Quando andrai avanti, vedrai il concetto di 'o piccolo'. In poche parole due funzioni asintoticamente equivalenti si possono scrivere come
$f(x)=g(x)+o(g(x))$ vicino ad un certo punto
dove $o(g(x))$ è una quantità che si annulla con ordine maggiore rispetto a $g(x)$: questo significa che è una quantità che tende a zero più velocemente, ossia $(o(g))/g->0$
Di fatto $f/g=1+(o(g))/g$ ed essendo $o(g)$ un infinitesimo, spunta che $f/g->1$
Ora nei prodotti non c'è problema, perchè se avessimo $h*f$ con $f/g->1$ potresti considerare
$h*f=(h*g)*(f/g)$ dove $f/g->1$
e qualora il limite di $h*g$ esistesse, per il teorema sul prodotto dei limiti $h*f$ e $h*g$ tendono allo stesso limite.
Nelle somme invece questo resto te lo porti a presso perchè ti rimarrebbe qualcosa del genere
$h+f=h+[g+o(g)]=[h+g]+o(g)=[h+g]+o(g)$
nei prodotti hai la possibilità di raccogliere tranquillamente, quindi te lo levi dalle scatole
$h*f=h*(g+o(g))=(h*g)*[1+(o(g))/g]$
infatti dipende solo dal limite $h*g$ in questo caso
ripeto: leggilo per sport, sono cose che vedrai avanti(se vai ancora al liceo)