Inizio con la dimostrazione della suddivisione del piano da parte di rette e poi passerò alla suddivisione dello spazio da parte di piani; questo perchè quest'ultima è analoga alla prima e uitlizza i suoi risultati.
Dato un piano, è evidente che per dividerlo nel maggior numero di aree le nostre rette devono essere tutte incidenti fra loro a due a due.
Ogni retta coincidente con un'altra non accresce il numero di regioni così come due rette parallele, altrettanto accadrebbe se tre o più rette avessero un punto in comune.
Supponiamo che il piano sia già suddiviso (al suo massimo) da $k$ linee, aggiungiamo la $k+1$-esima, che taglierà le $k$ linee precedenti in $k$ punti di intersezione, generando $k+1$ nuove aree (una in più per ogni area dopo ogni punto attraversato più l'area iniziale).
Quindi col primo taglio avremo $2$ aree, col secondo ne aggiungiamo $1+1$, col terzo $2+1$, ecc. ossia con $n$ tagli $2+2+3+4+...+n=(n(n+1))/2+1$.
Il ragionamento per la suddivisione dello spazio è analogo.
Il massimo numero di regioni in cui possiamo suddividere lo spazio è raggiungibile se i piani si incontrano in modo tale che ogni tre piani qualsiasi abbiano un solo punto in comune e non ci siano quattro o più piani che abbiano un punto in comune.
Supponiamo di aver già suddiviso lo spazio al massimo possibile con $k$ piani. Un nuovo piano incontrerà i $k$ piani in una linea; per quanto detto in ipotesi, due qualsiasi di queste linee si incontreranno in un solo punto e non ci sono tre linee che abbiano un punto in comune.
Allora, per quanto dimostrato precedentemente, queste $k$ linee divideranno il $k+1$-esimo piano in $(k(k+1))/2+1=(k^2+k+2)/2$ parti, ciascuna delle quali è la superficie con cui il $k+1$-esimo piano incontra le parti formate dai $k$ piani precedenti.
Quindi il $k+1$-esimo piano divide le $(k^2+k+2)/2$ regioni in due aggiungendone $(k^2+k+2)/2$.
Come abbiamo fatto precedentemente il numero di regioni formato da $n$ piani sarà $2+(1^2+1+2)/2+(2^2+2+2)/2+...+((n-1)^2+(n-1)+2)/2$ da cui, elaborandolo un pochino, giungiamo a $(n^3+5n+6)/6$
Ritengo (non solo io, per la verità
) che queste dimostrazioni si possano estendere dal piano ai cerchi e ai quadrati e dallo spazio ai cubi e alle sfere.
Per esempio, se abbiamo suddiviso lo spazio con $n$ piani nel massimo numero possibile di regioni diverse e separate, è sempre possibile costruire un cubo che contenga almeno un pezzo di ciascuna regione (ovvero senza che al di fuori del cubo ci siano intersezioni tra tre piani), quindi riscalando il tutto possiamo ottennere qualsiasi cubo vogliamo.