Gatto e Volpe, due anziani bricconcelli, sono soliti cenare al Gambero Rosso, un locale del tempo andato, tornato in auge grazie al recupero delle tradizioni gastronomiche. Finito il pasto, l’abitudine al gioco d’azzardo, meglio se poco onesto, li porta a pagare il conto secondo gli esiti aleatori del rotolamento di dadi: ciascuno lancia il suo e chi ottiene il punteggio minore pagherà una quota (solitamente un decimo) del dovuto; in caso di parità il tiro viene ripetuto. Le discussioni sui dadi truccati e sui lanci poco ortodossi sono il condimento di questo gioco, in fondo innocuo.
Una sera Volpe propone al Gatto una modifica. Ha costruito tre dadi inconsueti, con le facce numerate in modo che i pareggi siano impossibili. A Gatto vien dato il vantaggio di scegliere con quale dei tre dadi giocare; Volpe ne prende un altro e con quei due si giocherà la partita di quel giorno. Gatto accetta, ma dopo un po’ si rende conto che, qualunque scelta faccia, alla fine le cose sembrano andare peggio di prima: mediamente si trova a pagare più di Volpe.
Ed è proprio così, l’astuzia di Volpe gli ha permesso di preparare i dadi in modo che, qualunque dei tre venga scelto, fra i restanti ce n’è sempre uno che è vantaggioso rispetto al primo.
Due domande:
a) supponendo che le facce di ciascun dado si presentino in maniera equiprobabile, quanto vale, al massimo, la probabilità di vittoria di Volpe, nel caso in cui Gatto scelga il dado a lui meno sfavorevole?
b) eliminando l’ipotesi precedente, cioè con dadi ‘truccati’, di quanto può cambiare il risultato?
Ciao