbarcazione/nave. Se il fluido è l'aria parliamo di volo (aereo, elicottero, aliante). Ho usato il termine di moto relativo in quanto è indifferente che sia l'aereo a muoversi nell'aria (come avviene durante il volo di un aereo) oppure l'aria a muoversi rispetto all'aereo o ad un suo modello in scala, come avviene in una galleria del vento.Perché l'aereo possa sostentarsi è necessario che l'aria circostante eserciti una forza che lo tenga sospeso: questa forza, anticipiamo, è definita portanza. Sappiamo che la parte dell'aereo che permette il sostentamento è l'ala (aerofoil). Come si costruisce un ala? In pratica basterebbe disporre di una tavola (ad esempio una porta) disposta obliquamente lungo la direzione del vento.
L'esperienza ha dimostrato tuttavia che, usando una forma opportunamente sagomata (immagine sotto), si ottiene un sostentamento più efficiente.
Notiamo che nei disegni è stata evidenziata con (V_infty) la velocità relativa dell'aria indisturbata lontano dall'ala. Mentre in prossimità dell'ala i filetti dell'aria si dividono per girare attorno all'ala e quindi la loro velocità è variabile è avrà componenti nelle due direzioni x ed y.
Ora l'esperienza insegna che se mettiamo un ala in una galleria del vento essa è sottoposta ad una forza (misurabile), che è rappresentata (figura sotto) da un vettore R (Resultant), che possiamo immaginare di scomporre come somma di due vettori:
- perpendicolare a (V_infty) che chiamiamo Portanza L (Lift);
- parallelo a (V_infty) che definiamo Resistenza D (Drag).
E' facile rendersi conto che la portanza è quanto serve per sostenere l'aereo, mentre la resistenza è una forza che si oppone al moto. Il punto c di applicazione di R si chiama centro di pressione.
Studiosi e ricercatori hanno cercato in diversi modi di spiegare il fenomeno. L'interpretazione più usata ricorre al teorema di Bernoulli: in sintesi l'aria corre più veloce sopra l'ala che sotto, perché il profilo superiore è più lungo di quello inferiore e per il teorema di Bernoulli la pressione sotto è maggiore di quella sopra. Sappiamo che il prodotto della pressione per la superficie è una forza (spinta). In definitiva il bilancio delle spinte è verso l'alto: questa è la portanza. Effettivamente è vero che la pressione sotto è superiore a quella sopra. Si trovano in letteratura dei diagrammi , come ad es. quello riportato sotto, che schematizzano il profilo di pressione sui due lati dell'ala:
La figura riporta in modo schematico l'andamento della pressione sui due lati dell'ala, come una serie di frecce perpendicolari alla superficie dell'ala. La parte inferiore evidenzia con frecce blu la pressione che spinge l'ala verso l'alto. La parte superiore riporta con frecce rosse rivolte in senso contrario, quella che sembra una azione di risucchio verso l'alto. Questo perché la pressione inferiore è positiva, mentre quella superiore è negativa. Tutto questo sembra molto strano, dal momento che, come sappiamo bene, la pressione assoluta esercitata da un fluido è sempre positiva, al minimo nulla. La spiegazione è questa: per convenzione si riporta in questo tipo di diagramma la grandezza seguente:
[ mbox{CP} = frac{p-p_infty}{frac{\rho V_{infty}^2}{2}} ]
La grandezza (mbox{CP}), adimensionale è dunque il rapporto tra la pressione relativa ((p-p_infty)) ed il termine (frac{\rho V_{infty}^2}{2}) che si definisce pressione dinamica. Dove (p_infty) è la pressione dell'aria indisturbata alla quota dell'ala. Se avviene, come nella figura sopra, che la pressione
La spiegazione della portanza basata sul teorema di Bernoulli è parsa recentemente inadeguata a spiegare in modo completo il fenomeno. Una diversa spiegazione fa ricorso a concetti più elementari.
Facendo ancora riferimento all'ala posta in un tunnel del vento, è stato notato che il flusso dell'aria, entrante con velocità orizzontale (V_infty) , dopo aver lambito l'ala esce obliquamente verso il basso con velocita
Quindi
La figura sotto schematizza il ragionamento
Il triangolo delle velocità che vediamo nella figura permette di calcolare il vettore (Delta V). Dunque la forza
Notiamo che le due ultime figure fanno riferimento ad un'ala posta nella galleria del vento o, che è lo stesso, all'ala di un aereo in volo orizzontale (si dice volo livellato): in questo caso la velocità relativa del vento, che è uguale e contraria alle velocità dell'aereo rispetto al vento lungo la sua rotta, è parallela al suolo. Di conseguenza la portanza è verticale (verso l'alto) e la resistenza è orizzontale.
