Un caro saluto a tutti gli appassionati di matematica come il sottoscritto. Sono Alberto laureato in Matematica a pieni voti e abilitato all'insegnamento della matematica e della fisica negli istituti superiori.
Vi scrivo perchè volevo soddisfare una piccola curiosità riguardante le funzioni trigonometriche. Come chiunque abbia studiato tirgonometria sa, queste funzioni sono definite su valori numerici che rappresentano le misure in radianti di un angolo, cioè per definire tali funzioni è consuetudine usare la misura in radianti dell'angolo e abbandonare quella in gradi. Ma, dal momento che anche la misura in gradi è un numero reale in quanto la misura in gradi non è altro che il rapporto tra l'angolo e la trecentossessantesima parte dell'angolo giro, nulla vieta che i due angoli siano incommensurabili e pertanto dare luogo ad una misura irrazionale. Quindi anche la misura in gradi può variare nel dominio dei numeri reali e queso consente di definire anche una funzione seno in gradi associando alla misura in gradi il corrispondente valore della grandezza trigonometrica. Sembra tutto abbastanza naturale ma molti anche insospettabili vedi taluni professori di matematica hanno difficoltà ad accetttare l'esistenza di funzioni trigonometruiche che agiscono su numeir che rappreesentano misure in gradi. Volevo sapere e come mai questo e poi perchè si passa sempre alla misura in radianti per definire le funzioni associate alle grandezze trigonometriche visto che si potrebbe bennissimo definirle anche rimanendo ai gradi come ho detto prima.
Grazie e a risentirci.