da Romeo » 10/07/2003, 14:01
Secondo me non è "lecito" dire che se due rette stanno su
piani diversi e stanno sullo stesso piano sono complanari perché, esempio:
Io dico che se un corpo ha la caratteristica "A" allora è azzurro (leggasi: se le rette giacciono sullo stesso piano sono complanari).
Se il corpo ha la caratteristica "A" + la caratteristica "B", posso dire che il corpo è azzurro? (leggasi se le rette giacciono sullo stesso piano ma anche su piani diversi posso dire che sono solo complanari?)
Secondo me la risposta è negativa, perché azzurro è il corpo che ha la
proprietà "A", non la proprietà "A" + la proprietà "B".
Perchè nel caso delle rette parallele si va alla ricerca di un piano che le contiene entrambe (in tale forma di ragionamento è sottointeso un rapporto di reciprocità fra le due rette), e nel caso delle rette sghembe si può prendere un piano qualsiasi per ciascuna retta e fermarsi? (ragionando come se il sistema fosse 1 + 1 e ignorando il rapporto di reciprocità che esiste fra le 2 rette)?
Le rette sghembe sono le uniche rette che stanno su piani diversi e non troverò mai un piano che le contenga entrambe.
Tutte le altre rette (parallele o incidenti) sono complanari e solo una scelta arbitraria dimostra che stanno su piani diversi; infatti per far questo ragioni prima sulla retta 1 e poi sulla retta 2.
Quindi definire le rette incidenti o parallele come rette che stanno su piani diversi è secondo me una interpretazione forzata, ossia soggettiva e non oggettiva. Invece le rette sghembe sono oggettivamente su piani diversi, indipendentemente dalla scelta arbitraria dei piani.
Ecco perchè ancora rimango dell'idea che la definizione data da me, può essere giusta, anche se ammetto che non è la più elegante.<img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>