Se tuttavia consideriamo un aereo che si muove obliquamente rispetto al suolo, ad es. in discesa, come riportato nella figura sotto
ci rendiamo conto che la portanza (per definizione perpendicolare al vento relativo) non è più verticale, ma obliqua. Così pure la resistenza.
Quali sono la variabili che definiscono portanza e resistenza? La teoria e l'esperienza dimostrano che F e D sono proporzionali alla densità dell'aria ed al quadrato della velocità relativa e si possono così esprimere:
[ \begin{equation} L = frac{1}{2}C_l \rho_infty SV^2_infty label{eq1}end{equation} ]
[ \begin{equation} D = frac{1}{2}C_d \rho_infty SV^2_infty label{eq2}end{equation} ]
dove:
( C_l = mbox{coefficiente di portanza} ,,,,,,,, C_d = mbox{coefficiente di resistenza} )
( S= mbox{superficie superiore dell'ala},,,,,,,, \rho_infty = mbox{densità dell'aria} )
Sempre con riferimento alla figura sopra abbiamo evidenziato con
Misure sperimentali nella galleria del vento permettono di tracciare l'andamento di
Si vede che
Il fenomeno fisico che spiega lo stallo è il seguente. Idealmente le linee di flusso dell'aria che scorre lungo l'ala è di tipo laminare. Tuttavia al crescere di (alpha) si instaura un flusso turbolento in prossimità del bordo di uscita superiore. Aumentando ulteriormente (alpha) la zona turbolenta aumenta di ampiezza allargandosi lungo l'ala all'indietro ed i filetti si distaccano dall'ala. Al punto di stallo gran parte dell'ala si trova nella zona turbolenta e questo riduce fortemente il sostentamento. Un aereo che si trova oltre il punto di stallo precipita. E costringe il pilota ad una rischiosa manovra di picchiata per recuperare portanza. E' quindi intuibile che gli aerei possiedono una serie di segnali, luminosi e/o acustici per avvertire che ci si avvicina allo stallo. Nei grandi aerei esistono servocomandi automatici per impedire che si raggiunga lo stallo.
Il coefficiente di resistenza
Se proviamo a riportare sulla stessa scala un esempio reale di ala ci rendiamo conto (figura seguente) dei diversi ordini di grandezza.
In questo esempio l'angolo di stallo è di circa 22°. Valori tipici degli aerei sono tra 15 e 20°. Ed il corrispondente valore di
Le condizioni operative di un aereo commerciale sono stabilite in modo di avere una determinata velocità di crociera in presenza un'elevata portanza e contemporaneamente una piccola resistenza. Per far questo si deve determinare il valore di α che renda massimo il rapporto
Risulta, dalle formule ((eqref{eq1})) e ((eqref{eq2})):
[ \begin{equation} frac{L}{D} = frac{C_l}{C_d} label{eq3}end{equation} ]
Con riferimento al diagramma precedente, se riportiamo
Si vede quindi che esiste un valore di (alpha) (in questo esempio circa 5°) che rende massimo il rapporto e dunque assicura la massima efficienza. Questo valore è indipendente dalla velocità dell'aereo e dalla densità dell'aria (che dipende dalla quota di volo).
Viaggiando ad (alpha) di massima efficienza si minimizzano i consumi.
Equilibrio dell'aereo
Vediamo nella figura sotto ora come si realizza l'equilibrio dell'aereo quando vola orizzontalmente, in gergo livellato (straight and level), nelle condizioni di progetto. Perché si abbia portanza, è necessario che ci sia una velocità relativa e questo richiede un motore che spinga l'aereo in avanti esercitando una spinta
Come è facile intuire la portanza equilibra il peso dell'aereo (
[ L = W ,,,,,,,,,, T = D ]
Si osserva che in condizioni normali l'aereo spesso vola con il suo asse longitudinale leggermente inclinato rispetto alla traiettoria. Nel disegno sotto si mostra una condizione di volo con il naso leggermente sollevato (nose-up). L'angolo formato tra l'asse dell'aereo e il piano orizzontale si chiama pitch attitude e solitamente è di qualche grado (nel disegno si è esagerata l'inclinazione per rendere l'idea). Quindi è lecito assumere che
Notiamo inoltre che, aumentando l'angolo di attacco (alpha), il centro di pressione
Un altro aspetto importante: la linea di corda dell'ala non è parallela all'asse longitudinale dell'aereo ma, di solito, leggermente inclinata all'indietro. L'angolo formato dalla corda (nella sezione di attacco alla fusoliera) rispetto all'asse dell'aereo è definito angolo di calettatura (incidence) come appare nella figura sotto
Quando l'aereo vola orizzontalmente, con l'asse longitudinale pure orizzontale, l'angolo di attacco coincide con l'angolo di calettatura e questo consente una portanza adeguata in talune situazioni.
Velocità di crociera
Torniamo ora a occuparci dell'angolo di attacco (alpha). Abbiamo visto che all'aumentare di (alpha) aumenta la portanza. Ed anche che, per l'equilibrio del volo, la portanza[ \begin{equation} W=L=frac{1}{2} C_l \rho_infty SV^2_infty label{eq4}end{equation} ]
Dalla quale si ricava:
[ \begin{equation} V_infty = \sqrt{frac{2W}{C_l \rho_infty S}} label{eq5} end{equation} ]
Che individua la velocità di crociera.
Come abbiamo visto,
La figura seguente riporta il nostro aereo in volo livellato a diversi angoli di attacco
Al crescere dell'angolo di attacco ((alpha_1 lt alpha_2 lt alpha_3)) la velocità decresce ((V_1 gt V_2 gt V_3)). Anche in questo disegno sono stati esagerati gli angoli per rendere chiaro il concetto.
Se per qualche motivo si decide di aumentare in misura non trascurabile la velocità, si riduce l'angolo di attacco. E' questa una manovra tipica per un piccolo aereo da turismo. In questo modo, tuttavia, non si opera più in condizioni di massima efficienza aerodinamica.
Un'alternativa migliore (se l'aereo lo consente) è salire di quota, dove la densità dell'aria (\rho_infty) è minore. Nella formula ((eqref{eq5})) vediamo che (\rho_infty) è a denominatore e pertanto la sua riduzione fa aumentare la velocità a parità di efficienza. In questo modo si riduce la resistenza. E' questa la manovra tipica di un grande aereo passeggeri.
Il diagramma sotto riporta la densità dell'atmosfera in funzione della quota.
Notiamo inoltre che il peso dell'aereo
Velocità di stallo
Tornando alla formula precedente ((eqref{eq5})) Possiamo determinare la velocità di stallo introducendo nella formula il coefficiente di portanza al punto di stallo, vale a dire il massimo[ V_{mbox{stallo}} = \sqrt{frac{2W}{C_{l,mbox{stallo}} \rho_infty S}} ]
E' questa la velocità minima di volo.
Ora succede che i grandi aerei passeggeri al decollo e in prossimità dell'atterraggio abbiano una velocità molto bassa. Per evitare lo stallo vengono azionati gli aerosostentatori (flaps) i quali possono essere delle appendici mobili che fuoriescono dal bordo di uscita per aumentare la superficie alare
Conclusione
L'articolo ha trattato in forma introduttiva i principi base dell'aerodinamica dell'ala e qualche elemento sul moto dell'aereo. L'argomento, come si può ben immaginare, è molto ampio e complesso. In particolare si deve tener presente che un'analisi più puntuale dell'aerodinamica dell'aereo dovrebbe tenere conto anche del contributo (seppure limitato) della fusoliera alla portanza ed alla resistenza.
APPENDICE - TRATTAZIONE FORMALE DELLA PORTANZA E DELLA RESISTENZA
Nella figura seguente si evidenzia l'ala destra (vista dalla sezione di attacco alla fusoliera) di un aereo in volo livellato e su di essa un'areola infinitesima- (vec{p}) perpendicolare a [math]dS[/math](pressione)
- (vec{\tau}) tangente a [math]dS[/math](sforzo tangenziale
Rivediamo la stessa situazione in disegno a due dimensioni, dove, in prossimità dell'areola
Ovviamente (vec{p}) e (vec{\tau}) sono variabili lungo l'ala dell'aereo.
La portanza
[ L = int (vec{p} cdot vec{j} + vec{\tau} cdot vec{j}) dS ]
[ D = int (vec{p} cdot vec{i} + vec{\tau} cdot vec{j}) dS ]
dove l'integrazione s'intende estesa all'intera superficie dell'ala (sopra + sotto) e dove i termini (vec{p} cdot vec{j}) e (vec{\tau} cdot vec{i}) indicano il prodotto scalare dei vettori.
Sappiamo che il prodotto scalare di due vettori è dato dal prodotto dei moduli dei vettori per il coseno dell'angolo compreso tra i vettori ed esplicitando si ottiene:
[ L = int [pcos(\theta) - \tau \sin(\theta)] dS]
[ D = -int [p\sin(\theta) + \tau cos(\theta)] dS]
Ora notiamo che (\tau) è molto piccolo rispetto a
[ L = int pcos(\theta) dS]
In conclusione la portanza
La formula che definisce la resistenza
Riferimenti
- Michelangelo Fiaccavento- Aerotecnica- Hoepli
- Trevor Tom-The air pilot's manual-The aeroplane technical - Airlife Publishing ltd
- http://aerostudents.com/files/introductionToAerospaceEngineering/AerodynamicsForcesAndMoments.pdf